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Mercato auto

Vendite auto, a marzo passi da gigante (+41%). C'è un perché


Avatar di Lorenzo Centenari , il 03/04/23

1 anno fa - Nel primo trimestre la crescita cumulata è del 26,2%. Marzo in cifre

Mercato auto Italia marzo 2023, vendite +40,8%. Dati e classifiche
Nel primo trimestre la crescita cumulata è del 26,2%. I dati, le classifiche e le reazioni: il mercato auto di marzo in cifre

Buone notizie, in Italia il mercato dell’auto prende l'ascensore e a marzo 2023 registra un sensazionale +40,8% rispetto a marzo 2022. Con 168.294 auto immatricolate, il comparto compie un balzo come non accadeva da anni: in larga parte, l'exploit è il frutto di un sensibile miglioramento della situazione delle ''supply chain'' globali, quindi della puntualità delle consegne. Attenzione, la performance è influenzata anche dal pesante dato negativo di marzo 2022, quando le immatricolazioni, inficiate dall’attesa degli incentivi, crollarono su base tendenziale di circa il -30% (119.548 unità). Il buon andamento di questo mese porta la crescita del primo trimestre al +26,2%, con 427.019 immatricolazioni rispetto alle 338.316 del gennaio-marzo 2022. Ma siamo ancora abbondantemente sotto (-20,6%) rispetto alle 538.060 unità del primo trimestre 2019. Marzo in dettaglio.

CANALI DI VENDITA

I privati, seppur in crescita a doppia cifra (+16,7%), in marzo perdono oltre 10 punti di quota, al 50,7% del totale, con un primo trimestre su una share del 55,0%. Le autoimmatricolazioni (+31,0%) nello stesso mese scendono all’8,2% di quota, in linea con il trimestre. Il noleggio a lungo termine (+90,2%) sale nel mese di 7,2 punti al 27,4% del totale mercato, grazie all’ottima performance di Top e Captive; nel trimestre arriva a rappresentare il 25,7% del mercato. Prosegue il recupero del noleggio a breve termine (+178,2%), che registra un ottimo 7,5% di penetrazione (circa il doppio di marzo 2022) e nel cumulato si porta al 4,7%. In crescita infine anche le società (+34,5%), al 6,2% di quota nel mese, in linea con il 6,3% del primo trimestre.

L’ANALISI PER ALIMENTAZIONE

Il motore a benzina (+45,9%) sale al 28,4% di quota, il diesel (+35,1%) retrocede leggermente al 20,3%. Il Gpl (+15,0%) scende al 7,6% di share in marzo (al 9,2% nel primo trimestre), mentre il metano (-85,8%), unica motorizzazione in flessione, si ferma appena allo 0,1% di quota (0,2% in gennaio-marzo).

ELETTRIFICAZIONE Grazie anche a un miglioramento delle forniture globali, le auto elettriche (+81,5%) salgono al 4,8% di quota nel mese (3,8% nel trimestre), mentre le ibride plug-in (+19,6%) si portano al 4,3%. Nel complesso, le auto ''alla spina'' rappresentano in marzo il 9,1% del mercato. Le vetture ibride non ricaricabili salgono al 34,5% delle preferenze, con un 9,4% per le full hybrid (+43,3%) e un 25,1% per le mild hybrid (+50,1%).

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L’ANALISI PER SEGMENTI

In marzo le berline dei segmenti A e B scendono in quota, rispettivamente al 9,6% e 19,9%, mentre recuperano i SUV del segmento A, all’1,3% e perdono mezzo punto quelli del segmento B, al 26,1%. Fra le medie (seg. C), i SUV salgono al 23,1% di rappresentatività, le berline rimangono abbastanza stabili al 5,2%. In buona crescita i SUV del segmento D, al 5,4% di quota, recuperano anche le berline (all’1,2% del totale). Nell’alto di gamma i SUV coprono il 2,1% del mercato e le berline lo 0,2%; infine le station wagon rappresentano il 3,3% del totale, gli MPV l’1,9% e le sportive lo 0,8%.

LA TOP TEN

A guidare la classifica dei modelli più venduti è sempre lei, Fiat Panda.

Autovettura Immatricolazioni
Fiat Panda  9.922
Lancia Ypsilon 5.059
Toyota Yaris Cross 4.686
Opel Corsa 4.278
Jeep Renegade 4.148
Dacia Sandero 4.096
Citroen C3 3.887
Peugeot 3008 3.310
Dacia Duster 3.278
Fiat 500X 3.147

SALA STAMPA 

QUI FILIERA ITALIA “Rispetto al 2022, che rimane un anno particolare per via delle contingenze economiche che hanno colpito famiglie e imprese, il mercato - afferma Paolo Scudieri, Presidente ANFIA - si sta riprendendo. Bene la crescita delle auto elettriche, che tuttavia necessitano di una spinta maggiore per avere una più ampia diffusione. Riteniamo che una veloce rimodulazione delle misure di incentivazione vigenti possa aiutare a mantenere costante questo trend positivo, in modo da invertire la tendenza registrata lo scorso anno. Chiediamo, quindi, che parte delle risorse avanzate dalla campagna di incentivazione 2022 vengano reinvestite nella fascia 0-20 g/km di CO2 degli incentivi 2023, aumentandone l’importo unitario. Inoltre, è importante l'apertura alle persone giuridiche per le fasce 0-20 e 21-60 e il rialzo dell'incentivo al 100% anziché al 50% per le società di noleggio. Infine, visto che la carenza di infrastrutture di ricarica è ad oggi uno dei fattori che ostacolano una maggiore diffusione dei veicoli ricaricabili, ribadiamo la necessità di imprimere una maggiore spinta allo sviluppo infrastrutturale, sia pubblico che privato, in primis a livello europeo, in riferimento all’iter normativo della proposta di regolamento sull'infrastruttura per i combustibili alternativi (AFIR)”.

QUI CASE ESTERE Con l’ultima ratifica del Consiglio Europeo sul divieto di vendita di auto nuove con motori endotermici dal 2035, tranne quelle alimentate a carburanti sintetici (e-fuel), Michele Crisci, Presidente UNRAE, auspica che sia concluso il clima di confusione che ha accompagnato il dibattito su questo tema.“Sulla transizione energetica del settore – afferma Crisci – pensiamo che ci sia bisogno di chiarezza e che ritardi, indecisioni e messaggi allarmistici non aiutino gli investimenti delle imprese e i consumatori a fare le loro scelte nel percorso avviato. La riduzione delle emissioni è una precisa indicazione europea e la transizione energetica è un dovere sociale, oltre che una imperdibile opportunità economica verso un grande progresso tecnologico sostenibile. Ora c’è bisogno di lavorare in modo coordinato, con una strategia pragmatica, per raggiungere gli obiettivi di un processo che è già in atto e va governato: l’industria automobilistica è pronta a fare la sua parte e a supportare le istituzioni per raggiungere l’obiettivo delle zero emissioni al 2035, ma nel frattempo continua a diventare sempre più ampio il gap che ci separa dagli altri Major Markets europei in termini di diffusione di auto con la spina. Se non ci impegniamo a recuperare velocemente, la nostra industria rischia moltissimo e il nostro mercato il declassamento”.

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Pubblicato da Lorenzo Centenari, 03/04/2023
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