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Nissan Terranaut


Avatar Redazionale , il 10/03/06

18 anni fa - A metà fra Star Trek e un laboratorio

A metà fra Star Trek ed un laboratorio scientifico, il prototipo in mostra a Ginevra disegna scenari futuribili. Ma potrebbe semplicemente nascondere la nuova Patrol. E se l'Hummer ha guadagnato immagine selvaggia grazie all'operatività in scenari desertici, la Terranaut tenta di darsi un'aria più a modo.

CONCEPT IMPERVI Disegnata dal Centro stile di Londra, la concept Nissan sembra destinata a portare una boccata d'aria fresca nel mondo della trazione integrale. Ha linee da concept, vero, ma depurata da accessori improbabili ed effetti scenici da serata di gala, potrebbe avvicinarsi, e di molto, alle fattezze di un veicolo di futura produzione. Guardando infatti all'ampia gamma di offroad della Casa non ci vuole molto ad accorgersi che il caro buon vecchio Patrol è un po' anzianotto. Cosa di meglio dunque che tastare il terreno degli automobilisti con un prototipo molto simile al modello definitivo? Le misure giuste in fondo paiono esserci: la Terranaut è lunga 4,96 metri mm, alta 2,15 mm e larga 2,10.

TRATTI DI FAMIGLIA

Il family feeling, inoltre, è Nissan al 100%. I lineamenti sono facilmente riconoscibili, le linee essenziali e minimaliste, ma non per questo prive di carattere off road. Il tutto comincia con una calandra diretta evoluzione del classico frontale della Casa. Ad incuriosire sono piuttosto i fari anteriori, una doppia coppia di diamanti incastonati nelle fessure del muso. Se dovessero essere mantenuti fino alle linee di produzione avrebbero un sapore da elaborazione tedesca, ma sarebbero almeno originali e soprattutto aggressivi.

LISCIA

Fiancate, linee del cofano e vetrate corrono via sostanzialmente senza sorprese, in modo molto piatto. Soprattutto con un trattamento delle superfici molto, molto liscio. Il montante posteriore con finestrino tagliato al contrario sembra un leit motiv del design orientale degli ultimi tempi (Rav 4 docet); non ci sta male e dona un certo tono muscolare all'insieme. Il posteriore invece non presenta follie, ma solo delle piacevoli note di colore, con la doppia coppia di faretti, simile a quella anteriore, che qui regala un effetto arcobaleno. Giusto per ravvivare un design a tratti fin troppo sobrio.

AVVENTURE REMOTE

Il bello della Terranaut però è l'equipaggiamento da avventura remota di cui è dotata. Al 99,9 percento degli umani non servirà mai, ma qualche associazione scientifica sarebbe felice di riceverlo come gradito cadeau. In questa prospettiva, la Terranaut è un vero e proprio laboratorio mobile. Non solo perchè è dotata di personal computer e di una parabola, ma perché in una sfera rotante situata nella parte posteriore è alloggiato il laboratorio vero e proprio, con stazioni di lavoro scientifiche per l'analisi sul campo di campioni biologici, geologici e chimici.

CARAVANNING

Una destinazione d'uso che incide pesantemente sul numero di umani ospitabili a bordo. La Terranaut ne può trasportare solo tre, che in compenso possono contare su uno spazio di carico refrigerato per scorte di cibo, acqua e altri viveri in grado di soddisfare permanenze sul campo anche di una settimana. Nei vani di carico delle portiere sono riposti inoltre tende leggere, sacchi a pelo per condizioni estreme e attrezzi da cucina. Qualche eccentrico lo utilizzerà come camper per farsi un giro in Toscana? Ne dubitiamo, ma non si sa mai...

CUPOLA

La cupola di vetro che sovrasta il "laboratorio" scientifico sferico domina l'intera area dell'abitacolo dietro i due sedili anteriori mentre un sedile girevole con tastiera per computer integrata, fornisce allo scienziato un accesso a 360° alle diverse stazioni di lavoro presenti a bordo. Sempre di fronte al sedile girevole si trova un display di forma emisferica attraverso il quale è possibile visualizzare le immagini provenienti dalle telecamere installate sul veicolo. In casa Nissan non si sono limitati comunque a soluzioni sofisticate e improbabili. La vernice, per sempio, è testata per resistere a temperature estreme, una tecnologia presa di sana pianta dalle esperienze aerospaziali.

PNEUMATICI VARIABILI

Anche alla voce pneumatici la Terranaut si fa ambasciatrice di importanti novità. Goodyear ha preparato per l'occasione coperture stradali di tipo convenzionale per la guida sulle strade pavimentate con brecciame che, modificando la pressione di gonfiaggio, si possono trasformare in massicci pneumatici per il fuoristrada. In più, il che non guasta, fanno molta scena...

TRASFERIBILI

Sempre trasferibili sulle produzioni future appaiono alcune soluzioni furbe per gli interni, come il pavimento completamente piatto con rivestimento in gomma di facile lavaggio. O come le superfici destinate a venire in contatto con gli occupanti che presentano materiali morbidi al tatto. Niente paura, si guida sempre con il volante. Tecnologici e innovativi touch pad, rivestiti in silicone, sono invece utilizzati per l'apertura elettrica delle porte. Spazio al comfort di marcia invece con i sedili, tutti dotati di bocchette di aerazione alla base, nonché di tessuti traspiranti sugli schienali.

SENZA MONTANTE

Sempre più diffusa sulle concept degli ultimi tempi è l'apertura della porta posteriore a libro, senza montante centrale. Soluzione che si ritrova anche qui, in modo da assicurare la massima accessibilità a bordo.

INTERA O A PEZZI?

Di sicuro la rivedremo. Intera o a pezzi non è dato sapere. Per la produzione in serie resta da stabilire il nome definitivo e la gamma dei propulsori. Oltre alla lista degli optional. Con il laboratorio scientifico ne saranno ordinate poche, con gli interni in pelle e una dotazione tecnologica di tutto rispetto invece...
Pubblicato da Luca Pezzoni, 10/03/2006
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