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Prova

Cadillac BLS Wagon


Avatar Redazionale , il 06/11/07

16 anni fa - La prima station wagon della storia Cadillac

On the road con la prima station wagon della storia Cadillac. Consistente tra le curve come un'europea e stilizzata in verticale con tagli netti. Come da nuovo corso stilistico della Casa. L'abbiamo provata con il common rail bistadio da 180 cv.

COME E'Ben rifinita. Ben dotata, sprintosa il giusto. Magari non travolgente ed esotica come ci si aspetterebbe da una nobile americana. La prima Cadillac familiare della storia parte da una base solida e conosciuta, la Saab 9-3, e guarda caso viene assemblata in Svezia. Potere della grande famiglia GM. Mentre lo stile con l'accetta disegna una station personale e quasi azzardata vista da vicino, meno originale allontanandosi con lo sguardo.

MODEL YEAR Il model year 2008 della BLS non vede solo la wagon, ma anche l'arrivo (pure per la berlina) del turbodiesel bistadio (doppio turbo sequenziale) da 180 cavalli e volendo delle quattro ruote motrici, disponibili (purtroppo) solo con il 2,8 litri V6 benzina. Il format modaiolo da station dovrebbe coprire secondo le previsioni circa la metà delle vendite. La scelta di turbodiesel (150-180 cv), turbo benzina anche flexifuel e trazione integrale segna un'attenzione rinnovata per le esigenze europee.

LOOKING DIFFERENT Tornando allo stile, le fattezze verticali si innestano comunque su volumi tarati secondo i canoni del Vecchio Continente. L'unico punto in cui si riconosce con decisione la parentela con la cugina svedese è il finale del tetto, dalla tipica forma a conchiglia stondata che, a dire il vero, stona con le altre linee, tese come corde di violino. Altri segni di riconoscimento la grigliata puntuta della bocca anteriore a maglie larghe, con un marchio che in dimensioni considerevoli dichiara il casato di appartenenza.

EFFETTO NOTTE Ad aiutare la riconoscibilità notturna i led verticali dei gruppi ottici posteriori, che differenziano il b-side della BLS da qualsiasi altra station. Il leit motiv del "verticale", che vale per gruppi ottici e anche per la consolle centrale (concetti esasperati dalla CTS progettata dal foglio bianco e non soggetta a vincoli di base comune), serve proprio a rendere la famiglia Cadillac riconoscibile anche di notte al primo sguardo. Speriamo bene, l'avevano detto anche per la Thesis...

APRITTI SESAMO Il primo contatto con gli interni l'abbiamo avuto con il bagagliaio. Il portellone non si apre elettricamente come quello dell'Escalade, qui dimensioni e pesi sono umani, ma la visione rimane piacevole. Soprattutto per le finiture che danno l'idea di accuratezza, la cromatura luccicante del battisoglia ricorda "pur sempre di Cadillac trattasi". Più che la discreta capacità (419 litri - 1285 abbattendo i sedili posteriori) colpisce l'apertura priva di ingombri e fanali rompiscatole. Una wagon quasi vera.

PASSEGGERI La qualità e l'accoglienza delle sedute, europee per design e consistenza, sono la prima cosa che colpisce una volta aperte le portiere. Così come plancia, plastiche e resa dell'impianto hi-fi e navigatore, assolutamente confortanti. L'orologio analogico simil lusso è invece un filo kitch. Con sedili in pelle regolabili elettricamente, in un attimo si trova la posizione giusta (memorizzabile) e si viene coccolati dal tutti gli optional immaginabili. Ma non tutti sceglieranno di spendere tanto.

NUMERI A proposito di cifre. Quelle del corpo vettura dicono che la BLS Wagon misura 471 cm in lunghezza (+3 sulla berlina), 180 cm in larghezza (esclusi gli specchi) e 154 cm in altezza, comprese barre e antenna. Tutto come da manuale del segmento, come i tre (più uno) livelli di allestimento disponibili. Prendendo a riferimento il diesel da 180 cavalli si parte dalla Business a 32.780 euro. Che offre di serie cerchi in lega da 16 pollici, Stabilitrack system (controllo di stabilità), 6 airbag (testa, frontali e tendina) computer di bordo, volante in pelle con comandi replicati, cruise control, aria condizionata e sistema audio con cd e sette altoparlanti.

ALTRI DUE PASSI Il livello successivo, Elegance, in cambio di altri 2.790 euro, aggiunge sensori pioggia per i tergi, sedili elettrici, clima bizona e cerchi da 17". Per chi preferisce lo Sport, con altri 100 euro ci si portano a casa cerchi da 18" e assetto sportivo. Esiste poi il pacchetto Sport Luxury, che completa la dotazione "all inclusive" con fari Bi-Xenon, sedili in pelle elettrici e riscaldati con memoria. Servono 40.160 euro.

