20 ottobre 1965, Autodromo di Monza. Carlo Abarth, a 57 anni suonati, decide che non gli basta costruire auto record: vuole ancora guidarle. Così si mette a dieta (pare a base di sole mele, dicono le leggende da box) e, trenta chili dopo, riesce a entrare nell’abitacolo della Abarth 1000 Monoposto Record Classe G. Pronto a spaccare il cronometro.
Sessant'anni dopo, Abarth il cronometro non lo spacca più, ma lo firma: nasce infatti il nuovo Breil Abarth 1000, cronografo in edizione limitata a 465 pezzi numerati con cui Stellantis Heritage e Breil celebrano la storica impresa. Quale impresa?
Due primati mondiali: accelerazione sul quarto di miglio in 13”62 e sui 500 metri in 15”38 con la monoposto tipo formula dotata di 4 cilindri in linea da 982 cc e capace di 105 CV a 8.800 giri, che con un peso di soli 500 kg e una silhouette rastrematissima raggiunge i 225 km/h.
Con un sorriso largo come l’anello di alta velocità di Monza Carlo coglie così il 100° record mondiale conquistato personalmente: come costruttore e pilota insieme. Non pago, il giorno dopo, monta un motore da due litri e riscrive altri due record nella Classe E.

L’orologio: la macchina... del tempo
E veniamo al nuovo Breil Abarth 1000, il cronografo che ricorda tutto questo con la sua costruzione in metallo, vetro e carbonio. Cassa in acciaio IP black da 42 mm, lunetta in carbonio forgiato, quadrante in fibra di carbonio con indici applicati e un look che cita gli strumenti delle auto da corsa.
Le lancette ore e minuti sono scheletrate, con la punta luminescente, quella dei secondi è rossa come una spia sul contagiri. A ore 12, i loghi Breil e Abarth si stringono la mano sotto la scala tachimetrica: perché anche i secondi possono correre.
I pulsanti Start e Stop, ergonomici e racing, richiamano quelli delle auto da competizione. E quello rosso, sì, è quello che mette in moto il cronometro. Sul retro, il fondello inciso con la scritta “1965–2025 Abarth 1000 – 60 anni di storia” e il numero di serie.
Dentro, il movimento TMI VK63 al quarzo (elettrico, dunque, ma in un orologio ci può stare). Vetro zaffiro, impermeabilità fino a 10 atmosfere, bracciale in acciaio IP black con chiusura deployante e prezzo di 399 euro. Un piccolo tributo a un grande mito.











