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Prova su strada

Mazda MX-30, la prova segreta del SUV camuffato da CX-30


Avatar di Matteo Gallucci , il 12/12/19

4 anni fa - La prova della prima Mazda a zero emissioni. Ecco come va la MX-30

Mazda MX-30 elettrica prova autonomia dimensioni interni prezzo

La prova della nuova Mazda MX-30, il primo SUV compatto elettrico. Ecco le sue dimensioni, interni, autonomia, uscita e prezzo

IO SONO IN VENDITA Dal “red carpet” del Salone di Tokyo dritta nella vetrina digitale del sito Mazda.it. La nuova Mazda MX-30, la prima auto completamente elettrica della Casa giapponese recentemente presentata al Tokyo Motor Show, è già preordinabile sul sito internet nella sola versione speciale “MX-30 Launch Edition”. Questo allestimento esclusivo è disponibile su prenotazione entro il 31 marzo 2020 anticipando 1.000 euro di deposito.

FUORI COM’È L’ultima nata di Casa Mazda è un SUV full-electric, dalla silhouette distintiva e originale. Il richiamo alla sigla MX non è casuale, infatti sia per design sia per piacere di guida si punta all’elegante sportività che ha contraddistinto tutti i nuovi modelli di Mazda con la roadster MX-5 come punta di diamante e massima espressione dell’ormai famoso Jinba Ittai (l’unione tra cavallo e cavaliere come quella tra pilota e automobile).

SUV COUPÉ Le forme della nuova Mazda MX-30 si avvicinano molto a quelle di un SUV coupé compatto. Il montante posteriore è infatti lungo e affusolato, impossibile poi non notare il voluminoso paraurti sul retro e i passaruota laterali in plastica nera squadrati, quasi da fuoristrada tecnico, che sottolineano ancor di più lo spirito dinamico e grintoso del crossover nipponico. In generale forme e linee di Mazda MX-30 ricordano molto da vicino quanto già visto su Mazda3 e CX-30, con l’inconfondibile Kodo Design che conferisce un senso di dinamismo alle forme della vettura.

Nuova Mazda MX-30, panoramica Nuova Mazda MX-30, panoramica

EVOLUZIONE DI STILE Il frontale è completamente inedito grazie alla scomparsa degli ingombri del propulsore termico. Così i tecnici di Mazda hanno scelto uno stile affusolato per la calandra, che è sottile, con pochissime aperture e prese d’aria. Le sorprese riguardano però le portiere posteriori Free-Style. Queste si ispirano, infatti, a quelle della Mazda RX-8, si aprono controvento e sono prive della tradizionale maniglia a vista. La nuova MX-30 ha misure da SUV di medie dimensioni: 4,39 m in lunghezza, 1,79 metri di larghezza per un’altezza che sfiora il metro e sessanta, 157 cm per l’esattezza.

INTERNI ECO GREEN Per gli interni Mazda ha scelto un assortimento di materiali eco-sostenibili, che conferiscono un tocco di esclusività all’auto. Dentro l’abitacolo si nota subito il sughero che riveste la console centrale. Il cruscotto digitale si abbina ai due display a centro plancia dai quali si controllano presumibilmente, le principali funzioni della vettura e l’infotainment di bordo.

Nuova Mazda MX-30 interni Nuova Mazda MX-30 interni

MOTORE E BATTERIE In attesa dei dati ufficiali sulle prestazioni di MX-30, che verranno rilasciati solo a inizio primavera 2020, ciò che sappiamo è che l’auto monterà un motore sincrono alimentato da un pacco batterie a celle prismatiche, collocato nel ventre basso della scocca, con una capacità energetica di 35,5 kWh, che darà all’auto circa 200 km di autonomia (ancora in fase di omologazione WLTP). La potenza complessiva del powertrain della nuova Mazda MX-30 è di 143 CV e 265 Nm di coppia, proprio come sul prototipo e-Tpv. Per quanto riguarda invece la questione ricarica, MX-30 potrà contare su un caricatore a corrente alternata AC da 6,6 kW e su un connettore Combo a corrente continua DC. La trazione e-Skyactiv si accompagna al sistema G-Vectoring Control Plus elettrico (e-GVC Plus) per il controllo della coppia motrice in risposta alle azioni sul volante del conducente, dovrebbe aumentare il piacere di guida del nuovo SUV seguendo la filosofia di Mazda "Driving Joy".

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PREZZI E LANCIO La nuova Mazda MX-30 può essere pre-ordinata sul sito ufficiale della Casa. Il prezzo di lancio per la versione in edizione limitata è di 28.900 euro (già scontata di 6.000 euro di ecoincentivi statali) e per prenotarla è necessario versare anticipatamente un deposito di 1.000 euro con carta di credito. Le prime consegne e l'arrivo nelle concessionarie italiane è previsto per settembre 2020. Inoltre Mazda prevede l’omaggio di un Wallbox da 7,4 kW, che permette di ricaricare l'auto dal 20% all’80% in sole 4,5 ore, per i clienti in possesso del codice di prenotazione da convertire in concessionaria.

