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Esposizione

Pirelli: lo pneumatico diventa street art


Avatar di Giulia Fermani , il 25/02/15

9 anni fa - All' Hangar Bicocca tre artisti reinterpretano le gomme in un'opera d'arte

Annual Report 2014: Pirelli si serve della creatività fuori dagli schermi della Street Art per animare la mostra che si terrà dal 26 al 28 Febbraio all’Hangar Bicocca. Guardate la gallery per scoprire cosa tre giovani artisti sono riusciti a fare con dei semplici pneumatici

‘EARTH’ WITHOUT ‘ART’ IS JUST ‘EH’ Nel 1997 ha visto la luce il film Mezzanotte nel giardino del bene e del male, diretto da Clint Eastwood. Bellissimo, per carità, ma che c’entra con Pirelli? Direte voi. Vi lascio rispondere dal protagonista, Jim Williams: "La verità, come l'arte, è nell'occhio di chi guarda". Questo è il principio che ha ispirato il progetto Pirelli Annual Report 2014, che si è servito della creatività fuori dagli schermi della Street Art per animare l’Hangar Bicocca, che ospiterà una mostra dal 26 al 28 febbraio. Il nome non è stato scelto a caso, dato che è proprio nella strada, e di conseguenza nel bisogno di muoversi delle persone, che le gomme trovano il loro senso. Gomme che saranno protagoniste indiscusse, anche se reinterpretate, attraverso l’assemblaggio in un’unica installazione, del lavoro di tre giovani artisti: Marina Zumi, Doma e Alexey Luka.

UNA LUNGA STORIA Non è la prima volta che Pirelli ha guardato oltre quelli che sono gli aspetti legati alla funzionalità degli pneumatici. Basta dare uno sguardo alle campagne pubblicitarie che hanno costellato la sua storia per capire come la decontestualizzazione sia un metodo efficace per dare nuova luce a quello che altrimenti sarebbe solo un pezzo di gomma attaccato ai cerchio di un’auto. Non per niente, nel corso del Novecento, gli pneumatici di Pirelli sono passati sotto i ferri del mestiere di alcuni dei creativi più famosi al mondo. Come Armando Testa, che in una gomma ha visto un leone e poi addirittura un elefante. Per Ezio Bonini sono stati lo spunto per dare vita a una catena e a un gioco a molla per bambini, mentre Alessandro Mendini è riuscito a vederci addirittura un sombrero e un occhio. Riccardo Manzi li ha proposti sotto forma di un ombrello e di un cappello. Oggi questa idea non è andata persa ma si è evoluta, cambiando solo linguaggio e adottando quello della Street Art.  In fondo, per citare uno degli artisti assoldati da Pirelli: innovation requires passion. Perché l’innovazione nasce laddove qualcuno ama e crede in quello che fa.

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L’ARTE E’ FATTA DI (TUTTE LE) COSE L’installazione in mostra all’Hangar Bicocca si presenta come un tronco di forma piramidale, alto circa cinque metri e con tre facce di oltre 20 metri quadrati ciascuna. La realizzazione delle singole facce è stata affidata ai tre giovani artisti, ognuno dei quali ha scelto una diversa interpretazione del soggetto: nel lavoro dell’argentina Marina Zumi, una delle poche donne a portare la sua arte per le strade di San Paolo, lo pneumatico è diventato una luna. Per il tedesco Dome (Christian Krämer), invece, un gesto d’amore e nell’interpretazione del russo Alexey Luka, i cui tratti si avvicinano sempre di più alla tradizione dell’avanguardia russa, un incontro tra culture.

L’INIZIATIVA SOCIAL In occasione della mostra, che si concluderà il 28 Febbraio, Pirelli ha lanciato l’iniziativa #TakePArt, con cui invita i visitatori a condividere sui social media i propri scatti che ritraggono l’opera: i più originali troveranno spazio per essere condivisi sui canali social di Pirelli. Lo scopo dell’iniziativa? Dimostrare che da ogni diverso punto di vista, può nascere un’opera d’arte. Indipendentemente da cosa si stia guardando. 


Pubblicato da Giulia Fermani, 25/02/2015
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