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Opel Insignia


Avatar Redazionale , il 17/09/03

20 anni fa -

What's America, verrebbe da dire. Perché il design quello è. Bassa, larga, linea di cintura tirata su, sopra l'ombelico. Accigliata e suadente. È un prototipo, mannaggia, e del prototipo ha il fascino e lo charme. Oltre ai numeri che non badano a spese: badano a far parlare.

A Francoforte si è fatta guardare, con quella pelle liscia, la plancia da sesto millennio, le portiere posteriori che scivolano sulla fiancata, stile metropolitana o la boccia di champagne nel portaoggetti. Acquattata e felina, la Insignia, è la classica coupè con il tranello.

Quella che vista nel deserto – senza metri di paragone – passa per una due porte corta e cattiva, compatta e bassa. E invece – messa su un piedistallo, di fianco alla classica standista bionda – ostenta le misure reali e lontane dalla timidezza: 4,803 metri di lunghezza, per 1,914 di larghezza e 1,414 di altezza. Senza contare il passo lungo 2,915 m e la carreggiata larga 1,666 m.

Le presentazioni partono dalla calandra, bigliettino da visita ricavato per fresatura da un unico pezzo di alluminio e affiancato da due prese d’aria che dominano il frontale. Ci pensano poi i fari zebrati, il cofano infinito, i deltoidi dei passaruota a ribadire i numeri da concept.

La vista laterale, ad esempio, elegante e cattiva: le intelaiature cromate appena accennate mettono in risalto la grafica dei finestrini senza intaccare la forma del secondo montante del tetto. Tac. Mentre i cerchi da 21 pollici in alluminio satinato regalano dei bei momenti.

Non provate ad aprire le porte come al solito, sia mai: è tutto automatico, basta che il proprietario si avvicini alla creatura e la creatura riconosce i codici familiari del proprietario. Mentre il colpo di teatro arriva quando c’è da piazzare gli amici sulla fila posteriore: un colpo di bottone e gli sportelli scivolano all’indietro, parallelamente alla carrozzeria. Voilà. Un colpo di bottone e torna tutto come prima.

Lo studio di design prosegue in coda. Applausi per la banda cromata e i due doppi terminali di scarico nel paraurti. E poi il portellone tridimensionale a forma di V che scivola e nasconde un enorme spazio sfruttabile in modi differenti. Il bagagliaio ha una capacità di 410 litri, quando ci sono quattro oppure cinque sedili occupati, che diventano 970 ripiegando completamente la fila posteriore.

Alt: come quattro o cinque sedili? Spieghiamo: il tunnel centrale che separa i due posti singoli dietro può essere spostato sotto il piano del bagagliaio in modo da fare comparire un sedile ripiegato, che si può sollevare elettricamente trasformando Insignia in una vettura cinque posti. Sim-sala-bim. Tunnel che tra l’altro non smette qui di sorprendere: dentro eccoti un lettore di DVD con monitor ripiegabile, un contenitore termico che può contenere due bottiglie di champagne ed un umidificatore dove riporre sigari. Mai più senza.

Tutto sto ben di dio non trascura i piaceri primi: a pulsare c’è infatti l’otto cilindri a V da 344 cavalli di zia Corvette che permette di raggiungere una velocità massima (limitata elettronicamente) di 250 km/h e di accelerare da 0 a 100 km/h in meno di 6 secondi.

La trazione è posteriore, in caso qualcuno non si fosse accorto che di sportiva incazzosa si tratta. Hai voglia a parlare di – citiamo da cartella stampa – "comoda vettura a quattro posti adatta alle quotidiane esigenze di lavoro, oltre che sportivo mezzo di trasporto a cinque posti per il weekend, la famiglia ed il tempo libero". Ciao.


Pubblicato da Andrea Sperelli, 17/09/2003
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