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Prova su strada

Renault Kadjar


Avatar di Marco Rocca , il 26/06/15

8 anni fa - Lunga 4,45 metri, la Kadjar fissa il listino a partire da 20.250 Euro. Guarda il video

Abbiamo provato la Renault Kadjar nel deserto di Bardenas in Spagna. Comoda e spaziosa per le esigenze di una famiglia, non disdegna passaggi in off-road grazie alla trazione integrale mutuata dalla cugina Nissan Qashqai. Prezzi a partire da 20.250 Euro. 

NEL DESERTO Dopo averla vista allo scorso Salone di Ginevra, incontro ora di persona la Renault Kadjar. L’appuntamento è in un posto molto speciale, il deserto di Bardenas in Spagna dove fa davvero un gran caldo e se si è fortunati si può provare l’ebbrezza dei 45° all’ombra ma a giugno il clima dà ancora qualche tregua, non superando i 40°. Molto bene.

CAPTUR STYLE Nonostante il mercato continui a sfornare crossover e Suv, come se non ci fosse un domani, dopo l’enorme successo di Captur, gli uomini Renault se la sono presa più comoda. Dall’alleanza Nissan-Renault è nata la nuova Kadjar, Suv di segmento C lungo 4,45 metri che va a riempire quel buco in gamma, sinora colmato della vecchietta Koleos, giunta ormai a fine carriera. La piattaforma quindi è quella in comune con Nissan X-Trail, nuova Espace e Qashqai, dalla quale la Kadjar eredita oltre il 70% dei componenti, trazione inclusa. Se credete però che per la Kadjar abbiano utilizzato la carta carbone, beh vi sbagliate di grosso.

CHE FIGURINA Basta osservarla per trovare conferma di quanto detto. Con le linee della Captur bene in mente i designer Renault hanno tracciato lo stile della nuova crossover. La presenza scenica è notevole, un po’ perché la Kadjar sembra molto più larga di quello che è - il metro segna (184 cm) -, un po’ perché la fiancata è bella muscolosa grazie a passaruota nerboruti. Più convenzionale forse la coda che, pur conservando linee pulite, non ha particolari guizzi. Se di coda parliamo però è importante dare i numeri sulla capacità del bagagliaio che sua una crossover di queste dimensioni deve garantire spazio in abbondanza.

BAGAGLIAIO PROMOSSO Coi i suoi 472 litri di capacità minima (1.478 se si reclinano gli schienali posteriori) non c’è proprio di che lamentarsi. Il vano è ampio e sfrutta i benefici di un piano diviso in due parti che si possono sollevare (per accedere a un doppiofondo alto poco meno di 10 cm), rimuovere o fissare più in basso, per guadagnare spazio prezioso in altezza. Fin qui nulla di nuovo, se non fosse che questa soluzione permette anche di posizionare in verticale una delle due parti del piano, separando la zona anteriore e quella posteriore del baule.

L’ABITACOLO VINCE MA NON CONVINCE Mi sposto sul sedile di guida. Il colpo d’occhio è positivo. L’abitacolo è grande, lo spazio si percepisce subito, soprattutto in larghezza. La plancia è massiccia, dominata dallo schermo del sistema R-Link 2 da 7 pollici (capacitivo come i tablet). Pollice in su per lo stile pulito e sobrio, con qualche concessione al lusso nelle cuciture a contrasto, qualche riserva invece sulla qualità di alcune plastiche vedi quella che incornicia il navigatore, forse un po’ troppo sottile così come il rivestimento argentato che corre sino al cambio. Molto bella invece la strumentazione completamente digitale che si vede bene anche sotto il sole del deserto.

LA SICUREZZA PRIMA DI TUTTO Nella progettazione della nuova Kadjar i tecnici hanno avuto un occhio di riguardo al capitolo sicurezza. Tanti i dispositivi di assistenza alla guida presenti anche se, a onor del vero, sono venduti in pacchetti da circa 500 euro riservati alle versioni più ricche. Ad ogni modo la lista è lunga, si parte con il sistema di parcheggio automatico (per entrare e uscire dai parcheggi paralleli al marciapiede, perpendicolari oppure a lisca di pesce) alla frenata automatica anti-tamponamento che si attiva dai 30 a 50 km/h ma che non riconosce pedoni e ciclisti, peccato. Inoltre c’è anche una telecamera nella parte alta del parabrezza che legge i limiti di velocità presenti sui cartelli. Completano il quadro il sistema che avvisa se si supera la corsia e i radar che tengono d’occhio l’angolo cieco degli specchietti.

QUI MOTORI Solo tre, per il momento, le offerte sotto il cofano. La gamma comincia con il piccolo benzina 1.2 TCe turbo da 130 cavalli per passare ai due diesel: l’arcinoto 1.5 dCi da 110 cavalli (da sempre cavallo di battaglia Renault) e il più prestante 1.6 dCi da 130 cv. Quattro gli allestimenti: quello base Life da 20.250 Euro (con cruscotto digitale, freno a mano elettronico, il cruise control e il “clima” manuale di serie) sino al ricchissimo Bose, da 31.700 Euro, che comprende fari a led, ruote in lega di 19 pollici e ovviamente l’impianto Bose che regala sempre tante soddisfazioni. Le versioni più gettonate dai clienti saranno i due livelli intermedi, Zen da 22.450 Euro (con cerchi da 17 pollici, barre sul tetto, clima bizona e keyless) e Intens da 24.150 Euro che aggiunge l’R-Link2 che fa anche da navigatore, selleria misto pelle/tessuto, il bracciolo posteriore centrale e poco altro. Un esempio più concreto? La Kadjar con il 1.5 dCi da 110 cv in allestimento Zen (quello che secondo Renault sarà il più venduto da noi) costa 24.150 Euro.  

