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Prova

Cadillac CTS 2008


Avatar Redazionale , il 08/11/07

16 anni fa - Un'altra Cadillac per l'Europa

Stravaganza e qualità. Il glamour Cadillac evolve. Nuovi mercati, nuovi prodotti, nuova immagine e posizionamento. La CTS new generation riesce a conciliare personalità nell'abbigliamento e movenze agili. Ad un prezzo invitante. E nel 2009 arriva il diesel Abbastanza per impensierire le dominatrici del segmento?

SPIGOLOSA Tentare di essere diversi è un'operazione rischiosa. Specialmente al salire della lunghezza dell'auto e del prezzo di listino. Il confine tra eleganza e mascherata diventa labile. La new generation CTS offre superfici piatte che si incontrano in angoli secchi, lineamenti definiti con la spada laser e un'aria muscolosa; un muso imponente con la grigliata Cadillac che fa la sua figura e poi si allunga fino alla cupola abitativa spostata all'indietro. In chiusura un bauletto corto e alto, quasi annegato dalla linea del padiglione.

SGUARDO APPROFONDITO Fanali anteriori e posteriori coprono i quattro angoli e tirano verso l'alto. Americana e acchiappaocchi al primo impatto. Difficile dire subito se la sorpresa durerà nel tempo. Si notano alcune forzature: lo spoiler/terza luce di stop sul bagaglio ad esempio.Ma si notano anche particolari indici di cura e qualità, come la branchia laterale in vero metallo cromato e non in plastica, per esempio. Le misure (486 cm in lunghezza e 184 in larghezza) sono quelle classiche del segmento. Dove la competition è di quelle toste ma Cadillac sembra consapevole.

BENVENUTI Basta aprire la porta per accomodarsi, almeno nella versione più dotata, in un trionfo di pelle e design. Tutta la plancia è ricoperta da pelle e cuciture, con legno ed alluminio e gioca nei contrasti. Vedi lo schermo del sistema multimediale posizionato alla giusta altezza e che si innalza alla bisogna. O la verticalizzazione della consolle centrale, che richiama le soluzioni stilistiche esterne e obbliga a qualche scomodità nel regolare i comandi del clima.

SALOTTO Le poltrone anteriori riscaldabili e ventilate sono comode e avvolgenti il giusto. Dietro invece lo spazio non abbonda. In aggiunta la linea del padiglione e il taglio delle portiere non richiama proprio le regole della perfetta ospitalità. Tutto comunque sembra pensato per durare: pelle, plastiche, maniglie in metallo finiture del bagagliaio comprese. Mentre per trolley e mercanzie vale lo stesso discorso fatto per le portiere posteriori: la drammatizzazione dello stile implica sacrifici e spazi risicati (meno di 400 litri).

DOTE RICCA Prima di raccontarla sulla strada dotazioni e prezzi. Intanto alla voce sicurezza tutto bene: sei airbag, cinture con pretensionatore, il cofano si alza per proteggere i pedoni in caso di inopinato investimento. Non mancano controllo di stabilità e trazione, monitoraggio della pressione pneumatici e ABS evoluto con distribuzione della pressione fra asse anteriore e posteriore. La struttura in acciaio è irrobustita nei punti strategici e più rigida della precedente. Passando all'apparenza e alle finiture sono due i livelli disponibili.

LUSSO STRALUSSO Con la base (solo col motore meno potente) "Elegance" non manca niente di fondamentale. Ma la scelta giusta per chi ambisce a "farsi la Cadillac" non può che essere il top. Con interni in pelle, sedili elettrici, tergi con sensore pioggia e fari bixenon e molto altro. La scelta del motore anche qui sembra fatta apposta per orientare sulla versione più prestante, il 3,6 litri V6 con iniezione diretta da 311 cavalli e 374 Nm di coppia a 5200 giri. Se si vuole andare tranquilli c'è il 2,8 litri da 208 cavalli. In rampa di lancio la versione sportiva e il gasolio, con un 2,9 litri da 250 cavalli e 500 Nm di coppia (nel 2009).

RANGE DI PREZZO Interessante anche il range di prezzo che parte dai 35.990 euro con motore e allestimento entry level, passando per i 41.390 della stessa versione automatica e in allestimento Sport Luxury. Finendo ai 48.390 euro della 3,6 automatica con trazione integrale e allestimento top. In mezzo tante scelte optional per costruirsi l'auto su misura. Con il tetto apribile quotato 1.660 e il sistema multimediale comprensivo di navigatore 3D, hi-fi Bose e hard disk da 40 giga che costa 2.990. Un pricing aggressivo e temibile non solo per le tedesche ma anche per le nipponiche e qualche nobile europea.

