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Volkswagen Polo 2010


Avatar Redazionale , il 08/10/09

14 anni fa - La Casa di Wolfsburg amplia la gamma della sua Polo con l'arrivo della variante a tre porte, più sportiveggiante e giovanile.

La Casa di Wolfsburg amplia la gamma della sua piccola best-seller con l'arrivo della Volkswagen 2010 Polo a tre porte, più sportiveggiante e giovanile. La nuova Polo è proposta inizialmente con sette motori diversi. I prezzi partono da 12.450 euro.

PORTABANDIERA Il nuovo corso stilistico, fatto di tratti puliti e di abbondanza di linee orizzontali trova nella nuova Volkswagen Polo 2010 a tre porte una perfetta portabandiera. Lunga 397 cm, larga 168 e alta 149, ha infatti le proporzioni giuste per esaltare l'idea originaria di Walter de' Silva. Rispetto alla sorella a cinque porte, la variante più sbarazzina ha forme ancor più pure ed essenziali, specie sopra la linea di spalla, che resta il tratto più caratteristico dell'insieme. Le porte più allungate, i montanti centrali abilmente nascosti dai cristalli e quelli posteriori dall'aspetto atletico rendono la carrozzeria molto più filante. Di sicuro ciò non basterà a dare filo da torcere alla cinque porte nella raccolta ordini ma aiuterà di certo a vendere qualche esemplare in più.

CUT & PASTE L'abitacolo della VW Polo 2010 pare invece frutto di un "copia e incolla", riproposto pari pari, senza novità di rilievo. Qualcosa cambierà quando arriveranno le versioni più sportive come la VW Polo GTI ma questa è un'altra storia: per ora sono giustamente confermati in toto la plancia e gli arredi. Il loro look è fresco di giornata, moderno, sulla stessa lunghezza d'onda dei lamierati. Superfici piane e pochi fronzoli trasmettono la tipica idea di grande solidità che storicamente ha fatto la fortuna della Polo. La componentistica non appaga solo la vista ma anche il tatto. Le plastiche sono belle in carne, per niente croccanti, e superano la "prova picchio" con le unghie. Nella parte superiore, gli schiumati si spingono fino alla base del parabrezza, una cosa apprezzabile per un'auto di questa categoria.

UNA E TRINA A garantire una buona qualità della vita a bordo è anche una dotazione completa già a partire dalla versione base, chiamata Trendline, come vuole la tradizione della Casa. Standard sono infatti tra le altre cose il climatizzatore Climatic, il controllo elettronico della stabilità Esp e il sedile di guida regolabile in altezza, come anche il volante, che lo è pure in profondità. Lo step intermedio è rappresentato dalla Comfortline, che monta cerchi da 15" piuttosto che da 14" e ha di serie il telecomando per la chiusura centralizzata, i sedili anteriori comfort e quello posteriore frazionato. Per i più esigenti c'è infine la Highline, con i cerchi che diventano in lega, il bracciolo anteriore, i sedili sportivi, il computer di bordo, i fendinebbia e il sistema di monitoraggio della pressione delle gomme.

SETTEBELLO Davanti alla gamma motori c'è da avere l'imbarazzo della scelta. Per il momento del lancio le alternative previste sono sette, quattro a benzina e tre a gasolio. Quanto alle prime, apre le danze il tranquillo 1.200 da 60 cv, declinato anche con potenza di 70 cv. In entrambi i casi è previsto un cambio a cinque marce, trasmissione che si ha anche con il 1.400 da 85 cv se non si è disposti ad acquistare in opzione il robotizzato a sette marce DSG. Chiude il quartetto il 1.200 TSI sovralimentato da 105 cv, l'unico del lotto ad avere un manuale a sei marce.

LA FAMIGLIA SI ALLARGA Quanto ai diesel, tutti sono rigorosamente common rail e per ora accomunati dalla cilindrata 1.600, oltre che dal filtro per il particolato. Quello d'accesso ha 75 cv e un cambio a cinque marce, lo stesso che monta la versione da 90 cv, in alternativa al "solito" robotizzato DSG con sette rapporti. Il turbodiesel 1.6 90 cv a trasmissione manuale è offerto in configurazione risparmiosa BlueMotion. La stessa denominazione, dalla primavera 2010, caratterizzerà anche la 1.200 TDI da 75 cv, che promette di essere la Polo più ecologica ed economica di sempre, con 30 km/litro. Contemporaneamente arriverà la 1.200 TSI a benzina con il cambio DSG a sette marce, mentre già a gennaio sarà su strada la più potente delle 1.600 TDI, con 105 cv e trasmissione manuale. Venendo poi ai prezzi, al lancio il listino parte dai 12.450 euro della 1.2 Trendline e arriva ai 19.150 euro della 1.6 TDI 90 cv DSG Highline.

