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MotoGP 2018

MotoGP Austria 2018: le pagelle del Red Bull Ring


Avatar di Federico  Maffioli , il 12/08/18

5 anni fa - analisi e pagelle della gara di MotoGP in Austria

MotoGP Austria 2018: analisi e pagelle della gara al Red Bull Ring

Lorenzo il Magnifico, Marquez vincitore morale, Dovizioso prende una sonoro schiaffo morale, Rossi mette il cuore oltre l'ostacolo!

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MAGNIFICO Sarà anche banale titolare così, ma è il sostantivo più azzeccato che possiamo dare allo Jorge Lorenzo visto in gara oggi. Lo spagnolo qui in Austria vende cara la pelle, è autore della sua gara più bella da quando è in sella alla Ducati, una delle sue più combattute di sempre, lucido, preciso, vittorioso, in una parola determinato. Lo stesso che abbiamo applaudito quando era con la Yamaha, senza ombra di dubbio! Con questa stupenda vittoria, Jorge vince la sua terza gara in sella alla Rossa e passa terzo in Campionato sorpassando il compagno di squadra Dovizioso, a cui rifila un sonoro schiaffo morale... Per lui, restano 71 punti di ritardo da Marquez ed il Mondiale è difficile, ma se continua così, può mettere tranquillamente nel mirino il secondo posto di Rossi! Per Jorge Lorenzo, che insieme a Marquez mette in scena uno spettacolo da valere il prezzo del bilgietto, voto 10 e lode!

VINCITORE MORALE Dopo la pole di ieri, Marc Marquez chiude secondo il GP austriaco, in una gara in cui regala spettacolo lottando con Jorge Lorenzo, suo futuro compagno di squadra dell’Anno prossimo. Anche se non vince, però, per noi è il vincitore morale, autore di una gara incredibile su un tracciato favorevole alla Ducati ed in cui, come al solito, fa una differenza pazzesca (vedi il distacco di quasi dieci secondi da Crutchlow quarto). Che grinta, che numeri, che fenomeno e non ci sono condizioni meteo che tengano perché il numero 93, tempo zero si adatta ed è li davanti a prescindere. Lorenzo gli arriva davanti, vero, ma con questo secondo posto (e la debacle della Yamaha) adesso il Campione del Mondo in carica si prende ben 59 punti di vantaggio su Rossi, svettando in classifica ad oltre duecento punti iridati! Cosa altro dire? Che ancora una volta per Capitan Marquez la missione è compiuta! Il mondiale è sempre più vicino. Qui al Red Bull Ring, che sulla carta era la pista più vantaggiosa per la Ducati (l’unica attuala vera antagonista alla sua Honda…) Marquez allunga in Campionato e arriva secondo per soli 130 millesimi… aspetto che la dice lunga sul talento incredibile di questo pilota, per fortuna che questa pista non era tra le sue preferite… A Marquez voto 10!

SCONFITTO Andrea Dovizioso chiude in terza posizione la gara di Spielberg, sulla pista che sulla carta era la più favorevole alla Ducati di tutta la Stagione. Un podio, che resta un risultato positivo, ma che per il forlivese lascia tanto l’idea di un “bicchiere pieno per un terzo”, perché qui l’italiano voleva vincere, doveva vincere, ma il risultato finale parla di una tripla sconfitta: dietro a Lorenzo e Marquez in gara e, adesso, dietro anche al Compagno di squadra in Campionato. Una bella batosta morale, sottolineata dall’espressione sul podio di Dovizioso… In generale, qui a Spielberg, per Dovizioso il gap con i due diretti avversari di oggi è stato maggiore di quei quasi due secondi di distacco al traguardo, perché, è inutile negarlo, non ha avuto quel quid in più che hanno dimostrato Marquez e Lorenzo, soprattutto quando si è trovato nel corpo a corpo con Lorenzo senza riuscire ad impensierirlo minimamente e restando dietro senza mai mettergli le ruote davanti. Insomma, qui al Red Bull Ring speravamo di vedere un Dovizioso in versione replica 2017, ma è stato l’opposto, più vicino alla gara di Pedrosa dell’anno scorso… per lui voto 7,5

