A guardarlo, Jaecoo 5, rimani colpito, è garantito. A... entrarlo (non si dice, ma ormai mi è uscita così), rimani persino sbalordito, tale è l'accoglienza. E questo, già lo sapevamo. E a guidarlo? (questa è giusta)
Un passo indietro. Siamo a novembre 2025 e Omoda&Jaecoo punta tutto sul ''cinque''.
Dopo Omoda 5 SHS-H, il SUV coupé compatto da città (e non solo), tocca a Jaecoo 5, il SUV compatto che non sembra un SUV compatto e infatti è ok sia per la guida cittadina, sia per scampagnate a lungo raggio.

Il marchio cinese da esportazione che fa capo al gruppo Chery, che si propone come alternativa “premium accessibile” e che in Italia e nel resto del mondo cresce a ritmi vertiginosi, schiera Jaecoo 5 in una fascia ad alto tasso di competizione, i SUV tra i 4 metri e 30 (segmento B) e i 4 metri e 40 (seg. C).
Rivali dirette? A me balza alla mente Hyundai Kona, tutte le altre sono o troppo grandi, o troppo piccole.
Parallelismi a parte: per emergere dal gruppo, Jaecoo 5 punta forte sullo spazio, la tecnologia e il design. Non tanto sui motori: per adesso...
La sensazione - non è retorica - è proprio che Jaecoo 5 porti in scena qualcosa di più insolito del solito.
Riassunto dei capitoletti successivi: dopo aver guidato il modello a benzina e il suo alterego full electric, Jaecoo 5 sì, convince. Con qualche riserva (nessuno è perfetto).

Interni ed esterni
Esteticamente, Jaecoo 5 gioca molto bene le sue carte: frontale deciso, calandra verticale ''a cascata'' con listelli cromati (in edizione benzina), tetto a contrasto “black-roof”, fiancate scolpite.
Le ''dimensioni'' sono quelle di un SUV compatto – lunghezza 4,38 metri, passo 2,62 metri - le ''proporzioni'' sono quelle di un SUV di fascia superiore. Puoi chiamarla ''baby'' Jaecoo 7, le somiglia. (Sì, è anche un pizzico ''baby'' Range Rover)

All’interno (vedi anche gallery) si respira un’aria di “buon compromesso”: plancia moderna, display centrale in verticale da 13,2 pollici, cruscotto digitale da 8,8 pollici.
I materiali sono in buona parte aggiornati all'ultima moda, con rivestimenti in ecopelle certificata TÜV e atossici, quindi adatti per essere sgranocchiati anche dal tuo cagnolone.

Lo spazio è davvero uno dei punti forti: sedili anteriori accoglienti, buon passo che consente libertà di movimento agli occupanti posteriori, bagagliaio da circa 480 litri che rispecchia o oltrepassa la media del segmento.
Lato tecnologia, secondo me non manca niente: Apple CarPlay/Android Auto wireless, numerosi ADAS (17 sistemi) già dalla base, maxi tettuccio panoramico (fisso, peccato), illuminazione ambientale multicolore nella versione top (Exclusive).

Se proprio vogliamo trovare qualche “ma”, segnalo due ''secondo me'': la plastica inferiore delle portiere e alcuni inserti risultano un po’ troppo semplici per l’aspettativa premium che il design esterno lascia intendere.
A essere pignoli, in alcuni frangenti i comandi touch del display centrale risultano meno pratici, rispetto a tasti fisici (e in questo è in buona compagnia).
Guido Jaecoo 5 a benzina
Parto, per dovere, dalla versione mainstream.
Sotto il cofano di Jaecoo 5 ICE (significa ''termica'') alloggia il 1.6 TGDi da 147 CV e 275 Nm, accoppiato a un cambio automatico a doppia frizione a 7 rapporti e trazione anteriore (no, niente integrale, neanche a pagamento).
In città mi sento a mio agio: visibilità elevata, maneggevolezza apprezzabile per la categoria e un discreto comfort mentre la marcia è tranquilla.
Il motore fa il suo, senza strafare. Nel senso che è sufficientemente pronto per l’uso quotidiano (0-100 km/h in 10,2 secondi), mentre quando alzi la posta in palio (sorpassi, riprese veloci) emergono i limiti di un turbo che impiega un attimo a caricarsi e di un cambio DCT che non è un fulmine di guerra, ma niente di serio.
Anche sulle statali, la vettura è convincente: a velocità costante la rumorosità è contenuta, l’abitacolo è ben isolato e la guida è complessivamente rilassante.
Ecco, quando poi arrivano le curve, le oscillazioni a destra e sinistra e uno sterzo non molto comunicativo (oltre che molto inclinato) inducono a rinunciare a fare il galletto.

Jaecoo 5 a ''benza'' è ottimo SUV per uso familiare e quotidiano, comodo e stra-equipaggiato, ma non è sportivo. Poco male, visto che nessuno mai gli chiederà di fare a gara con le Porsche e le Ferrari al Nürburgring.
Ah, i consumi? Ufficialmente, 7,0 l/100 km. Realmente... siamo lì (dipende come guidi).
Un giretto con Jaecoo 5 EV
Scendo da una, salgo sull'altra, così il paragone è fresco.
La variante elettrica si avvale di un motore da 211 CV e una batteria da 60,9 kWh, il primo promette uno ''0-100'' in 7,7 secondi, la seconda è certificata a 402 km di autonomia nel ciclo WLTP.

In generale, rispetto a Jaecoo 5 ICE, un maggiore equilibrio dinamico: migliore distribuzione del peso grazie alle batterie ''baricentriche'', silenziosità più elevata (e ci mancherebbe altro), maggiore fluidità di erogazione. Aiuta una potenza superiore del 40%.
Tutto vero, d’altro canto anche la EV ha i suoi limiti, sia chiaro: la velocità di ricarica in corrente continua è piuttosto modesta (80 kW), ne consegue che i tempi di attesa alla stazione di ricarica non sono da primato (28 minuti, dice la scheda tecnica: ma dal 30 all'80%). L'autonomia è infine... non sensazionale.

Quale scegliere?
Morale: con wallbox domestico e uso misto urbano/extraurbano (più urbano che extra) regolare, la versione EV risulta più intrigante.
Se invece sei iscritto al partito dei ''no Watt'', sappi che in formato termico Jaecoo 5 è una scelta brillante. Con alcuni piccoli compromessi.

La formula magica? Sarà Jaecoo 5 SHS-H, in arrivo a breve col ''super full hybrid'' di Omoda 5 SHS-H. Stay tuned...
Prezzi e servizi
Jaecoo 5 è proposta con un prezzo d’attacco davvero interessante.
La versione benzina parte da 27.500 euro per la entry level Pure, in promo a 24.500 euro con rottamazione.
Per la versione elettrica, invece, la soglia è 35.500 euro, o 32.900 euro con rottamazione.

Dotazione di serie generosa e garanzia estesa (7 anni o 150.000 km per la termica, 8 anni o 160.000 km sui componenti ad alta tensione della EV) aiutano a dare fiducia a un marchio emergente, anzi ormai già emerso dalla testa ai piedi.






















