Nuova tecnica di marketing: spot ''riciclato''. L'importante, è avere fede e attendere l'assist al bacio. Come quello servito da Chery a Land Rover, che ne aveva anche bisogno.
Riassunto delle puntate precedenti. Le settimane scorse i social sono esplosi come un sacchetto di patatine: ovunque girava il video dell’impresa - pardon, l“impresa” - tentata dalla Chery Fengyun X3L sulle celebri scale di Tianmen, la stessa scalinata dove le auto cercano l’illuminazione… o trovano il pronto soccorso.
Una salita da trecento metri, 150 di dislivello e 999 gradini che già dal nome sembrano dire: non farlo, amico.
A metà della gloriosa ascesa, però, la fune di sicurezza ha deciso che aveva già lavorato abbastanza per quel giorno, ha ceduto e si è incastrata nella ruota anteriore destra.

Risultato? Trazione zero, gravità cento. La Fengyun X3L ha iniziato a scendere come uno slittino mal addestrato, collezionando urti, panico e qualche balaustra in meno.
Chery si è scusata, ha promesso che sistemerà tutto e che no, non era un crash test “creativo”.
Il popolo dei social, come da tradizione, non ha perso un secondo prima di lanciarsi in commenti ironici, meme di qualità discutibile e paragoni con i pinguini.
Ma il colpo di classe lo ha piazzato Land Rover, che deve aver visto il video e pensato: Ragazzi, oggi è Natale?

Sul suo profilo Instagram è comparso un post chirurgico: il video del Dragon Challenge del 2018, completato con la grazia di un ragioniere che paga le tasse in anticipo, accompagnato solo da una frase.
“It’s difficult to surpass a Range Rover Sport.”
Tradotto: non serve nemmeno ricordarvi chi ce l’ha fatta. Lo spot si è praticamente scritto da solo. Costo totale: zero euro. Godimento: massimo. Malizia: quel poco che basta per far sorridere anche la concorrenza (se ha il senso dell'umorismo).



