Se ''puntare in alto'' acquista tutt'altro significato. Forse avrai già letto altrove che la prossima grande idea di Toyota non è un’auto, bensì un drone.
Su cosa si basa, esattamente, la notizia? Ricapitoliamo, a beneficio di chi si fosse fermato ai titoli (ah, immagine di copertina generata dall'AI...).
Chiedo autorizzazione a decollare
Formulata inizialmente da Reuters, la notizia è che Toyota avrebbe di recente presentato alla statunitense Federal Aviation Administration (FAA) il progetto di un drone. E a che scopo? Lo scopo di supportare i conducenti durante le avventure in off-road.
In pratica, mentre affronti una salita ripida con il tuo Land Cruiser, invece di affidarti solo alle telecamere del sistema Multi-Terrain Monitor, potresti lanciare un piccolo drone per dare un’occhiata oltre la cresta.
Un “occhio volante” per i terreni più difficili
L’idea è semplice, quanto geniale: un assistente aereo che, sollevandosi sopra la linea degli alberi, fornisce immagini in tempo reale del terreno circostante.
Toyota avrebbe spiegato che questo permetterebbe di “pianificare percorsi più sicuri e migliorare la gestione del veicolo”, specialmente in condizioni estreme o poco visibili.
Certo, a prima vista può sembrare un gadget per amanti della tecnologia, ma il concetto non è così campato in aria (letteralmente). L’obiettivo è migliorare la sicurezza e la consapevolezza del conducente, aggiungendo una prospettiva a 360 gradi che nemmeno i sensori più avanzati possono offrire.
Nessuna data, ma idee... in volo
Toyota non ha ancora annunciato piani di produzione. Un portavoce avrebbe dichiarato che l’azienda “lavora costantemente su nuove tecnologie”, ma “non ha ancora nulla di concreto da presentare”. Tuttavia, non sarebbe sorprendente se questo drone facesse presto la sua comparsa su qualche concept car futuristica.
Non solo Toyota: Renault e altri pionieri
Toyota non è la prima a pensare a un’auto che si porta dietro un drone. Qualche mese fa, Renault aveva svelato il suo concept Vision 4Rescue, dotato di un alloggiamento sul tetto per il decollo di droni di emergenza.
Anche altri costruttori, come la start-up Policing Lab, stanno esplorando la combinazione tra veicoli terrestri e droni autonomi: il loro PUG (Police Unmanned Ground Patrol Partner) integra già un drone pronto a spiccare il volo per missioni di sorveglianza.
Chi è il prossimo?