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Bentley Continental Flying Star by Touring


Avatar Redazionale , il 16/03/10

14 anni fa - Dal sogno visionario di un appassionato nasce una due volumi d'elezione in tiratura limitata, per chi ama contaminare generi e tradizioni. E perché una Bentley col portellone diventa ancora più chic...

Dal sogno visionario di un appassionato nasce una due volumi d'elezione in tiratura limitata, per chi ama contaminare generi e tradizioni. E perché una Bentley col portellone diventa ancora più chic...

HATCHBACK La parola tradotta in lingua italica non renderebbe onore alla formula, ma le hatchback sono un format di carrozzeria tipicamente sportivo e modaiolo applicato alle due volumi, che i soliti inglesi, amanti delle stravaganze, hanno sempre apprezzato. Così nella storica carrozzeria Touring, alle porte di Milano, hanno pensato bene di dare retta al sogno visionario di un facoltoso cliente applicando lo schema del portellone ai limiti del blasfemo. Tutto secondo le migliori tradizioni del coachbuilding. Oggetto dell'interpretazione una Bentley Continental GTC che nel trapasso da scoperta a due volumi riesce, paradossalmente, ad acquistare classe e stravaganza. Con lo spazio per far salire, in assoluta nonchalance, cani o sacche da golf nell'enorme vano di carico. Eccone i contorni estetici e la storia progettuale.

BASE DI PARTENZA Sotto i riflettori di Ginevra, e dopo una strategia di comunicazione teasing che l'aveva fatta vedere solo in penombra, ha debuttato la nuova creatura della Carrozzeria Touring, firma non nuova ad interpretazioni di rottura (la memoria corre alle Aston Martin DB a cavallo degli Anni 60). La piattaforma usata come base in questo caso, la Continental GTC con propulsore derivato dalla versione Speed, ha portato tante primizie ma anche qualche limite. Alla prima categoria appartengono il propulsore W12 di 6 litri con quattro bancate di cilindri, con 610 cavalli e 750 Nm di coppia, uno zero cento in meno di 5 secondi, il cambio automatico a sei rapporti e la trazione integrale. Le prestazioni sono fuori dall'ordinario, con uno zero-cento bruciato in 4,8 secondi e una punta massima di 322 km/h. L'eccellenza motoristica e tecnica rimane intatta rispetto al modello originario, ma tutto il resto ha richiesto studi specifici.

SFIDA TECNICA La vera sfida, ad esempio è stata adattare una carrozzeria cabrio al nuovo format, progettando e sperimentando i dimensionamenti tramite calcolatori, studi al CAD e consultazioni dirette con la Casa madre. E lavorando di cesello e buon gusto per riuscire ad innestare finestrini posteriori, lunotto e portellone dove non erano stati pensati. Del modello originario rimangono solo il frontale, il cofano e il parabrezza, ma Bentley ha riconosciuto l'interpretazione Touring come ufficiale e chi la commissionerà potrà contare su garanzia e qualità pari a quella dei normali modelli della gamma e sull'assistenza della rete ufficiale della Casa. Si tratta di un bel punto a favore perché, per una volta, guidare un'auto fatta su misura non significa dover scendere a compromessi con le moderne comodità industriali.

COSA ALTRA Di fatto si tratta di una Bentley tutta nuova che riesce nel miracolo di non tradire lo spirito della Casa madre. Rimane la familiarità stilistica con il modello originario ma si tratta solo di family feeling, le proporzioni differenti, la coda quasi tronca e i finestrini laterali ridondati dai passaruota rigonfi, disegnano una GT dalla linea inaspettata ma dal portamento elegante. Elementi cari alla tradizione, come i doppi occhi e qualche cromatura che circonda i gruppi ottici si fondono con i nuovi lamierati, forgiati dai battilastra specializzati dell'atelier milanese.

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RAGGI BORRANI E poi ci sono le Ruote Borrani esclusive per il modello, misurano venti pollici sono assemblate a mano, raggio per raggio, e hanno il mozzo centrale in alluminio ricavato dal pieno con il tornio. O tesori nascosti come la struttura di rinforzo posteriore che collega i duomi delle sospensioni posteriori passando sotto il padiglione, conciliando le ragioni dello stile con quelle della rigidità. E proprio la base di partenza da un progetto industriale modificato con tocchi di artigianato racconta l'unicità della Flying Star. Da gustarsi prima nell'inaspettata visione di insieme e poi in mille particolari.

HAUTE CUTURE Nell'atelier sulla strada per Arese hanno utilizzato solo le mani, fogli di alluminio, acciai ad alta resistenza. E la cura certosina utilizzata per l'esterno ha trovato seguito nella definizione e finizione dell'abitacolo. Le pelli sono state ricavate da pezze di grandi superfici in modo da evitare disomogeneità di grana e tonalità, l'utilizzo di materiali insonorizzanti ha permesso di eliminare – fino a prova contraria - lo spettro di scricchiolii e comfort acustici dozzinali. Tutto senza dimenticare la razionalità: il piano di carico dei bagagli è rivestito in cuoio, la capienza arriva fino ai 1200 litri e non mancano i sedili posteriori ribaltabili. Quando la classe si coniuga alle soluzioni semplici ma utili dell'auto di tutti i giorni.

UNICA TRA POCHE Oltre al format e alla base nobile ci sono altre ragioni per volersi togliere lo sfizio di una Flying Star postmoderna. Il nomignolo era stato usato in passato anche per una trasformazione su base Lamborghini 400 GTV. Intanto ci si porta a casa un pezzo di storia, la Carrozzeria Touring è e rimarrà nella storia per le versioni "Superleggera" di molte sportive d'elezione nei tempi dell'epopea automobilistica. E poi, delle poche unità previste in produzione limitata, non più di 20, sarà possibile scegliere e modificare sempre in esclusiva molti particolari.

A PARTIRE DA In modo da non correre il rischio, peraltro solo ipotetico, di trovarne una uguale in qualche parcheggio esclusivo. Gli stessi cerchi Borrani, ad esempio, sono coordinabili in base alla cromia della vettura. E si possono avere anche set di valigie costruite a mano e su misura per essere alloggiate all'interno del bozzolo shooting-brake. A proposito di sogni che diventano realtà: bisogna essere disposti a pagare un prezzo, in questo caso si parte da 590.000 euro ma non vorrete certo lesinare sugli optional.


Pubblicato da Luca Pezzoni, 16/03/2010
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