CHAPEAU Sesto al traguardo con oltre quattordici secondi di distacco dal primo è un risultato che sa di disastro, ed infatti, per Valentino Rossi questa gara un disastro lo è stato, o meglio, lo è stato per la Yamaha perché lui, come sempre, dimostra una grinta ed una voglia di esserci da Campione del Mondo, e non ci stiamo riferendo ai nove titoli dell’italiano, ma alla sua attitudine a lottare e crederci sempre. Il numero 46 partiva quattordicesimo dalla quinta fila, ma, su una pista nemica della sua moto e favorevole alla accelerazioni dei motori V4, riesce a risalire la china colmando con il talento il deficit della Yamaha. Insomma, ancora una volta immenso, inossidabile, infinito e chi più ne ha più ne metta. A Spielberg Rossi è il primo delle Yamaha, per poco non riprende anche Petrucci e se la sorte gli fosse stata più amica, l’impressione è che Rossi aveva nel polso anche il quarto posto di Crutchlow… Come dicevamo lo scorso GP: roba da “lustrarsi gli occhi” e togliersi il cappello! Per lui voto 8,5

GOOD JOB Cal Crutchlow chiude quarto in solitaria l’undicesimo GP di questa stagione, dopo una gara corsa in quarta posizione dalla prima all’ultima curva, sempre a debita distanza dalla Ducati di Danilo Petrucci, a cui, per la cronaca, l’inglese rifila quasi quattro secondi di distacco. Insomma, sul Red Bull Ring il numero 35 si dimostra la bella sorpresa del fine settimana. In generale, come diciamo spesso, quando non cade Cal è spesso molto competitivo! Voto 8,5

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DELUSIONE Danilo Petrucci chiude in quinta posizione la gara austriaca, dimostrandosi, al contrario di Crutchlow, la delusione di questo GP. In sella alla Ducati ufficiale, la stessa con cui Dovizioso e Lorenzo sono li davanti, e sulla pista più favorevole alla Rossa, l’italiano non riesce a colmare il gap nemmeno con Crutchlow. Come premesse per l’anno prossimo non sono proprio il massimo… Per lui voto 5

KO TECNICO Per Maverick Vinales c’è poco da dire, nel senso che la sua dodicesima posizione finale serve solo a sottolineare il grosso deficit della Yamaha ed in parte (perché ha avuto più problemi tecnici rispetto a Rossi) a valorizzare ancora di più la gara del suo compagno di squadra. Un Gp molto frustrante per un talento come quello del numero 25… decisamente demotivante. Per Vinales voto 5

DEMOTIVATO Dani Pedrosa aveva chiuso sul podio in terza posizione l’anno scorso, ma un anno dopo, in sella alla Honda ufficiale, lo spagnolo sembrava un altro pilota, settimo sotto la bandiera a scacchi dietro alla Yamaha di Rossi in volata ed a quasi 14 secondi dal compagno di squadra. Ok, Pedrosa è prossimo al ritiro, ma più che una Stagione la sua è diventata più una lenta attesa senza motivazioni. La speranza è che torni combattivo almeno per una gara da “canto del cigno”, ma l’impressione è che resterà un’illusione. Che peccato non poter godere di un talento cristallino come il suo… Per Pedrosa voto 4

TUTTI GLI ALTRI Alex Rins la pista di Spielberg non è favorevole alle quattro in linea e si vede, è aggressivo nelle fasi iniziali, poi perde il mordente e chiude settimo, voto 6,5; Johann Zarcò, in linea con quello visto nelle ultime gare, fa comunque meglio di Vinales e, visto quello di cui dispone, non è cosa da poco, voto 6,5; Andrea Iannone senza le parti nuove che dispone il compagno di squadra (nuovo telaio) riesce a mettergli sempre le ruote davanti fino a Domenica pomeriggio, perché in gara sbaglia ed è costretto ad una faticosa rimonta conclusa in tredicesima posizione, voto 5; Bradley Smith, nella gara di casa della sua Ktm non riesce a far meglio del quattordicesimo posto finale, poco, troppo poco, voto 4; Tito Rabat bravo in Q2 a piazzarsi settimo in griglia, peccato per non essere riuscito per soli tre decimi a centrare la top ten in gara, voto 7; Alvaro Bautista, soffia la decima posizione a Rabat in gara, voto 7,5.


Pubblicato da Federico Maffioli, 12/08/2018
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