QUI TRASMISSIONI Alla voce trasmissione ci sono diverse possibilità. Se parliamo di trazione, l’alternativa è l'anteriore 2WD o 4WD All Mode (solo sul 1.6 dCi) che regola automaticamente la trazione in base alle condizioni del fondo o bloccabile manualmente “50 e 50” sino ai 50 km/h. Anche tirando in ballo il cambio le opzioni sono due. Manuale a 6 rapporti o automatico a doppia frizione EDC disponibile solo sulla diesel 1.5 (circa 1.600 euro in più)

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QUANDO ARRIVA? Volendo, la nuova Kadjar è ordinabile da subito “a scatola chiusa”. Chi si affida al consiglio di San Tommaso dovrà attendere settembre, quando la Kadjar farà visita alle concessionarie: il “porte aperte” è fissato per il weekend del 20 e del 21. Interessante sapere che sino al 31 agosto è prevista una versione speciale Première Edition, ordinabile solo su internet (kadjarklub.it) al prezzo di 27.400 euro (ma solo se avete da rottamare). Ha la dotazione della già ricca Bose, con in più l’ampio tetto panoramico e il sistema di parcheggio automatico.

SOLO A BENZINA La prima conoscenza della Kadjar la faccio sul 1.2 benzina TCE da 130 cv. All’interno non fatico a trovare la posizione di guida ideale, grazie anche a sedili molto comodi, dall’imbottitura morbida ma ben sostenuta sui lati. Il 1.2 si avvia senza farsi sentire. I circa 1.300 kg sulla bilancia della Kadjar non mettono in difficoltà il quattro cilindri turbo che al contrario si lascia apprezzare per fluidità d’erogazione e per una spinta lineare. Non aspettatevi, però, accelerazioni al cardio palma e anzi tenete presente che in sorpasso, magari in leggera pendenza, dovrete scalare una marcia.

ALLA PROVA IL MANUALE Già che ho tirato in ballo il cambio, vale la pena fare una piccola parentesi. Il 6 marce manuale dell’esemplare in prova aveva gli innesti un po’ contrastati. Nulla di grave, sia chiaro, ma complice anche la corsa lunga (tipica da francese) non mi ha stampato il sorriso in faccia.

BENE L’ASSETTO Pollice in su alla voce assetto. Per quanto sia tendente al morbido, come è giusto che sia per una crossover, in curva non molla e, una volta impostata la traiettoria, la Kadjar segue precisa. Una sensazione che viene sottolineata anche da uno sterzo piacevolmente diretto per essere quello di una crossover che non ha velleità sportive. Sportività anche nei generosissimi cerchi da 19 pollici che, a essere proprio pignoli, aumentano un po’ la pesantezza nel girare il volante rispetto a quelli più piccoli.

HO SMARRITO LA STRADA Ma il fuoristrada? E’ stata una piccolissima parentesi quella in compagnia del diesel 1.6 dCi da 130 cv. Devo confessare che, causa limiti di velocità davvero molto severi (nel deserto!!!), è stato quasi impossibile provare "a modino" questo propulsore. Ad ogni modo la coppia generosa di 320 Nm rende la guida gustosa e rotonda anche quando la strada si fa impegnativa. Insomma insieme all'altro diesel è il motore ideale per chi fa tanta strada e vuole consumi sempre contenuti. Tra sassi, sabbia e qualche pozza d'acqua è stata una bella sorpresa sapere anche di essere a 20 centimetri da terra, meglio di quanto non faccia la concorrenza. Un plauso all’assorbimento delle sospensioni e alla trazione integrale che in modalità Lock blocca al 50 e 50 la ripartizione della coppia. Del resto il DNA è quello della Qashqai. Peccato solo che manchi il sistema che frena automaticamente l’auto in discesa ma sfido io a trovare chi oserà mettere le ruote in fuoristrada. Perché diciamolo in tutta sincerità, il crossover si sceglie perché piace non perché va bene nel fango. 

SI VEDE BENE Non mi sono cimentato in parcheggi stretti e angusti, come spesso capita in città ma devo dire che nonostante le linee paffute, la visibilità è buona in ogni condizione soprattutto durante le svolte. Quanto al lunotto, non dei più generosi, viene in soccorso la telecamera posteriore.

PER TIRARE LE SOMME Alla fine della prova dopo aver percorso poco meno di 200 km, il consumo del 1.2 benzina si è fermato a circa 8,2 litri. Certo con il diesel 1.5 sarebbe stata un’altra storia ma al di là dei consumi, sono emerse le tante qualità della Kadjar che con tutta probabilità farà numeri di vendita importanti grazie alla linea azzeccata e al prezzo allettante. Lo spazio non le manca e, volendo, la trazione integrale derivata da Qashqai soddisfa le esigenze di chi ama sporcare le ruote.  


Pubblicato da Marco Rocca, 26/06/2015
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