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Prova

Ducati 848 Evo


Avatar Redazionale , il 20/10/10

13 anni fa - Aumentano potenza e dotazioni, non il prezzo della Ducati 848 Evo.

Più motore stesso prezzo. La Ducati 848 evo cresce nelle prestazioni e offre la stessa guida efficace di sempre. L'abbiamo provata sui saliscendi di Imola.

EVO-LUZIONE La Superbike d'accesso alla gamma delle sportive di Borgo Panigale aveva ormai tre stagioni sulle spalle, per cui era lecito pensare che entro il prossimo anno Ducati avrebbe sviluppato un'erede, o almeno un profondo aggiustamento. Un aggiustamento coraggioso perché va a interessare un modello che appartiene a un segmento non così in voga attualmente (le supersportive di media cilindrata non vanno certo per la maggiore) ma che per Ducati è molto importante. Da sempre, infatti, la Casa di Borgo Panigale ha in listino un modello "piccolo" della sua supersportiva.

STESSO CARISMA, MENO PREZZO Modello che mantiene lo stesso carisma delle ammiraglie, offrendolo però a prezzi minori e offrendo però anche ottime prestazioni unite a una facilità di guida che non appartiene ai "bombardoni" con motore 1200. All'inizio era la 748, oggi spetta alla Ducati 848 il compito di essere la porta di ingresso al mondo Superbike Ducati, anzi dal 2011 spetterà alla Ducati 848 Evo evoluzione della media sportiva di Borgo Panigale che della 848 prende il posto in listino.

SOTTOPELLE La sigla parla da sola. Sulla Evo non ci sono stravolgimenti ma parecchie evoluzioni tecniche che però troverete più che altro "sottopelle". Chi si recherà nei Ducati Store dovrà, infatti, aguzzare la vista per riconoscerla, perché la "Evo" è praticamente identica alla 848 originaria, per lo meno dal punto di vista estetico. Di fatto, le uniche differenze riguardano le nuove colorazioni (al classico rocco si affiancano il Bianco/rosso o il Dark Stealth), una minuscola decal vicino alla sigla della moto e le pinze Brembo monoblocco.

COMPONENTI DOC In effetti, le modifiche introdotte riguardano i dettagli tecnici, più che altro del motore, fondamentali per accrescere il gusto di guida di questa moto e le sue prestazioni. L'arrivo delle pinze monoblocco Brembo e dell'ammortizzatore di sterzo appaiono quindi come un dono prezioso fatto da Ducati a una moto già molto efficace e perfetta per la divertirsi in pista. Le pinze hanno 4 pistoncini da 34 mm e lavorano i noti dischi flottanti da 320 mm, cui fanno da contorno sospensioni Showa completamente regolabili, abbinate al classico telaio a traliccio con forcellone monobraccio in alluminio.

CUORE EVOLUTO Per Ducati la 848 Evo è la sportiva più "stradale" di sempre, ma, è logico, resta pur sempre una Ducati, una moto in cui il DNA sportivo è stampato a fuoco in ogni bullone, logico quindi che le caratteristiche della moto rimangono decisamente votate alla guida più sportiva in circuito, anzi la Ducati Evo si spinge ancora più in la con le prestazioni. Il Testastretta Evoluzione è, infatti, l'elemento che ha ricevuto le maggiori attenzioni su questa 848. Il bicilindrico è stato rimaneggiato in modo approfondito e il risultato è che crescono potenza e coppia, ma al tempo stesso migliorano affidabilità ed economia di gestione.

RIVISTA "IN ALTO" Gli interventi dei tecnici Ducati hanno interessato praticamente tutta la parte termica del motore, sono nuove le teste, i condotti, gli alberi a camme (con maggiore alzata). Cresce il rapporto di compressione (da 12:1 a 13,2:1) e cresce anche la sezione dei corpi farfallati che ora sono gli stessi del motore 1098 con diametro equivalente da 60 mm. In questo modo la potenza cresce dai 134 cv a 10.000 giri della 848 ai 140 cv a 10.500 giri di questa Evo. Anche la coppia massima aumenta, passando da 9,8 a 10 kgm, espressa a 9.750 giri, ben 1.500 giri in più di prima. Un'erogazione leggermente più spostata verso l'alto quindi.

CI SI VEDE A 12.000 Rispetto al motore da cui deriva, poi, questo della Evo si riconosce per i carter dalla finitura nera. Infine, a chi di una moto tanto sportiva piace fare anche un utilizzo frequente, farà piacere sapere che gli intervalli di manutenzione sono stati allungati fino a 12.000 chilometri. Ancor più piacere fa constatare che le evoluzioni in Ducati costano poco, anzi nulla. La Evo costa, infatti, esattamente come la 848 di cui prende il posto 14.250 €. Anzi scegliendo la colorazione Dark Stealth (una volta si chiama semplicemente Dark) il prezzo scende fino a 13.500 €.

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Casco: X-Lite X-801 RR Replica
Tuta: Alpinestars Racing Replica
Guanti: Alinestars GPPro
Stivali: Alpinestars Supertech R

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CHE PISTA! Girare a Imola (se poi ci giri assieme a Carlos Checa è qualcosa di eccezionale) ha sempre un sapore epico. una pista fantastica, difficilissima ed estremamente impegnativa per moto e pilota. Un posto che davvero, come avevo scritto in occasione del mondiale SBK andrebbe inserito nei patrimoni dell'Unesco. E a Imola abbiamo messo alla frusta la nuova Ducati 848 Evo. Devo dire che nella lista delle Ducati che preferisco la 848 occupa sempre un posto di rilievo. Questa media Ducati, infatti, rappresenta alla perfezione un segmento che a mio parere vedrà in futuro l'arrivo di nuove rappresentanti. Perché è in questo segmento che si trova il giusto bilanciamento tra prestazioni, gusto e facilità di guida. Queste sono moto potenti ma non così tanto da richiedere ausili elettronici per aiutare i comuni mortali. Moto leggere (la 848 si ferma a 168 kg) con i cavalli giusti per divertirsi e la sfruttabilità giusta per mettere queste prestazioni in mano a molti piloti.

