Logo MotorBox
Prova

Peugeot Geopolis 300


Avatar Redazionale , il 14/04/10

14 anni fa - Anche il ruota alta francese mette il naso nel segmento dei "300". Il nuovo motore migliora le prestazioni e il piacere di guida già ottimi sul 250 e ne fa un'alternativa più che valida ai "soliti" noti giapponesi e Italiani.

Anche il ruota alta francese mette il naso nel segmento dei "300". Il nuovo motore migliora le prestazioni e il piacere di guida già ottimi sul 250 e ne fa un'alternativa più che valida ai "soliti" noti giapponesi e Italiani.


COM'È La dirigenza francese ha le idee molto chiare. Il mercato italiano deve diventare quello di riferimento per Peugeot, che però sa bene che per sfondare da noi occorre sudare. Ma la Casa del leone si è messa a lavorare sodo. Abbandonate certe soluzioni fantasiose che non hanno lasciato il segno come servofreni e compressori, ha ribaltato la gamma in pochi anni, realizzando mezzi solidi e competitivi quanto a design, prestazioni e finiture. Il Geopolis è uno dei fiori all'occhiello della gamma Peugeot, uno scooter a ruota alta che si trova a combattere in un segmento estremamente combattuto ma che ha anche le giuste armi per essere competitivo. Soprattutto adesso che, con l'arrivo della nuova motorizzazione è allineato ai concorrenti. In effetti, questa cilindrata latitava nella gamma del Leone, che ora è in grado di spaziare da 50 a 500 cc coprendo ogni categoria.

CUORE ITALIANO Il declino degli scooter 250 a favore dei "300" ma soprattutto la disponibilità dell'ottimo Piaggio LEADER che già equipaggia molti modelli ha convinto anche Peugeot a fare il salto di categoria. Il monocilindrico che spinge il nuovo Geopolis non ha certo bisogno di presentazioni. Il Leader Piaggio da 278 cc effettivi è ha quattro valvole e iniezione elettronica. È capace di 22 cv a 7.250 giri ma soprattutto di una coppia di 23 Nm a 6.000 giri che migliora nettamente le prestazioni in accelerazione rispetto al precedente duemmezzo, inoltre consuma anche poco. È installato su una ciclistica tradizionale, con il classico telaio a tunnel centrale coadiuvato da una forcella da 37 mm e da una coppia di ammortizzatori regolabili nel precarico molla su quattro posizioni.


FRENO NORMALE L'impianto frenante è di tipo tradizionale: niente sistema integrale: la leva sinistra comanda il freno posteriore, quella destra il freno anteriore. Non previsto attualmente nemmeno l'ABS perché, dicono in Peugeot, in Italia (al contrario che negli alti Paesi europei) fatica ad essere accettato. Una scelta assolutamente incomprensibile quella degli italiani, vista la sicurezza che questo "accessorio" è in grado di offrire. In compenso la componentistica è di gran pregio, come testimoniato dalle pinze Nissin a doppio pistoncino che vanno a frenare un disco anteriore da 263 mm e da 226 mm (dietro). 

RUOTE ALTE MA C'È SPAZIO Le due ruote da 16 pollici lascerebbero poi supporre uno spazio limitato nel sottosella. Invece, sollevando la sella appare uno dei vani più ampi della categoria (per categoria intendo quella dei ruota alta), in grado di ospitare un casco jet, anche se piccolo (il mio Nolan N20 c'è entrato senza problemi) e qualche altro piccolo oggetto. Questo va considerato comunque un ottimo risultato per uno scooter a ruota alta. A questo spazio si aggiunge anche il cassettino nel retroscudo che a dispetto di un'apertura esagerata offre ben poco spazio (un paio di guanti o il telefonino al massimo).

APPEAL FRANCESE Forse non è più modernissimo, ma il Geopolis comunque ha un certo appeal, soprattutto nell'ultima versione GeoStyle che rappresenta la vera novità per il 2010 e va ad affiancare la versione standard (denominata Premium) e la sportiva RS. Cromature sapientemente dosate, cupolino basso e sella color cuoio mixano aggressività ed eleganza.


FIAT LUX Le linee sono spigolose ma piacevoli ed è interessante l'adozione di un gruppo ottico dotato di lampade alogene H7 (le stesse della Peugeot 407) che assicurano una luminosità aumentata del 30% rispetto ad un impianto tradizionale. Immobilizer e specchietti asferici sono di serie. Di serie anche la presa per ricaricare il cellulare, piazzata intelligentemente nel cassetto dietro lo scudo e non nel vano sottosella, così da essere più rapidamente raggiungibile.

PREZZO D'ATTACCO Un equipaggiamento più che valido per uno scooter che supera appena i 4.000 ? (4.090 esattamente) franco concessionario nella versione Premium che diventano 4300 ? per RS e GeoStyle. Prezzi che possono scendere ancora con gli incentivi e con una promozione Peugeot che sconta altri 300 ?.


