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F1 2022

Come frena una F1 a Zandvoort? I segreti del GP Olanda con Brembo


Avatar di Simone Valtieri , il 01/09/22

1 anno fa - Tutti i segreti della pista di Zandvoort per la F1 svelati da Brembo

È ora di conoscere i segreti di Zandvoort! Scopriamo come si guida (e si frena!) in Olanda grazie ai dati Brembo
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ZANDVOORT, QUINDICESIMA TAPPA Dopo aver calcato il leggendario palcoscenico di Spa Francorchams la Formula 1 si sposta di qualche km a nord, passando dal Belgio ai Paesi Bassi per il Gran Premio d'Olanda, quindicesima tappa stagionale. La Red Bull Racing, con Max Verstappen e Sergio Perez, sta dominando un campionato del mondo che sembra già chiuso, ma Charles Leclerc, Carlos Sainz e la Ferrari hanno ancora qualcosa da dire e proveranno a farlo sulla pista di Zandvoort, che potrebbe ben sposarsi con le caratteristiche della F1-75. Occhio anche a Lewis Hamilton, George Russell e alla Mercedes, desiderosi di tornare a salire sul podio dopo la tappa belga. Per farsi un'idea migliore di ci che accadrà nel corso del weekend olandese è fondamentale leggere con attenzione i dati che Brembo - l'azienda italiana che fornisce gli impianti frenanti a quasi tutta la griglia, rilascia per capire come si guida (e si frena!) sul brevissimo ma tortuoso tracciato di Zandvoort. Di seguito troverete la carta d'identità, i dati delle frenate principali e un focus video sulla frenata più severa del circuito, buona lettura!

I SEGRETI DI ZANDVOORT

La carta d'identità della pista

Dopo il grande successo di pubblico dell’anno scorso, quando fu il secondo GP europeo per afflusso di spettatori nel week-end, il GP Paesi Bassi concede il bis. Lo fa nuovamente al Circuit Zandvoort che secondo i tecnici Brembo rientra nella categoria dei circuiti mediamente impegnativi per i freni. In una scala d a 1 a 5 si è meritato un indice di difficoltà di 3. Uno dei tratti caratteristici è la presenza delle curve 3 e 14 con un banking di circa 19 gradi, più del doppio del catino di Indianapolis. Ciò si ripercuote sul set up delle monoposto che a sua volta condiziona il funzionamento dei freni. 

  • Categoria di frenata: Medium (3 su 5)
  • Tempo speso in frenata: 16%
  • Lunghezza circuito 4.259 metri
  • Numero di giri: 72
  • Numero di frenate: 10
  • Le tre curve più impegnative: curva 1, curva 11 e curva 9.

Tutte le frenate

Cambiano le misure dei dischi dei freni da Formula 1 e il numero di fori

Quest’anno, l’aumento del diametro dei cerchi, da 13 pollici (33 cm) a 18 pollici (46 cm), offre un maggior spazio all’interno del corner ruota per i dischi in carbonio e così il loro diametro passa da 278 mm a 328 mm per l’anteriore e da 266 mm fino a 280 mm per il posteriore. Lo spessore dei dischi è ora identico per entrambi gli assali, 32 mm, mentre fino all’anno passato i dischi posteriori non superavano i 28 mm. Ma anche l’architettura dei dischi è cambiata perché il nuovo regolamento tecnico impone un diametro minimo di 3 mm per i fori di ventilazione mentre in passato Brembo si spingeva fino ai 2,5 mm.

Le pinze dei freni per le auto stradali con canalizzazioni interne

Pur non raggiungendo i 1.200°C delle monoposto di Formula 1, anche gli impianti frenanti delle auto stradali possono surriscaldarsi. Per evitare questi fenomeni, da oltre un quarto di secolo Brembo porta avanti studi sulla ventilazione dei dischi ed in particolare sulla forma della camera di ventilazione. L’utilizzo dei calcoli termofluidodinamici ha consentito per ciascuna tipologia di disco la miglior scelta tra le tradizionali alette e la ventilazione a pioli. Questi ultimi sono ideali quando non è presente una costante portata d’aria all’interno del disco e sono disposti su tre circonferenze concentriche lungo la fascia frenante, con geometria studiata per assicurare la miglior resa alla fluidodinamica. In queste condizioni i pioli aumentano la resistenza alle cricche termiche fino al 30 per cento, garantendo una vita più lunga al disco. 

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I dati sulle frenate

Soltanto in 4 delle 14 curve della pista olandese i piloti di Formula 1 non impiegano i freni: tre di queste sono la successione di curve 4-5-6 che per il loro raggio non richiedono il ricorso all’impianto frenante, né l’ultima curva complice la sua inclinazione. In un giro i piloti utilizzano i freni per complessivi 11 secondi, equivalenti al 16 per cento dell’intero GP.  L’estrema scorrevolezza della pista è confermata dalla presenza di 2 sole curve in cui i tempi di frenata raggiungono i 2 secondi: le curve 9 e 11, con quest’ultima che si distingue anche per i 4,7 g a cui sono sottoposti i piloti mentre esercitano un carico di 142 kg sul pedale del freno. Dalla partenza alla bandiera a scacchi ciascun pilota esercita un carico di oltre 73 tonnellate sul pedale del freno, quasi il doppio del GP Belgio.

La frenata più impegnativa

Delle 10 frenate del GP Paesi Bassi 2 sono considerate altamente impegnative per i freni, 6 sono di media difficoltà e le 2 restanti sono light. La più dura per l’impianto frenante è quella alla prima curva perché le auto beneficiano di un rettilineo di 1,1 km e della mancata frenata all’ultima curva: le monoposto si affidano ai freni a 317 km/h e scendono a 133 km/h in soli 111 metri. Per riuscirci i piloti frenano per 1,99 secondi ed affrontando una decelerazione di 4,8 g. ​​

​In copertina il video dedicato alla frenata più impegnativa.


Pubblicato da Simone Valtieri, 01/09/2022
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