A dieci anni dall’infuocato GP Malesia 2015, Marc Marquez sceglie di mettere un punto alla storica rivalità con Valentino Rossi. Mentre il pesarese continua a evocare la controversia di Sepang come momento chiave della sua mancata conquista del decimo titolo, lo spagnolo oggi preferisce prendere le distanze e smarcarsi da qualsiasi tensione, passata o presente.
Marquez: ''Ho imparato ad avere rispetto per i miei rivali''
Nonostante i due si siano incrociati nel paddock a Spielberg pochi mesi fa senza scambiarsi un saluto, e nonostante uno scambio di battute a distanza subito dopo la conquista del nono titolo assoluto da parte dello spagnolo, Marquez ha ribadito di voler chiudere il capitolo, anche alla luce dei fischi rivolti a Rossi durante il gala MotoGP di Valencia, dove il pilota Ducati ha ricevuto il trofeo del suo settimo titolo nella classe regina. Dopo quegli episodi, il 32enne ha invitato i tifosi alla calma e al fair play, chiedendo “rispetto per tutti i piloti”.

In un’intervista a El Periodico, Marquez ha spiegato più a fondo il suo pensiero: “Una delle cose che ho imparato durante la mia carriera sportiva è avere rispetto per i miei rivali. In pista, ognuno cerca di dare il massimo, e tutte le situazioni o gli incidenti che puoi causare, o che altri possono causare, sono sempre involontari, perché stiamo tutti guidando al limite. I tifosi godono di questo spettacolo, ma comporta dei rischi. Molte volte un pilota, carico di adrenalina, commette un errore, viene penalizzato e così deve finire. Una delle cose che ho imparato è che è difficile vivere con il rancore: non è possibile”.
L'esempio dopo l'incidente con Bezzecchi
Lo stesso atteggiamento conciliante era emerso dopo l’incidente con Marco Bezzecchi in Indonesia, episodio che ha portato Marquez a fratturarsi la clavicola, saltare le ultime cinque gare dell’anno e perdere il test cruciale di Valencia. Nonostante tutto, il campione spagnolo ha mantenuto toni pacati: “Tradizionalmente, i tifosi del motociclismo hanno sempre sostenuto il proprio pilota e rispettato gli altri, perché rischiano la vita”. Un cambio di prospettiva che, come lui stesso ammette, arriva con l’età: “A 20 anni non vedi le cose come le vedi a 32”.
Not the best way to celebrate the championship, but this is racing. Today we’ll fly to Madrid and the doctors will evaluate everything.
— Marc Márquez (@marcmarquez93) October 5, 2025
Please, no hard feelings towards Marco, nobody does it on purpose.
Thanks for all your support ❤️🙏🏼 pic.twitter.com/wM6Ep7T7es
Subito dopo l’incidente con Bezzecchi, Marquez aveva chiesto ai suoi tifosi di mantenere il rispetto verso l’italiano, preso di mira sui social: “Non il modo migliore per celebrare il campionato, ma questo è il motorsport. Oggi voleremo a Madrid e i medici valuteranno tutto. Per favore, niente rancore verso Marco, nessuno lo fa apposta. Grazie per tutto il vostro supporto”. Una presa di posizione netta, che conferma la volontà di Marquez di lasciarsi alle spalle un decennio di polemiche e affrontare il futuro con un approccio più maturo, orientato al rispetto e alla serenità dentro e fuori dalla pista.