COME VA La ricetta del Geopolis è quella classica del ruote alte, uno scooter che Peugeot ha vestito con linee decise che gli sono valse addirittura il premio di scooter più bello del 2006, assegnatogli dalla Motorcycle Design Association. Ma è soprattutto è la qualità percepita a convincere, siamo sicuramente a livello dei migliori prodotti sul mercato. L'impatto con il Geopolis è ottimo. Lo scooter si presenta bene, con plastiche e verniciature curate, ottimi accoppiamenti.

CRUSCOTTO D'ANTAN La strumentazione è forse la cosa più deludente e non in linea con lo stile dello scooter. Grafiche vecchiotte e display economici non offrono un colpo d'occhio molto appagante. Forse si poteva sfruttare il cambio di cilindrata per migliorarla. Detto questo, nei tre strumenti troviamo tutte le informazioni necessarie per la "navigazione urbana". Un altro appunto va al comando di apertura della sella, è integrato nel blocchetto di accensione e si aziona girando la chiave a fondo corsa (un po' come si fa quando si vuole avviare il motore di un'auto). Solo che spesso si finisce per azionarlo involontariamente.

VEDI ANCHE




SELLA ALTA In sella non si fatica a trovare un buon feeling con i comandi, l'acceleratore è molto scorrevole e le leve a portata di mano anche se le vorrei sempre regolabili perché non tutti hanno mani uguali. La voglia di offrire un vano sottosella piuttosto capiente, ha portato ad avere una sella non bassissima (805 mm) e nemmeno così stretta. Va da sé che se si è sotto il metro e settanta si tocca con le punte. Tuttavia, il peso del Geopolis è ben disposto e lo scooter è leggero e quindi è facilmente governabile anche da chi non ha le gambe lunghe.

BUON EQUILIBRIO Una volta in movimento, invece nessun problema, anzi molte soddisfazioni: il Geopolis mostra da subito un'ottima maneggevolezza e un bilanciamento tra avantreno e retrotreno che è raro trovare su uno scooter e che, di conseguenza, favorisce da subito l'instaurarsi di una certa confidenza con il mezzo che è maneggevole, rapido e scorrevole.


A PROVA DI PAVÈ Le sospensioni sono tarate piuttosto morbidamente, copiano molto bene le asperità. Soprattutto la forcella che impressiona favorevolmente per la sua scorrevolezza. L'esame pavé è passato a pieni voti grazie all'ottima capacità di assorbimento sia dell'anteriore, sia del posteriore che, tuttavia, accusa l'inerzia dovuta al peso del motore (cosa normale per uno scooter) e che talvolta causa reazioni un po' secche.

SELLA DURA Le sospensioni, dunque, assicurano un buon comfort, anche se è la sella un po' duretta (soprattutto in punta dove si viene spinti dalla conformazione della sella stessa) a smorzare un po' l'entusiasmo. Da segnalare però che, nonostante la capacità delle sospensioni di copiare al meglio le imperfezioni dell'asfalto, il Geopolis è tutt'altro che un "dondolone". Anche quando si alza il ritmo resta rigoroso e sicuro, segno che l'idraulica di forcella e ammortizzatori è comunque di qualità.


BORDO ALTO Da segnalare anche, nella versione Premium, un parabrezza piuttosto alto che offre una protezione più che adeguata ma che talvolta disturba un po' la vista nella zona del bordo superiore. La scelta, però, in questo caso sta a chi acquista: si può rinunciare ad un pizzico di protezione a favore di una maggiore sportività con le versioni RS e GeoStyle che hanno il parabrezza basso.

SECONDO OK In compenso il passeggero è accomodato come si deve con pedane ampie (retrattili come sulle moto) e due validi appigli, il dislivello c'è ma non è così importante come lascerebbe pensare la forma della sella stessa e soprattutto è una piacevole sorpresa scoprire come il secondo non influenzi più di tanto la guida che resta sempre e comunque piacevolmente efficace.

CUORE GENEROSO Il motore non è certo una sorpresa: il "300" di Pontedera si conferma ancora una volta uno dei migliori propulsori della categoria: è potente, silenzioso, vibra niente, ed è l'artefice di partenze scattanti al semaforo. Frizione e variatore vanno d'amore e d'accordo e il risultato è un'accelerazione notevole e una progressione consistente senza strappi o cali di potenza.


FRENI Prestazioni supportate da una ciclistica valida e tenute a bada da un impianto frenante potente che in sintonia con il mezzo, richiede una pressione piuttosto decisa alle leve per offrire decelerazioni consistenti. L'anteriore piace per potenza e modulabilità, il posteriore non entusiasma per potenza ma nemmeno blocca a meno che non sia sollecitato di proposito. Tutto nella norma per un impianto da scooter.
Pubblicato da Stefano Cordara, 14/04/2010
Gallery
Vedi anche