A ME GLI OCCHI Giuro di averla vista e "toccata con mano". L'intensissima due giorni di anteprima con i tecnici di Mazda mi hanno fatto scoprire tutti i segreti, tecnici ed estetici, dell'ultima arrivata della Casa di Hiroshima. Il prototio esposto al Salone di Tokyo era presente fisicamente con me nella sala dedicata alla conferenza stampa qui a Lisbona con l'unico divieto di "non salire a bordo". Per qualità costruttiva ed assemblaggi perfetti più che un prototipo sembrava un'auto di serie pronta per essere venduta nelle concessionarie con un design estremamente ricercato e unico. Ci lamentiamo spesso delle "auto tutte uguali" e Mazda sforna la sua "prima elettrica" con la sapienza di chi sa che le auto si vendono innanzitutto perché esteticamente piacevoli. La firma non poteva essere certo banale e doveva rappresentare il "trait d'union" stilistico tra passato e futuro del Kodo Design (la firma stilistica di Mazda). Così l'incarico, quasi onofirico, è stato affidato a Yoichi Matsuda, designer della apprezzata crossover CX-3, e chief designer di Mazda (uomo Mazda dal 1990). Segni particolari? La sua prima auto è stata una Mazda MX-5 NA del '91. Scusate se è poco.

TROPPI RICORDI Torniamo alla MX-30 perché al primo sguardo sembra un SUV coupé compatto a 3 porte ma guardando meglio si scopre il "cameo" dedicato alla rimpianta Mazda RX-8 con le sue portiere posteriori ad apertura controvento che ora vengono denominate "freestyle". Dopo la MX-5 NA un altro momento di nostalgia personale. Che auto fantastica la "otto" con il motore rotativo Wankel, la mia prima coupé sportiva da neopatentato, ma quella è un'altra storia... o forse l'inizio di una nuova vita visto che i tecnici di Mazda mi anticipano la possibilità dell'utilizzo del motore rotativo Wankel (a benzina) proprio come range-extender. Si tratta di un sistema ad autonomia estesa che va a ricaricare la batteria quando questa scende sotto un livello prefissato così da creare una versione plug-in hybrid. Torno a guardarla per bene e una volta aperte le quattro porte (non il portellone del baule sigillato) ritrovo quella sensazione di uno spazio ampio e arioso grazie alla assenza del montante B (quello centrale) mentre gli interni sono arricchiti da materiali raffinati e sostenibili, come il sughero e fibre realizzate con bottiglie di plastica riciclate. Tanta carne al fuoco, una personale nostalgia "ruota nella mia testa", e l'attesa di provare quella che viene definita come la "prima auto elettrica diversa da ogni altra auto elettrica" cresce. Sarà così? Lo scoprirò presto. Forse.

TA-DA SORPRESA! Forse, perché ad aspettarmi nell'area dedicata al test drive trovo una Mazda CX-30 carbon look con la scritta e-Skyactiv sul laterale... ho sbagliato parcheggio? Invece, no! Sotto al vestito della CX-30 c'è il telaio e powertrain della nuova Mazda MX-30 che deve ancora affrontare una serie di test e omologazioni. Quello che vado a provare su strada è un "muletto targato" ma privo di infotainment e airbag. Più che l'auto del futuro mi sembra di essere alla guida dell'automoble più analogica che abbia mai provato negli ultimi 5 anni. Non posso che esserne soddisfatto.

Mazda CX-30 prototipo MX-30 Mazda CX-30 prototipo MX-30

COME VA Il tempo a disposizione per il test drive è stato di soli 30 minuti cronometrati dove accanto a me un ingegnere tedesco prendeva appunti su vari parametri e risposte dell'automobile alle mie sollecitazioni e, nello stesso tempo, mi aiutava facendo da navigatore. Dovessi dargli un voto sarebbe un 10 pieno: ha surclassato anche il miglior assistente vocale sul mercato...tutto questo senza dire "Hey, Mazda!".... impagabile. Battute a parte, la MX-30 camuffata si è comportata esattamente come mi sarei aspettato da una qualsiasi auto prodotta da Mazda: divertente da guidare e comunicativa. Lo ammetto: quando guido le auto elettriche mi aspetto sempre il superboost iniziale, quello scatto che ricorda tanto l'esplosivo picco  di coppia dei turbo 'anni 80, capace di incollarmi al sedile. Ecco, tutto questo non lo troverete con la Mazda MX-30. Lei ricorda più un motore aspirato, una dolce progressione che ti permette di gestire al meglio sia il pedale dell'accelleratore sia l'angolo volante da utilizzare, per divertirsi davvero tra le curve. È diretta sul volante, forse troppo in rilascio per chi non è abituato, e nonostante la rigidità del telaio sia aumentata molto rispetto ad una CX-30 il comfort di guida è totale. Non ci sono fruscii o rumore da rotolamento pneumatici ma non si vive nel completo silenzio perché è stato studiato un suono "più naturale possibile" che varia in base alla velocità di percorrenza e affondo sul pedale del gas, emmh pardon, dell'accelleratore. Non è fastidioso e mi aiuta a capire di non forzare troppo la mano, perché questa MX-30 non è un elettrodomestico da accendere e spegnere ON/OFF ma un'auto tutta da guidare... con quelle iniziali poi!

Mazda CX-30 prototipo MX-30 interni Mazda CX-30 prototipo MX-30 interni

CONCLUSIONE La nuova Mazda MX-30 è sicuramente una automobile elettrica diversa da guidare e più godibile nell'utilizzo misto quotidiano. L'autonomia di circa 200 km non è stata ancora omologata in fase di prova su strada ma i 143 CV e 265 Nm di coppia vanno gestiti parzializzando il kick-down (l'affondo sul pedale dell'acceleratore) per far scorrere più velocemente l'auto. Non posso dare nessun feedback sull'abitabilità, qualità costruttiva e infotainment perché il prototipo del test aveva un body, rimaneggiato, dell'attuale CX-30. Però le aspettative di divertimento di guida sono state rispettate: è davvero una vera Mazda.


Pubblicato da Matteo Gallucci, 12/12/2019
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