Se sia vera e propria svolta, lo sapremo non appena questo accordo avrà restituito i primi risultati. Cioè se, e quando, i robotaxi Uber prenderanno a popolare le strade di mezzo mondo (e soprattutto, non rimpiangerai i vecchi taxisti in carne ed ossa).
Nel frattempo, registriamo pure i termini del memorandum col quale Stellantis blinda partner che più esperti, sul mercato, non ce n'era.
Si apprende che il Gruppo euro-americano stringe un patto con Nvidia, Uber e Foxconn per sviluppare e lanciare veicoli autonomi di Livello 4 (hands-off, eyes-off), destinati a un servizio di robotaxi su scala globale.
Per Stellantis, sulla carta la mossa rappresenta una virata decisa verso il concept della mobilità driverless ad alta automazione. Cioè un vero e proprio rompicapo, tanto per l'industria, quanto per le istituzioni (sai, tutte le implicazioni di carattere legale, burocratico, assicurativo, etc.).

Il piano d'azione è molto articolato. Cercando di semplificare:
Stellantis fornirà le piattaforme AV-Ready, come la K0 (van di medie dimensioni) e la STLA Small (auto e SUV compatti), progettate sin dall’inizio per supportare un grado di autonomia avanzata.
Nvidia metterà a disposizione la sua architettura Drive AGX Hyperion 10 e il software Drive AV, le componenti chiave dei futuri sistemi di Livello 4.
Foxconn si occuperà dell’integrazione hardware e sistemi, coprendo la parte elettronica e di produttività su larga scala.
Uber infine curerà la messa in strada del servizio robotaxi, operando le flotta e pianificando inizialmente 5.000 veicoli negli Stati Uniti.

Perché è un accordo decisivo? Le risposte sono almeno quattro.
- Per Stellantis, l'alleanza è la chiave di volta per l’ingresso definitivo nella mobilità come servizio, ovvero in un campo che va oltre la produzione di auto tradizionali.
Il coinvolgimento diretto di Nvidia è l'indizio che la mobilità autonoma comincia a uscire dai laboratori e punta a scala industriale.
Per Uber è la concretizzazione dell’obiettivo di avere una flotta L4 “di massa”, prima solo accennata.
Per il mondo della mobilità nel suo insieme, è un esempio di modello operativo del futuro: l’intera filiera (OEM + chipmaker + elettronica + mobility-service) si stringe in un’unica alleanza.
Gli obiettivi chiave: produzione a partire dal 2028, primo step operativo dal 2028 in USA, prima di espansione globale.

Il messaggio chiave è che Stellantis entra con forza nel capitolo della mobilità autonoma non come singolo Costruttore, ma come protagonista integrato di un’alleanza con partner tecnologici e di servizio.
Strategia a lunghissimo termine: non risolleva il fatturato oggi, ma può assicurare un vantaggio competitivo domani. O dopodomani.



