A quante innovazioni significative abbiamo assistito nel mondo dell’abbigliamento moto? No, non mi riferisco a tessuti sempre più elastici o in grado di tenere l’acqua, parlo di soluzioni che ti rendono la vita davvero più confortevole o sicura, oppure come in questo caso entrambe le cose. Oggi vi parlerò non tanto del casco Shark Aeron (in realtà di lui vi ho già detto tutto nella prova dedicata), bensì della visiera con tecnologia IRID con cui lo si può equipaggiare da pochi giorni.
Come funziona il sistema IRID della visiera VZ100

La tecnologia Irid si distingue in maniera netta dalle classiche visiere fotocromatiche che già da molti anni sono in commercio, per il suo principio di funzionamento: si basa, infatti, su un sottile film a cristalli liquidi (LC) inserito internamente alla visiera, il cui stato di trasparenza od oscuramento viene modulato elettricamente. A fornire l’energia necessaria all’attivazione del film non ci sono batterie né circuiti complessi, bensì un piccolo pannello fotovoltaico integrato nella parte superiore della visiera.
In condizioni di forte illuminazione, il pannello fotovoltaico genera una tensione in grado di “orientare” i cristalli nel film, abbassando la trasmittanza ottica della visiera (oscuramento). In assenza di luce - per esempio all’ingresso in galleria - la corrente si annulla e la visiera torna istantaneamente chiara: questa inversione di stato si realizza in meno di 1 secondo (0,09 secondi), senza richiedere alcun intervento del guidatore.
Ma c’è di più, il mondo non è certo in bianco o nero, ma vi sono una miriade di sfumature, lo stesso discorso è applicabile al sistema Irid, che prevede la regolazione continua della tinta: la visiera è in grado di coprire infinite gradazioni intermedie di oscuramento, adeguandosi in tempo reale all’intensità della luce ambientale.
Come è composta la visiera: gli strati fanno la forza
Il cuore tecnologico della visiera Irid è una sofisticata stratificazione:
Substrato trasparente ad alta resistenza, tipicamente in policarbonato speciale omologato per l’uso motociclistico;
Pellicola a cristalli liquidi (LC-film): una matrice di LC otticamente attivi inseriti in una matrice polimerica;
Strato fotorilevatore e sistema di controllo: micro-pannello fotovoltaico connesso direttamente al film LC;
Trattamenti superficiali anti-graffio e anti-appannamento, direttamente integrati sul lato interno, paragonabili (per prestazioni) ai migliori sistemi Pinlock.
La scelta dei materiali ricade su polimeri fotostabili e resistenti, speciali miscele di cristalli liquidi a elevata purezza e stabilità termica (ottimizzati per funzionare in ambienti da -20°C a +80°C), e monomeri/acrilati ad alto indice di trasparenza ottica, analoghi a quelli utilizzati nel settore dei display LCD avanzati e smart windows.
La pellicola a cristalli liquidi viene realizzata secondo processi di polimerizzazione a radiazione UV, che garantiscono sia la perfetta dispersione delle microgocce LC nella matrice sia l’adesione ai substrati plastici della visiera. La produzione si effettua in camera bianca per assicurare assenza di polveri e inclusioni ottiche, e comprende finiture superficiali che aumentano resistenza ai graffi e durata nel tempo.
Omologazioni e Standard Normativi
Nella versione attuale le visiere Irid rispettano gli standard ECE 22-06, coprendo il range di trasmittanza da 60% a 20% (VLT), e sono quindi perfettamente omologabili per il “daytime use”.
Shark Aeron Irid: opinioni dopo la prova d’uso

Per mettere davvero alla prova la visiera Shark Irid, ho iniziato dal contesto più critico: l’ingresso e l’uscita da un tunnel. All’interno la visiera resta completamente chiara, mentre all’uscita – con la classica “botta di sole” – il sistema fotocromatico reagisce in pochi centesimi di secondo. La transizione è fluida e non crea fastidi, rendendo il passaggio dal buio alla luce molto naturale. Un comportamento che aumenta sicurezza e comfort, e che promuove la visiera a pieni voti in questo scenario.
Prestazioni con luce laterale
Il secondo test riguarda la luce di lato, più complessa da filtrare. Percorrendo una rotonda per simulare un’esposizione variabile, il sistema si è dimostrato sempre attivo e graduale nelle transizioni. Con il sole molto basso e laterale l’efficacia cala leggermente, ma il comfort resta comunque buono e la visibilità rimane sempre gestibile.
Test nel sottobosco
Nel sottobosco, dove la luce cambia continuamente tra ombra e fasci luminosi, la Shark Irid si comporta in modo convincente. Il filtro si regola costantemente senza ritardi né transizioni brusche. Anche con variazioni rapide la visiera rimane naturale, senza infastidire la guida.
Niente ricariche e peso contenuto
Un grande vantaggio è la totale autonomia del sistema: non richiede ricariche né batterie e funziona sempre in automatico. Il meccanismo è minuscolo, integrato nella parte frontale, e non aggiunge peso percepibile al casco.
Nel complesso, il sistema fotocromatico della Shark Irid risulta rapido nei cambi di luminosità con passaggi naturali che non infastidiscono, efficace nella maggior parte degli scenari, e comodo perché completamente autonomo. Mostra solo un lieve limite con la luce laterale intensa, ma nulla che comprometta l’esperienza complessiva.
Disponibilità e prezzi

La visiera Irid è disponibile ovviamente per lo Shark Aeron protagonista della prova, ma anche per il fratello super sportivo Aeron GP – dotato di appendici aerodinamiche variabili – e il top di gamma racing Race-R Pro. Quella trasparente vista in questo servizio è omologata per la circolazione su strada, ma sono disponibili anche quella oscurata e quella Iridium Blue, con filtraggio della luce ancora superiore, ma omologate solo per l’uso racing. Il prezzo? 369.99 euro
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