PRIMA CLASSE A bordo della Volkswagen Polo 2010 ci si sente come su un'auto di categoria superiore. La plancia ha un aspetto importante e un'aria curata. Gli assemblaggi sono precisi, tutti i materiali sono gradevoli sotto i polpastrelli e i comandi sono ben raggiungibili, piazzati là dove ci si aspetta che siano. La posizione di guida si adatta bene ai piloti di tutte le taglie, con sedile e volante che si possono sistemare a piacimento già dalla versione base.

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SECONDA LINEA Chi siede dietro non ha niente di cui lamentarsi. Raggiungere il divano è un'operazione alla portata di una qualunque suocera sovrappeso, con il sedile anteriore che avanza bene e una buona distanza tra la soglia e il padiglione. Una volta seduti sul divano, si scopre di avere centimetri a sufficienza anche se si è un po' più alti della media e chi sta davanti non sfigurerebbe in un qualunque pacchetto di mischia del Sei Nazioni.

BEN PIANTATA In movimento, sin dai primi metri la Volkswagen Polo mostra una notevole agilità che la rende adatta a districarsi con disinvoltura nel traffico. La sua maneggevolezza non è però sinonimo d'inconsistenza o di eccessiva leggerezza. Questa Volkswagen appare da subito ben piantata per terra e non fa una piega nemmeno se si affrontano buche e binari a passo di fanfara. Lo sconnesso è digerito a meraviglia, senza che s'inneschino sussulti, pendolamenti e cigolii di sorta.

IMPERTURBABILE L'assetto si dimostra un ottimo compromesso e all'occorrenza asseconda bene anche gli eventuali pruriti sportivi. Gli inserimenti in curva sono rapidi e precisi e la coda è svelta e diligente nel seguire la strada tracciata dalle ruote davanti. Anche nei lunghi curvoni in appoggio la macchina resta ben piatta e neutra e per scomporla bisogna combinarla davvero grossa. In ogni caso si può sempre contare su uno sterzo puntuale nel trasmettere i comandi, specialmente alle velocità intermedie.

PRONTA A TUTTO La VW Polo ha dunque la stoffa della factotum, pronta a vestire indifferentemente i panni di seconda o di unica auto di casa. Per un impiego a 360°, si può puntare per esempio sul 1.400 a benzina da 85 cv, che non caso al quartier generale indicano come il più probabile campione di vendite. Questo motore fa della linearità dell'erogazione il suo pregio maggiore. Allunga man mano il passo senza avere mai bruschi cambi di ritmo e concilia buone prestazioni a consumi contenuti (177 km/h di velocità massima, 12,1 secondi nello 0-100 e 16,9 km/litro), pronto a fare anche qualcosina meglio con l'ottima ed efficientissima trasmissione DSG.

GRAN TIRO Il manipolo di stakanovisti del volante dal piede più pesante può aspettare invece l'arrivo della 1.600 turbodiesel da 105 cv (189 km/h, 10,4 secondi e 23,8 km/litro). Questo motore sfodera infatti un gran tiro ai regimi intermedi, che lo rende molto piacevole su ogni tipo di percorso. La sua spinta si fa robusta già a 1.500 giri, con coppia massima che da qui ai 2.500 giri resta costantemente a 250 Nm. Volendo sfruttare le doti di allungo, il TDI si spinge ben oltre i 5.000 giri ma imporgli una simile sevizia è totalmente inutile: meglio cambiare prima e snocciolare le marce in sequenza.

PER INTENDITORI Se il dato di consumo non è una discriminante fondamentale al momento dell'acquisto e cerca un po' di sportività, merita di essere preso in considerazione anche il 1.200 TSI da 105 cv. Questo motore turbo è un vero gioiellino. Dai 1.500 ai 3.500 giri garantisce una coppia costante di 175 Nm ma anche ai regimi più alti non perde smalto e continua a spingere bene, permettendo di sbrigare la pratica 0-100 in soli 9,7 secondi. La velocità massima è invece di 190 km/h. Secondo la Volkswagen, questo motore sarà scelto solo da un 2% dei clienti dal palato fino. Quanto agli altri, se solo sapessero cosa si perdono…


Pubblicato da Paolo Sardi, 08/10/2009
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