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Mazda MX-5 Superlight e 20th Edition


Avatar Redazionale , il 07/08/09

14 anni fa - Sono vent'anni di MX-5, anche se la spiderina giapponese conserva aria e leggerezza da teen-ager. E la Casa madre per festeggiare degnamente l'anniversario svelerà a Francoforte una versione Superlight con parabrezza e peso tagliati, in grado di commuover

Sono vent'anni di MX-5, anche se la spiderina giapponese conserva aria e leggerezza da teen-ager. E la Casa madre per festeggiare degnamente l'anniversario svelerà a Francoforte una versione Superlight con parabrezza e peso tagliati, in grado di commuovere fan e ammiratori. Mentre in giappone arriva l'ennesima versione speciale.

STORIA Vent'anni per un'automobile sono un traguardo, specialmente se ci si arriva in grande forma e senza essersi imbolsiti per adeguarsi alle mode imperanti fatte di forme e misure extralarge. No, la MX-5 coeva, giunta alla terza generazione, continua a vivere coerente con le stimmate originarie, quella della Miatina nata nel 1989 che aveva stupito e riscoperto un mercato grazie a un'equazione che sembrava irrisolvibile: spiderina all'inglese, divertente, economica e senza problemi di affidabilità. I giapponesi di Hiroshima, ispirati da un giornalista americano, avevano osato e oggi, per festeggiare la loro intuizione concedono due regalini. Il primo, quasi scontato, riguarda gli spideristi jap che si godranno la 20 years edition. Targhette celebrative finiture speciali e poco altro. Ma il 15 settembre a Francoforte verrà svelata la MX-5 Superlight.

ANTICIPAZIONI Per ora siamo alle anticipazioni tutte da confermare nei dettagli. Ma per la Superlight si tratta di un concept che riduce all'essenziale la ricetta originaria, fatta di pochi orpelli e ancor meno chili sulla bilancia. Peso ridotto al minimo dunque, coordinate stilistiche coerenti con il patrimonio geentico ma ulteriormente affinate sulla via della semplicità. Due posti secchi, trazione posteriore e, soprattutto, parabrezza tagliato. Viene in mente la Porsche Speedster e il paragone, un filo irriverente, potrebbe anche starci. In fondo Mazda dice di voler usare la Superlight (per ora sono esclusi sviluppi produttivi) come manifesto ultimativo del proprio new deal fatto di divertimento possibile, ovvero leggerezza ed ecologia unita a ricerca su materiali ed acciaio ad alta resistenza. Ma sempre con il sorriso per chi guida.

BUONE NUOVE Una nuova ìcona, almeno nelle intenzioni. E di nuova ispirazione il mondo automotive sembra averne bisogno. Naturale che Mazda abbia guardato al proprio interno e alla propria storia per ripartire. L'MX-5 (MX sta per Mazda eXperimental 5) ha fatto molto per la Casa basata a Hiroshima, ben oltre i numeri di vendita e il fatturato. In un certo senso è stata un'ambasciatrice positiva in giro per il mondo anche quando, a differenza di oggi, la gamma delle vetture normali Mazda non è che facesse proprio impazzire. Sempre stando alle promesse di Mazda la Superlight avra' un set up specifico di assetto e telaio votato al puro divertimento.

MAI DIRE MAI Chissà che l'entusiasmo di addetti ai lavori e fan, una volta svelata, non possa spingere la Casa a valutarne una commercializzazione in piccola serie. In fondo anche la MX-5 originale, andata avanti negli sviluppi durante gli Anni 80, ebbe il via libera grazie (anche) agli entusiasmi dei primi tester interni e ai pareri positivi di chi l'aveva "sbirciata". Era un periodo in cui nessuna Casa, tantomeno senza pedigree specifico, scometteva sulla nicchia delle spider.

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20 YEARS In attesa del 15 settembre alle ore 12, countdown fissato per togliere le coperte alla Superlight, salvo fughe di notizie sul web, esiste anche una versione commemorativa del ventennale. Per ora in Europa e negli States non arriva, rimane riservata al mercato giapponese. Cromia bianca e immacolata specifica, sedili Recaro in Alcantara e pelle, cerchi specifici e qualche finitura di dettaglio oltre alle immancabili targhette commemorative. Tutto su base della versione 2 litri con tetto in tela e cambio manuale a sei marce. Oppure, sempre con il medesimo motore ma cambio automatico e tetto rigido ripiegabile.

TRE GENERAZIONI Nella gallery fotografica potete guardare e ricordare le tre generazioni e vari Model Year di MX-5 che si sono dati il cambio dal 1989. Dalla M1 originale, con il suio 1,6 litri e gli occhietti a scomparsa, che arrivava anche in Italia a sparigliare il gioco con il suo musetto pulito. In molti scrivevano – rischiando – la targa anteriore con i numeri adesivi per non deturpare la purezza della boccuccia ovale. Passando per la M2, che ha scavalcato il millennio abbandonando per ragioni di sicurezza i fari a scomparsa ma ha allargato gamma di motori e finiture mantenendo intatto lo spirito originario. E poi la terza generazione, presentata nel 2005 e appena ristilizzata, un filo muscolare con passaruota ispirati alla RX-8, nuova nella sostanza ma sempre lei. E soprattutto con neppure 100 kg aggiuntivi rispetto alla nonna. Quasi un miracolo in tempi di auto anabolizzate.

SARAN MICA MATTI? Ma alla fine, se oltre 900.000 spideristi di 60 paesi nel mondo l'hanno scelta in questi vent'anni ci sarà pure un motivo. O forse un'insieme di motivi: i "miatisiti" ad esempio si fanno i fari quando si incontrano, se poi si chiacchiera sui forum o al bar ci si intende subito. Perché la MX-5 è quasi una filosofia di vita, per divertirsi non serve per forza farsi notare, non si attirano sguardi di invidia ma neppure di disapprovazione. E non serve neppure avere mandrie di cavalli sotto il cofano, basta una strada con le curve. L'importante è che la trazione sia lì proprio dove deve essere, dietro, che il cambiettino e lo sterzo siano tanto diretti, che quando risalite su altre auto, anche pseudosportive, vi sembrano delle monovolume.


Pubblicato da Luca Pezzoni, 07/08/2009
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