Logo MotorBox
Future car:

Lotus City Car Elettrica


Avatar di Luca Cereda , il 21/07/09

14 anni fa - Dalle supersportive alle compatte. Il futuro "elettrico" porta anche i costruttori di auto esclusive a studiare una mobilità più sostenibile. Ecco come sarà la city car del 2015 secondo Lotus.

Dalle supersportive alle compatte. Il futuro "elettrico" porta anche i costruttori di auto esclusive a studiare una mobilità più sostenibile. Ecco come sarà la city car del 2015 secondo Lotus.

Benvenuto nello Speciale 2009, UN ANNO DI CONCEPT, composto da 52 articoli. Seleziona gli articoli di tuo interesse cliccando il sommario 2009, UN ANNO DI CONCEPT qui sopra, oppure scorri a fondo pagina la panoramica illustrata dell'intero speciale!

ATIPICA Dimensioni compatte, passo corto, non un filo di muscoli o alettoni. Aggiungeteci che si abbevera con una cannuccia spinata che risucchia watt da una comune presa di corrente. Direste mai di essere di fronte a una Lotus? Probabilmente no, se non fosse per il marchio stampato sulla targa e la garanzia che quelli che si vedono sono di bozzetti ufficiali. Trattasi di una city-car elettrica proiettata nel futuro (precisamente nel 2015), realizzata abbandonando in via del tutto eccezionale il campo delle supersportive bruciabenzina.

LIGHT Lunga due metri e 60 centimetri, larga un metro e sessanta: le sue dimensioni oscurerebbero una Smart ma resta pur sempre più piccola di una IQ. E di entrambe è più alta, nonostante le linee avvolgenti tentino di esibire qualche taglia in meno. Quattro posti l'offerta di seduta dichiarata, da riscrivere più realisticamente 3+1. Detto questo, l'unico comune denominatore con le roadster di Casa sta nella leggerezza dei materiali utilizzati: telaio in alluminio di tipo spaceframe (che garantisce rigidità e resistenza a dispetto del peso leggero) e portiere in lega di magnesio che scorrono lungo speciali cerniere.

MULTIMEDIALE Le luci a led servono invece a conferirle un aspetto visionario rispetto alle comuni city car, lo stesso dicasi per i pannelli solari da cui è composto il padiglione, che oltretutto vanno in soccorso della batteria per prolungare l'autonomia del mezzo. Nulla di sbalorditivo, però, se confrontato all'abitacolo, dove una dock station posta a fianco del volante serve a comandare una molteplicità di device: i pod, cellulare, radio e navigatore, oltre ai normali input di un pannello strumenti. Per determinare il senso di marcia si utilizza invece il paddle a destra del volante: avanti o indietro, solamente premendo o sollevando la paletta con un dito. 

VEDI ANCHE



CENTOCELLE Oltre ad essere leggero e robusto, il telaio di tipo spaceframe asseconda bene anche le esigenze di alloggio delle cento celle di litio che compongono il pacchetto-batteria; e soprattutto si dimostra flessibile, prestandosi all'eventuale aggiunta di altre 100 celle come range extender qualora i 50 chilometri scarsi di autonomia garantiti dalle prime 100 non fossero abbastanza. Tenendo sempre in conto che parliamo di un'auto pensata per i brevi spostamenti quotidiani, capace di una velocità di punta non superiore ai 105 km/h.

A TERZI Una volta prosciugata la batteria, si allaccia l'auto alla presa di corrente e si lasciano passare tre ore e mezza, tante quante ne richiede una ricarica completa. Altri dettagli del progetto li scopriremo solo quando (quasi certamente a Francoforte) verrà presentato ufficialmente questo prototipo. Che per Lotus resterà unicamente un puro esercizio di studio e di stile, ma che costruttori terzi potrebbero decidere di produrre in serie in un futuro non troppo lontano.


Pubblicato da Luca Cereda, 21/07/2009
Gallery
2009, un anno di concept