Nove titoli mondiali nel motocross e un legame indissolubile con l’eccellenza italiana. Antonio Cairoli ha visitato la sede principale di Brembo, all’interno del Kilometro Rosso di Bergamo, dove ha ripercorso cinquant’anni di storia delle competizioni. Ad accoglierlo c’erano Cristina Bombassei, Chief Legacy Officer dell’azienda, insieme a Mario Almondo e Mauro Piccoli, figure chiave della divisione Performance. Presente anche Paolo Ciabatti, oggi General Manager Ducati Off-Road. Durante la visita, Cairoli ha ammirato la parete celebrativa dei 50 anni di Brembo Racing, una cronologia di innovazioni che dalla Formula 1 alla MotoGP hanno cambiato per sempre il mondo delle corse.
Cuore pulsante a Curno
Il momento più emozionante è arrivato a Curno, nello stabilimento Racing, cuore tecnologico della produzione. Qui Cairoli ha seguito da vicino le fasi di realizzazione di pinze, dischi, pompe freno e ruote Marchesini, le stesse componenti che equipaggiano la sua Desmo 450 MX. Il pilota ha potuto toccare con mano la cura e la precisione con cui ogni singolo pezzo viene prodotto, frutto di un know-how che fa di Brembo un punto di riferimento mondiale. “Solo oggi capisco quanta passione e precisione ci siano dietro ogni componente”, ha raccontato, sottolineando quanto la qualità dei freni sia fondamentale per un pilota che vive costantemente al limite.
“La fiducia è tutto”
Cairoli non ha nascosto l’emozione nel ritrovare l’azienda che lo ha accompagnato per tutta la carriera. «Nel motocross ogni giro c’è una sorpresa: puoi studiare la pista quanto vuoi, ma basta una buca o la pioggia a cambiare tutto», ha raccontato. «In mezzo a questa incertezza, Brembo è sempre stato il mio punto fermo. Questi freni mi hanno dato la sicurezza di spingere anche quando la moto ballava sotto di me o il terreno non perdonava». Parole che testimoniano la fiducia assoluta tra un campione e la tecnologia che lo sostiene. «Per noi piloti – ha aggiunto – fidarsi dei freni significa tutto, e con Brembo questa fiducia c’è sempre stata».






