Tata Aria è una monovolume a sette posti dal buon volume di carico ma dalla qualità distante dai nostri standard. Sotto il cofano un 2,2 litri diesel. Anche a trazione integrale.
Marca / Modello | Tata Aria |
Prezzi a partire da: | 21.754 € |
Omologazione: | Euro5 |
Numero posti: | 7 |
Bagagliaio (lt. min / max): | 500 / 1000 |
Valutazione Media: |
Abitabilità Nomen, omen: in prima e seconda fila non si soffre certo di... fame d'Aria. E in terza fila, in qualche modo, ci si arrangia
Volume di carico 450 litri di bagagliaio (in configurazione 5 posti) e numerosi cassettini appesi al tettuccio
Qualità Le plastiche sono per lo più dure, e di componenti accoppiate non a filo se ne contano più di una
Prezzo Ebbene sì, il listino non è così popolare come ci si aspetta. Tata prende lezioni di low cost anche da Dacia
Non vediamo di buon occhio la trazione integrale, che aggiunge peso e non serve quasi mai. Tra gli allestimenti, scegliere il più completo (Pride).
Il bianco ne gratifica lo stile abbastanza moderno e ne snellisce un pelo le dimensioni ingombranti.
Modello | 2021 | 2020 | 2019 | 2018 | 2017 | 2016 | 2015 | 2014 |
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- | - | - | - | - | - | - | 2.200 | |
- | - | - | - | - | - | - | 2.600 | |
- | - | - | - | - | - | - | 2.800 |
Il nome Tata Aria individua una monovolume di quasi cinque metri, abbondantemente oltre le 2 tonnellate e mezzo di peso e un abitacolo adatto anche a sette ospiti. Non male la carrozzeria: un taglio leggermente sfuggente, da crossover, e una cura nel vestire che non è da tutti (ogni pezzo è verniciato e non mancano cromature qua e là). Fortemente caratterizzante, ma non sempre pratica, la sua altezza da terra fuoristradistica. All'interno, Aria non tiene invece il passo europeo: plastiche dure, assemblaggi poco precisi. Volume di carico e abitabilità, invece, non tradiscono: se si chiama così, un motivo ci sarà.
Malgrado il telaio a longheroni e le sospensioni (a quadrilateri davanti, a ponte rigido dietro) facciano più che onestamente il loro dovere nel mantenerla composta e in piena sicurezza, nel misto più tortuoso a volte occorre tenere a bada il posteriore. In questo lo sterzo non si rivela granché come alleato, giacché difetta in precisione e prontezza di reazione. Per diventare addirittura macchinoso quando si tratta di manovrare in spazi stretti, situazione in cui la telecamera di retromarcia si rivela una preziosa alleata. Sul veloce, a penalizzare il feeling sono piuttosto le sospensioni un po’ troppo morbide e una rumorosità che a velocità autostradali diventa fastidiosa.