Pianeta Tesla

Musk contro tutti (di nuovo): la sentenza sul maxi-compenso Tesla sposta gli equilibri?


Avatar di Lorenzo Centenari, il 22/12/25

1 ora fa - I giochi di potere dietro la pronuncia che vale 139 miliardi di dollari

Dal tribunale del Delaware al controllo del colosso elettrico: i giochi di potere dietro la decisione che vale 139 miliardi di dollari

La notizia è fresca ma il significato va ben oltre il verdetto. Avrai forse già letto che la Corte Suprema del Delaware ha restituito a Elon Musk il maxi-compenso concordato con Tesla nel 2018, ribaltando la decisione che un anno fa lo aveva giudicato eccessivo e lesivo per gli azionisti.

Tradotto: Musk potrà esercitare le sue stock option e aumentare la propria quota nel gruppo, con un guadagno potenziale che oggi vale circa 139 miliardi di dollari.

Ma ridurre tutto a una vittoria legale sarebbe miope. Questa sentenza è l’ennesimo capitolo di una storia che intreccia controllo societario, ambizione personale e una visione quasi ''proprietaria'' di Tesla.

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Tesla, Musk e il tema del controllo

Fin dalla nascita di Tesla come costruttore globale, Musk ha sempre avuto un obiettivo chiaro: guidare l’azienda senza vincoli reali. Il compenso del 2018 non era un semplice stipendio, ma uno strumento per rafforzare il suo peso azionario.

Con il ripristino del piano, la quota di Musk può salire dal 12,4% al 18,1%. Crescendo il valore della sua partecipazione di quasi 6 punti percentuali, il suo ruolo di azionista di riferimento si consolida ulteriormente.

Non è un dettaglio: per Musk, il controllo conta spesso più del denaro.

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Scontri, ultimatum e mosse radicali

La vicenda legale riflette anche il profilo personale dell’imprenditore sudafricano. Musk non ha mai nascosto il suo approccio conflittuale.

Cioè quello (sostiene lui) di evitare il più possibile lo scontro, ma quando lo scontro è ritenuto inevitabile, portarlo avanti fino alle estreme conseguenze. Fino a decisioni piuttosto drastiche, come spostare la sede legale di Tesla dal Delaware al Texas.

È un atteggiamento che può piacere o spaventare, ma che negli anni ha contribuito a costruire il mito - e il rischio - Musk.

La Gigafactory di Austin, TexasLa Gigafactory di Austin, Texas

Doppio bonus, doppia partita

La vera particolarità della storia è che il verdetto arriva dopo l’approvazione di un nuovo piano retributivo. Deluso dall’annullamento del vecchio accordo, Musk aveva messo sul tavolo persino l’ipotesi di lasciare Tesla. Gli azionisti, messi alle strette, hanno ceduto.

Per farsi un'idea del quadro attuale, uno schemino (occhio all'ultimo riquadro...).

  Quota potenziale Valore stimato
Bonus 2018 (ripristinato) 18,1% 139 mld $
Nuovo Bonus 2025 fino al 25% fino a 1.000 mld $

Resta ora da capire se e come i due piani convivranno, e soprattutto fino a che punto Musk vorrà spingersi nel capitale Tesla.

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Oltre Tesla: patrimonio, potere e visione

Con SpaceX pronta a una possibile quotazione da oltre mille miliardi, Musk non è solo un CEO iper-pagato. È un imprenditore che usa le aziende come leve per finanziare una visione personale del futuro, dall’auto elettrica allo spazio.

La sentenza del Delaware, più che una vittoria economica, è un segnale chiaro: Musk continua a dettare le regole del gioco. E Tesla resta profondamente legata al suo fondatore. Nel bene e nel male.

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Pubblicato da Lorenzo Centenari, 22/12/2025
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