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Prova su strada

Nissan Micra C+C


Avatar di Mario Cornicchia , il 31/10/05

18 anni fa - Un po' coupé e un po' cabriolet.

Su il cappello, giù il cappello. Arriva un'altra trasformabile, un po' coupé e un po' cabriolet. Ha il tetto in cristallo, due posti di fortuna e un bagagliaio da wagon. Oltre alle collaudate doti dinamiche della Micra.

COM'E'

Piccola e con il tetto rigido che si ripone nel bagagliaio: un tema non facile per un designer di automobili, un tema che finora non ha prodotto campioni di eleganza. La Micra C+C ha un abitacolo a bolla tutta in cristallo come il ponte di comando del Nautilus di Jules Verne, con la coda alta per ospitare tetto e bagagli senza troppe limitazioni. Quando abbassa la testa la C+C ha una linea meno stravagante e diventa una piccola cabrio con le fiancate alte tipiche della Micra.

TEMPO NETTO

Da aperto a chiuso, e viceversa, in 22 secondi netti. Il tetto è montato, in un'isola di lavoro appositamente attrezzata nella fabbrica inglese di Sunderland, da Karmann che ha giusto un filo di esperienza nel far perdere la testa alle auto (il Maggiolino Cabriolet degli anni 50, per esempio, era di Karmann, così come l'attuale New Beetle). Veloce e facile per chiunque: è sufficiente tenersi sotto i 5 km/h e premere un pulsante sul tunnel centrale, senza doversi preoccupare di azionare blocchi e sblocchi manuali.

DUE PIU' DUE

Se lo stile è obbligatoriamente un compromesso, la Micra non accetta invece costrizioni quando si parla di praticità. A partire dalla formula 2+2, inutile per ospitare dignitosamente due esseri umani se non per piccoli tratti, ma molto utile per appoggiare borse, zaini e borsette che su altre piccole coupé-cabrio non si sa dove mettere. O per ospitare il fidato quattrozampe munito delle apposite cinture di sicurezza. Uno spazio aperto a cui si affiancano anche spazi chiusi, come il grande cassetto nella plancia e il solito vano della Micra ricavato sotto il sedile del passeggero, comandato sulla Micra C+C dalla chiusura centralizzata.

PIAZZA D'ARMI

Anche il bagagliaio non ha nulla da invidiare a quello di una berlina. Più lunga della Micra di 72 millimetri (380 centimetri in totale) e con l'abitacolo più corto, la C+C offre una vera Piazza d'Armi per i bagagli. A tetto chiuso, lo spazio disponibile arriva a 457 litri, diviso in due da una tendina orizzontale che delimita lo spazio disponibile a tetto aperto, pari a 255 litri (quattro in più rispetto alla Micra berlina). Anche in configurazione cabriolet, l'accesso al bagagliaio è comunque facile.

A BENZINA

Per la Micra C+C la scelta è tra cilindrate e potenze, non tra tipo di carburante. L'alternativa per i motori è tra un 1400 e un 1600, entrambi a benzina, con potenze rispettivamente di 88 e 110 cavalli, 176 e 191 km/h di velocità massima, 10,6 e 12,8 secondi nello 0-100 km/h. Motori dichiarati come parchi nei consumi, con 15 km/litro nel ciclo combinato.

DUE PER DUE

Ai due motori sono abbinati due allestimenti. Sport per la Micra C+C 1.4, con airbag frontali e laterali, climatizzatore manuale, autoradio con lettore cd, 6 altoparlanti e comandi al volante, specchi riscaldabili e regolabili elettricamente, chiusura con telecomando, computer di bordo, cerchi in lega da 15 pollici e fendinebbia. La 1.6 è solo Tekna, con sedili riscaldabili, supporto lombare per il sedile guida, climatizzatore automatico, alluminio per plancia, pedali, pomello del cambio e battitacco, ESP e caricatore da sei Cd in plancia. 16.300 euro per la 1.4, 18.750 euro per la 1.6.

COME VA

Della Micra berlina, la C+C eredita interni e relative finiture, con un buon livello di qualità e dettagli originali. Dedicata alle donne, che acquistano il 65% delle coupé-cabriolet, la Micra C+C ha una posizione di guida un po' alta, pur se si prova ad abbassare al massimo il sedile. Feeling a parte, malgrado la C+C sia più bassa si 9 centimetri rispetto alla berlina e il parabrezza si protenda fino quasi metà dell'abitacolo, anche i più alti trovano spazio in altezza a sufficienza.

EN PLEIN AIR

Il parabrezza panoramico, oltre a diminuire l'ampiezza del tetto da piegare e riporre, offre anche una buona protezione aerodinamica quando si viaggia con il vento nei capelli. Con i vetri alzati, si possono affrontare viaggi in velocità senza subire vortici troppo fastidiosi, vortici a cui si può poi ovviare in toto montando il frangivento sopra i posti posteriori. Lo stereo capisce se il tetto è aperto e registra la velocità, adeguando perfettamente il volume per farsi sentire bene in tutte le condizioni.

AL RIPARO

A tetto chiuso, la Micra C+C offre un buon comfort, pari a quello di un'auto con il tetto fisso e ben saldato. Pochi fruscii aerodinamici disturbano la guida e la rumorosità non è molto differente rispetto alla Micra berlina. Si gode poco, invece, del tetto in cristallo poiché la parte trasparente rimane dietro la testa e, chi ha pochi capelli, è meglio si rivolga a Cesare Ragazzi o utilizzi la tendina avvolgibile per proteggere la pelata dai raggi del sole. La visibilità, invece, è ottima in tutte le direzioni.

BELLA DURA

La struttura della Micra è stata adeguatamente irrigidita: i montanti del parabrezza, la paratia dietro l'abitacolo e un ulteriore rinforzo a Y sotto il pianale lavorano a tenere insieme con fermezza la carrozzeria della Micra C+C. Il risultato su strada è eccellente e la piccola Nissan non ha vibrazioni della struttura né con il tetto aperto né, tanto meno, quando il tetto è chiuso. Il peso supplementare (circa 180 kg) è ben distribuito e non sbilancia mai l'ottimo equilibrio dinamico della Micra che, come la versione berlina, non si lascia mettere in crisi facilmente. L'assetto morbido non deve far pensare a un'auto poco precisa o poco sicura. È morbida e confortevole, ma si presta anche a essere guidata senza riguardi e senza economie, pur rimanendo sempre sicura in qualsiasi condizione.

MILLESEI

Per la prima prova della C+C, l'unico motore disponibile è il millesei da 110 cavalli. Riprende bene e senza strappi anche da meno di mille giri, ma per svegliare la mandria è necessario spingersi oltre quota quattromila, con una spinta supplementare per gli ultimi giri disponibili, da seimila a settemila, utile per i sorpassi troppo ottimisti. Il cambio asseconda anche la guida sportiva e i freni, malgrado il pedale un po' lungo, fanno il loro dovere. Il servosterzo è elettrico, con un poco di indecisione quando si inizia a sterzare e un poco di effetto elastico che molto spesso hanno questi comandi.
Pubblicato da M.A. Corniche, 31/10/2005
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