PIÙ POTENZA, PIÙ IN ALTO Per questo mi piaceva molto la 848 e mi è piaciuta ancor di più la Ducati 848 Evo che della 848 migliora quelli che erano i piccoli punti deboli. Prima di tutto il motore: potenza ce n'era anche prima, adesso nella manetta abbiamo una manciata di cavalli in più, ma a fare la differenza sono quei 500 giri in più di allungo (il limitatore adesso è spostato a 11.300 giri) che ti aiutano, se serve, a tenere la marcia tra una curva e l'altra senza dover cambiare per forza perdendo quindi tempo prezioso. Quei 500 giri in alto sono dunque preziosi e sono tutti "buoni" nel senso che il motore non cala una volta superato il regime di potenza massima ma continua a spingere convinto fino al limitatore, anche se il regime di cambiata ideale si attesta all'incirca a 10.500 giri indicati.

IL MEGLIO OLTRE I 7.000 Per ottenerli comunque si è dovuto rinunciare a un po' di spinta ai bassi, l'erogazione si è spostate tutta un po' più in alto e il risultato è che se prima la 848 iniziava a dare il meglio dai 6.500 giri, sulla Ducati 848 Evo occorre attendere almeno i 7.000 indicati per avere il meglio dell'erogazione. Per cui può capitare che in qualche variante molto stretta (come quella nuova, orrenda, di Imola) la 848 Evo non esca così convinta. Detto questo il motore dà gusto e mantiene quell'erogazione pastosa che mi aveva convinto anche in passato.

SPINTA PASTOSA Prendere in mano il gas in uscita di curva con la Evo significa ricevere una spinta convinta ma mai così violenta da mettere in difficoltà la ciclistica, le gomme (di serie le Supercorsa SP ma nel nostro caso Pirelli Supercorsa in mescola SC2 e SC1 con cui potevi letteralmente strappare il cavo dell'acceleratore) o il pilota. Gran gusto, quindi, con meno fatica (anche psicologica) rispetto alle maxi anche se, per le sue caratteristiche intrinseche, e per la posizione di guida la 848 Evo non è una moto riposante.

CICLISTICA, UNA CONFERMA Se quindi il motore ha cambiato leggermente il suo carattere, la ciclistica invece resta quella di sempre, da vera Ducati con annessi e connessi. Decisamente più intuitiva della 1198 la 848 richiede sempre e comunque un paio di giri di assuefazione. Non arriva alla velocità siderale nei cambi di direzione delle 600 quattro cilindri, va "lavorata" parecchio con il fisico ma ha una discesa in piega rapidissima e una stabilità a prova di bomba. Inoltre ha un assetto molto bilanciato e un avantreno sempre molto solido, ora ancor più di prima visto che sfrutta l'ausilio di un ammortizzatore di sterzo (non è regolabile) per me fin troppo frenato di idraulica che rallenta un po' l'azione della moto nelle varianti più strette. Insomma all'appassionato l'ammortizzatore di sterzo piacerà di sicuro, ma a dirla tutta a mio parere la 848 non ne aveva bisogno... Detto questo la Ducati 848 Evo resta una moto davvero efficace.

FATELA SCORRERE È veloce, precisa, stabile, con un'ottima scorrevolezza a centro curva e una gestione della moto in piega esemplare. Lasciarla scorrere sfruttando il grande appoggio di cui è capace significa fare il tempo senza quasi nemmeno rendersene conto. Anche perché la 848 fa strada sul serio.

SENSAZIONI E REALTÀ Certo se cercate il motore violento e adrenalinico, qui non vi vengono i brividi. Il piccolo Testastretta ha sicuramente meno carattere dell'infuriato 1198, è anche un po' più silenzioso e questo contribuisce a smorzare le emozioni e a falsare le sensazioni, ma la moto va forte sul serio. Il tiro è il suo punto di forza, non devi farla urlare, basta accelerare e lei va avanti e alla fine il cronometro ti dà ragione.

FRENI PERFETTI I freni sono l'altro upgrade della Ducati 848 Evo e devo dire che in questa configurazione l'impianto Brembo offre il miglior compromesso tra potenza e precisione nella gestione del freno anteriore. Le pinze monoblocco e i dischi da 320 mm offrono potenza da vendere (anche nelle staccate violentissime di Imola) con una pressione alla leva minore che in precedenza, anche se non si arriva all'esuberanza e alla "violenza" dell'impianto 1198. L'unica cosa da appuntare, alla fine, è che in staccata si fatica un po' a "puntarsi" con le ginocchia e ci si trova molto in avanti, il che porta a un certo affaticamento delle braccia ancor più evidente a Imola dove ci sono molte staccate in discesa.

ENTRY? NON PROPRIO Ai tempi della prova della 848 scrissi che a mio parere sarebbe stato un errore considerare la 848 un "vorrei ma non posso", o peggio, una sorella povera della 1098. Ora con l'arrivo della Ducati 848 Evo le mie considerazioni valgono ancore più di allora, la 848 Evo è davvero un modello a sé, se "entry level" (a quella cifra non è proprio il termine adatto) deve essere considerata è davvero una entry level coi fiocchi.


Pubblicato da Stefano Cordara, 20/10/2010
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