La notizia ha iniziato a far il giro del web e non solo: Fantic Motor non sarà a EICMA, dopo anni in cui al suo stand si sono uniti giovanissimi - ammaliati da motard, enduro e la nuova gamma Street, con la Stealth protagonista anche di una nostra sfida pazza in pista - la casa veneta non sarà tra i padiglioni. Il motivo è da imputare al percorso di ristrutturazione iniziato qualche mese fa con la Composizione Negoziata della Crisi (CNC), un assenza che lascia un vuoto in fiera ma ciò non vuol dire che di novità in arrivo non ce ne siano.
La strategia di rilancio: tra produzione, nuovi modelli e le corse
In una nota inviata alla stampa, Fantic fa sapere che gli effetti positivi della CNC iniziano a farsi vedere. Un piano che è stato possibile grazie al supporto dei fornitori e la determinazione degli azionisti: ''Durante i mesi estivi abbiamo lavorato sodo per rilanciare le produzioni nell’ultima parte dell’anno con ritmi crescenti: a settembre i volumi produttivi sono più che raddoppiati rispetto a luglio, segno concreto che la ripartenza è ormai realtà.», dichiara Gianni Nardelotto, co-CEO/CRO di Fantic dal
maggio 2025.
Produzione che sarà impegnata con la gamma 2025 - tra queste anche l'apprezzata Caballero Rally provata da Fabio - ma anche con nuovi modelli in arrivo nel 2026. Questi ve li mostreremo in anteprima il giorno prima dell'inizio di EICMA, direttamente dall'evento ''fuorisalone'' organizzato dal costruttore per introdurre alla rete vendita e alla stampa i modelli futuri. Questo evento sarà anche occasione per celebrare la stagione sportiva ricca di successi sia in off-road (il terzo posto nella classifica generale MXGP conquistato da Glenn Coldenhoff e il primo podio mondiale di Andrea Bonacorsi, giovane talento italiano cresciuto nei ranghi Fantic; senza dimenticare il
primo posto provvisorio come team nel Motomondiale Moto2 e naturalmente il Mondiale Enduro, dove Fantic sarà impegnata questo weekend in Germania nella corsa a ben tre titoli.
Il percorso è insidioso, ma la speranza c'è
Una crisi, quella di Fantic, le cui cause sono in certa maniera simili a quella di un gigante come KTM... maledette e-bike. Il marchio austriaco è stato salvato da Bajaj, una mossa che ci rende tutti felici come appassionati, ma che sarà certo sanguinosa, con la produzione destinata a spostersi totalmente verso l'Asia (parola del n°1 di Bajaj) e la conseguente riduzione dell'impiego in terra natale. Ovviamente sono scenari finanziari differenti quelli di KTM e Fantic, ma fa comunque onore al marchio italiano la scelta di provare a ricostruire in Italia, senza smentire il motto che dodici mesi fa accompagnava le novità 2025, ovvero ''Cuore italiano''. La salita sarà lunga e ripida, ma se non verranno prese scorciatoie, il mio incoraggiamento non mancherà affato per Fantic.