740 PREGO Altri optional interessanti sono il cambio automatico a 2.100 euro, il sistema Audio Bose con caricatore CD (1.000 euro stand-alone) che in accoppiata al navigatore DVD richiede 3.130 euro. Il balzello della vernice metallizzata è di 750 euro. In Cadillac dicono di puntare soprattutto sulla competitività della dotazione e del "pacchetto". Secondo le loro analisi, il cliente "tipo" è esigente e disposto a spendere, grazie a un reddito annuo medio di 50.000 euro.

COME VA Feeling europeo nelle finiture e nelle sensazioni anche immersi nell'abitacolo. Il posto del passeggero è confortevole, anche se non spaziosissimo per le gambe. Il gomito destro si appoggia sul morbido e si apprezza la resa acustica di un hi-fi da concerto. Buono l'isolamento dalle buche e dai rumori di rotolamento. Conferme positive anche cambiando postazione.

AL VOLANTE Il volante a tre razze in pelle odora di Saab. Ma la chiave sul tunnel manca e qui torna al suo posto. I tre strumenti per contachilometri, contagiri e livelli di bordo, sono racchiusi dentro un cruscotto raccolto e sobrio per disposizione e grafica. Come i comandi secondari. Inserti in legno e alluminio nobilitano l'insieme, accompagnati da bracciolo centrale e portabicchieri d'ordinanza. Tutti dettagli che parlano di un'auto a suo agio nei lunghi percorsi.

PERFETTIBILE Unico difettuccio, la consolle centrale troppo panciuta in prossimità del parabrezza: ostacola lievemente la visibilità se amate guidare distesi e col sedere vicino al suolo. Vero che fa posto a due bocchette extralarge magari utili d'estate sotto la canicola, comunque una piallatina ci sarebbe stata bene. Anche le vibrazioni sulla pedaliera, comunque nella norma per un motore a gasolio, non ci hanno ricordato il lusso sibaritico che dovrebbe accompagnare il marchio Cadillac.

ABITUDINI Piccole imperfezioni che non impediranno a chiunque di apprezzare e viaggiare piacevolmente. Le misure non sono particolarmente impegnative, gli specchi grandi aiutano nelle manovre come nei cambi di corsia autostradali e dopo pochi minuti sembra di guidarla da una vita. Evidentemente il vantaggio di attingere alle piattaforme comuni mette al riparo da sorprese. Chiedendo in cambio una personalità non particolarmente spiccata sotto il profilo dinamico.

STERZO E SOSPENSIONI Lo sterzo appare ben accordato per l'utilizzo normale, sia in autostrada e tangenziale sia cittadino. Se la cava anche tra le curve strette di una strada costiera a patto di non pretendere risposte pronte da GT o come alcune colleghe di taglio sportivo. Mentre le sospensioni e la taratura generale dell'assetto sono un filo più sul duro. Rimane la sensazione di una BLS consistente e pronta anche nelle frenate. Prestazioni senza sacrifici (per la schiena, aggiungiamo noi) dicono in Cadillac.

REAZIONI CONTENUTE Ci si aspettava di più, almeno sulla carta, dal motorone diesel con 180 cavalli e 400 Nm di coppia (220 km/h di punta massima e 8,7 nello zero-cento). Intendiamoci, la BLS non va mai in affanno e risponde bene alle pressioni del piede, anche ai carichi parziali magari in uscita da un curvone autostradale. Ma non rende mai l'idea di essere particolarmente reattiva. Come accade per molte auto contemporanee, il peso si sente soprattutto nei primi metri e negli spunti.

INCROCIATORE Nonostante l'abbondante dote di cavalleria e con un common rail comunque propenso a salire di giri in modo brillante, l'abitacolo non viene mai invaso da vocioni baritonali. Gli uomini di prodotto Cadillac ci hanno spiegato che particolare attenzione è stata dedicata proprio all'isolamento acustico complessivo dell'abitacolo e non abbiamo motivo per smentirli. Anche se rimaniamo convinti che l'accoppiata ideale "propulsore-trasmissione" sarebbe con l'automatico sempre a sei rapporti disponibile come optional e non con il manuale sei marce della prova, comunque buono e privo di incertezze.

CHIAROSCURO Una Cadillac annacquata o una perfetta declinazione in taglio europeo dello spirito americaneggiante della Casa? Dipende da come la si guarda e da cosa si cerca. Potrebbe piacere e molto a chi ha fatto del "think different" una stella polare ma, al tempo stesso, non vuole rischiare sorprese col volante fra le mani. Originale, non sorprendente.


Pubblicato da Luca Pezzoni, 06/11/2007
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