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Test Drive

Nissan Murano


Avatar di Mario Cornicchia , il 27/10/05

18 anni fa - Parola d'ordine: versatilità.

Ha un cognome giapponese, il passaporto americano ma si sente a casa sua anche nel Vecchio Continente. Con un tre litri V6 e un cambio CVT affiatatissimi, si muove bene tanto a passo di parata quanto nella guida sportiva. E non batte ciglio neppure quando deve rimboccarsi le maniche.

SORELLE DIVERSE Vi piacciono minute, magrine, un po' nervose. Oppure preferite la quantità e un carattere più pacioso. Se siete inclini alla valutazione a peso, delle due sorelle Nissan andate a colpo sicuro e scegliete la Murano, sorellona abbondante della sportiva e scattante 350Z. Sorelle con scarse somiglianze, come capita nelle migliori famiglie, ma che condividono il cuore, l'eccellente sei cilindri tre litri a benzina, il carattere e l'imprinting.

FALSA MAGRA Non vi fate ingannare dalla Murano: non è né così piccola quanto sembri né così furgonata quanto le dimensioni lascino pensare. Sul primo punto vi ricrederete subito appena dovrete affrontare un mini-trasloco o quando riuscirete a caricare comodamente due bici senza smontare le ruote. Veicolo da carico a dispetto della sua linea sportiva che, scongiurando l'effetto cubo, sminuisce le dimensioni che, invece, sono importanti. A dispetto anche dello stile sportivo dell'abitacolo, del tutto simile nell'impostazione a quello della 350Z.

TUTTO A POSTO Simile ma più pratico, con un tunnel centrale scavato da una serie di vani e vanetti, vaschette e cassettini dove si può riporre senza problemi tutto quanto si desidera tenere a portata di mano, cellulare, auricolare, telecomando, portafogli, chiavi e l'immancabile bibita. In mezzo ai sedili, poi, c'è un vero e proprio ripostiglio, con tanto di vaschetta estraibile, in cui si possono riporre bottiglie di acqua da due litri senza problemi, o in cui si può nascondere una reflex con teleobiettivo. Se vi manca ancora spazio, le tasche delle portiere si ampliano e sono davvero enormi.

YANKEE STYLE Sul tema spazio a bordo, la Murano è davvero imbattibile nella sua praticità, con il sistema di ribaltamento dei sedili posteriori come ciliegina sulla torta: si tirano due leve ai lati del bagagliaio e, oplà, i sedili si lanciano in avanti creando un vano lungo e piatto. Ed è anche molto confortevole, un po' spartana all'americana in alcuni dettagli, come la strumentazione a fondo giallo e i pannelli delle porte (sono meglio rifiniti quelli della Micra, tanto per rimanere in famiglia) ma sicuramente piacevole. Mancano alcuni dettagli a cui siamo abituati noi automobilisti europei, come i sensori per luci e tergicristalli e altri gadget ormai imprescindibili su un'auto da 46.350 euro come la Murano. Un altro esempio viene dal climatizzatore, potente ed efficace anche con clima sahariano ma privo di regolazione separata per pilota e passeggero. Fa parte della dotazione, invece, la telecamera per seguire in diretta le manovre in retromarcia sullo schermo al centro della plancia, molto utile per tutti e apprezzata da chi ha vertebre cervicali poco inclini al movimento.

MEGLIO SCURA Il day-by-day della Murano si è svolto in comode rate mensili, su due esemplari differenti, uno con gli interni in pelle chiara e uno con pelle nera sui sedili. Decisamente meglio gli interni scuri, che evitano il riflesso fastidiosissimo della plancia piatta sull'interno del parabrezza, e la Murano con gli interni neri aveva sedili decisamente più robusti ai lati in grado di contenere bene il corpo anche nelle curve sulle strade di montagna. Sulla Murano con gli interni in pelle chiara, invece, il contenimento in curva era davvero insufficiente.

FA LE FUSA Che la Murano sia la sorellona della 350Z, ci si rende conto anche in movimento. Il sei cilindri non ha il rombo entusiasmante della 350Z, ma produce un rombo felino e morbido, compagno di viaggio di cui non ci si stanca mai. Abbinato al cambio a variazione continua, forma una coppia ideale. Grazie agli infiniti rapporti del cambio, si viaggia veloci e in grande souplesse sempre sotto i duemila giri, con i 160 tachimetrici raggiunti a 2500 giri e i 180 km/h a 3000 giri. Ci si accorge che il cambio è CVT quando si preme a fondo sull'acceleratore, con l'ago del contagiri che schizza verso la zona rossa, ma sono condizioni rare: il tremila ha energia e souplesse da vendere e il più delle volte è inutile accanirsi sull'acceleratore per effettuare sorpassi.

DOCILE E UBBIDIENTE Al carattere felino del motore, si abbina un ottimo telaio che rende la Murano una sportiva cicciotella, con un poco di deriva delle sue grandi ruote, ma comunque molto facile da guidare se si mettono in pratica gli insegnamenti della guida sportiva, reattiva ai comandi dell'acceleratore e fedele ai comandi del volante. Divertente e facile da guidare senza reazioni da SUV dondolante e molto veloce anche su strade impegnative se il pilota ci sa fare.

NON ALZA IL GOMITO Un bel giocattolone, rilassante e che unisce il piacere di guida alle esigenze famigliari. Attento anche alle esigenze di portafoglio: con un litro di verde si riescono a percorrere anche 8 km/litro, niente male per un tremila con ruote da mezzo movimento terra e la sezione maestra di un traghetto. Più o meno quanto consumano colleghe SUV diesel di buona stazza e, con il prezzo del gasolio molto vicino a quello della benzina, la Murano non è più una scelta così esotica.


Pubblicato da M.A. Corniche, 27/10/2005
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