COME VA Ce la danno in mano a motore acceso, la chiave elettronica scopriremo dopo che è stata nascosta nel corposo bracciolo centrale. Che insieme alla plancia, ai pannelli porta, alla linea di cintura alta avvolge fino ad immergere guidatore e passeggero. Sensazioni quasi da coupè. La visibilità è buona, dopo aver fatto l'occhio alle dimensioni. Uniche incertezze nella retro, dove la telecamera posteriore, tra sedere alto e vetro rastremato, non guasterebbe. Vengono in soccorso sensori e specchi che cambiano inclinazione appena innestate la marcia a ritroso.

MUSICA! Il V6 da oltre 300 cavalli quasi non si sente da fermo, mentre al salire dei giri denota una tonalità argentina ma mai invadente. Il cambio automatico a sei marce lo posizioniamo in D e ci muoviamo con sorprendente agilità. Lo sterzo diretto regala confidenza. Le sospensioni sono rigide. Qualità che apprezzeremo poi tra le curve ma non nelle buche dei tombini. La musica che si ascolta a bordo? Riconducibile al silenzio e ai rumori sordi di lamiere e componentistica ben assemblate.

CONSISTENTE Le curve, considerando stazza e peso comunque non indifferenti, vedono la CTS sorprendentemente agile e ferma sulle sue posizioni. Poco americana quindi. Merito anche delle gommone da 18" (235/50) che indossano dei nove razze belli anche da guardare. Se con la BLS derivata dalla 9-3 c'era da aspettarselo, un portamento europeo anche sulla sorellona aiuta a capire il riposizionamento del brand Cadillac. Ci incuriosirebbe provarla con il dieselone da 250 cavalli e le quattro ruote motrici, sulla carta la combinazione giusta per il nostro mercato.

DOUBLE FACE I trecentoundici cavalli del motore spingono bene e nascondono la massa non indifferente (oltre 1800kg) e ci si trova in breve tempo a correre oltre i limiti, anche in autostrada. Con il contagiri che non esita a far salire verso l'alto la lancetta. Anche se ce la saremmo aspettata più muscolare in basso, i cavalli si imbizzarriscono verso l'alto. Lo stesso cambio automatico ci ha convinto di più quando fa tutto da solo piuttosto che in modalità sequenziale, dove comunque la logica di funzionamento impedisce scalate e passaggi di marcia magari azzardati.

RIMEDI DISPONIBILI Non mancano lievi incongruenze. Come la consolle centrale troppo invasiva con la gamba sinistra. E l'assetto molto rigido, che noi abbiamo provato, sembra un filo lontano dallo spirito di una berlina. Ma Cadillac ha previsto differenti tipi di assetto per far scegliere il Cliente. Tutto torna. Anche alla voce multimedia dove abbiamo trovato uno dei navigatori più lesti a ricalcolare la rotta che sia mai capitato di incontrare. Commovente la lancetta della temperatura dell'olio: per nostalgici ad oltranza.

LA CADILLAC GIUSTA Piacevole nel look e su strada, la CTS è per automobilisti con mente aperta e coraggiosi: il valore dell'usato è infatti da verificare. Rimane il quesito di fondo: perché qualcuno dovrebbe comprare una Cadillac quando sul mercato ci sono tante proposte competitive?Risposta difficile. Meglio cercare una serie di motivi. Vedasi la convenienza, non tanto del listino tout court, quanto del pacchetto, comprensivo di dotazioni e optional. Anche se poi bisogna tenere conto dei costi nascosti: rete di assistenza magari lontana, valutazione usato da scommessa etc.

SOMETHING DIFFERENT Piu' convincente la ricerca di un lusso diverso, meno conformista. Something Different, dicono gli uomini con la maglietta Cadillac. Viene in mente Lexus. E' in progetto l'apertura di showroom monomarca e rete di assistenza dedicata. In Italia oggi sono circa sedici.Chi compra Cadillac non verrà confuso con chi si è rivolto a brand meno nobili del gruppo GM, neppure al momento del tagliando.


Pubblicato da Luca Pezzoni, 08/11/2007
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