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Moto Guzzi 1400 California


Avatar Redazionale , il 13/11/12

11 anni fa - La Moto Guzzi 1400 California è proposta in due versioni, Touring e Custom

A Mandello va in scena una vera e propria rivoluzione: arriva in gamma la nuova Moto Guzzi 1400 California nelle due versioni Touring e Custom, con un motore palestrato e un'elettronica sopraffina.

RIVOLUZIONE Del vecchio modello rimane in pratica solo il nome. Basta questa affermazione per capire che cosa possa significare l’arrivo della nuova generazione della California per un marchio tradizionalista come Moto Guzzi: una rivoluzione bella e buona. E’ poi sufficiente un’occhiata distratta per cogliere una svolta epocale dal punto di vista dello stile e per iniziare magari anche a scorgere qua e là dettagli capaci di mandare in brodo di giuggiole i fan dell’Aquila.

DOUBLE FACE Come svela la galleria immagini, la nuova Moto Guzzi California 1.400 è declinata in due versioni. Quella più legata al passato è la Touring, che mostra la sua vocazione per i grandi viaggi con sella matrimoniale bicolore, l’ampio parabrezza e una coppia di borse da 35 litri. Per chi ama forme più muscolose c’è poi la Custom, che punta sul nero di molti dettagli per giocare la parte della cattiva di famiglia.

STRETCHING Touring e Custom sono però semplicemente due facce di una stessa medaglia. A far loro da denominatore comune ci sono un design e un quadro tecnico che meritano un’analisi attenta. Quanto al look, la Moto Guzzi California 1.400 sembra reduce da una sessione di stretching e si presenta più lunga e bassa rispetto al modello che va a rimpiazzare. Non si tratta di un’illusione ottica: l’interasse passa da 1.560 a 1.685 mm, con un cannotto di sterzo inclinato di 32° e un’avancorsa di 155 mm, mentre la sella a 740 mm da terra accentua l’effetto bassethound.

MRS MUSCOLO Per quanto lunga, la Moto Guzzi California 1.400 non appare certo gracilina. L’avantreno appare di sana e robusta costituzione, con una forcella da 46 mm resa ancor più imponente dai “cannocchiali” che rivestono gli steli, mentre nella zona centrale il padrone della scena è il serbatoio in metallo da 21 litri, con i fianchi scavati per far posto alle teste tondeggianti dei cilindri. A guidare lo sguardo sul lato B provvedono il silenziatori, con il loro andamento orizzontale e il taglio a fetta di salame, che abbracciano un panciuto pneumatico 200/60-16, che fa il paio con una gomma anteriore 130/70-18.

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ALL’AVANGUARDIA I particolari di gusto neoclassico, come i cerchi in lega, si alternano a soluzioni moderne, quali per esempio le luci di coda e quelle diurne a Led – una primizia in questa categoria - o la strumentazione. Quest’ultima prevede un unico indicatore circolare, con contagiri analogico lungo la parte esterna e un display multifunzione al centro. La tecnologia è all’avanguardia anche su altri fronti, con un comando ride-by-wire, tre mappe per il motore (Turismo, Veloce e Pioggia) e il controllo della trazione MGCT a sua volta regolabile su tre livelli.

A TUTTA FORZA La sua presenza può risultare utile vista la prestanza del motore, che mantiene il classico schema V2 ma è accreditato di ben 96 cv a 6.500 giri e soprattutto di una coppia di 120 Nm a soli 2.750 giri. La sua cilindrata totale è di 1.380 cc, con pistoni da ben 104 mm sopra i quali agiscono due candele per cilindro. All’alimentazione provvede un sistema d’iniezione elettronica con un singolo corpo farfallato. Sul fronte trasmissione c’è un cambio a sei marce mentre la finale – neanche a dirlo - è a cardano. Il motore è montato in modo elastico nel telaio tubolare a doppia culla, grazie a un inedito sistema che si avvale di tre biellette e di tamponi in gomma.

SU MISURA Per la Moto Guzzi 1400 California a Mandello del Lario hanno studiato una lunghissima serie di accessori, che consente di personalizzare la moto a piacere e di far venir fuori a piacimento il Dr Jekyll o il Mr Hyde che si celano in lei. Della dotazione standard fanno invece parte il cruise control e l’Abs, che lavora a braccetto con i due dischi anteriori da 320 mm e quello singolo posteriore da 282, tutti lavorati da pinze Brembo.


Pubblicato da Paolo Sardi, 13/11/2012
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