La doppietta di Trump: meno regole, più “kei car”. In pochi giorni, la Casa Bianca mette a segno due dichiarazioni sorprendenti (anche se ormai ci ha abituato). Proviamo a fare un po' di ordine? (auguri!)
Forse hai già letto o sentito da qualche parte che l’amministrazione Trump ha annunciato un drastico allentamento degli standard di consumo carburante per le auto nuove.

Il piano del Governo prevede di far scendere l’obiettivo medio di efficienza del parco auto a circa 34,5 mpg (miglia per gallone) entro il 2031. Cioè molto meno, rispetto ai circa 50 mpg stabiliti dall’amministrazione precedente.
Le Case auto potranno così conformarsi più facilmente anche con motori a benzina, senza dover puntare obbligatoriamente su elettriche o ibride.
Lato domanda, il calo degli standard di consumo - nella visione trumpiana - renderebbe l’auto nuova economicamente più abbordabile per tanti americani, evitando il “salasso” tipico delle tecnologie elettriche/ibride.
Ma non è finita qui...
A stretto giro di posta, il Presidente ha parlato apertamente di voler autorizzare sulle strade americane le piccole “kei-car”, quelle micro-vetture che spopolano nelle città giapponesi. E alle quali dice di volersi ispirare anche la UE per il progetto e-car.

Un tema che, per gli Stati Uniti dei pick-up extralarge, sembra quasi fantascienza. Ma qui arriva il punto: questa potrebbe non essere una semplice bizzarria presidenziale, bensì una mossa competitiva, un tentativo di correre contro (e forse davanti) all’Europa, proprio sul terreno delle piccole auto urbane.
Trump ha descritto le kei-car come “piccole, carine, geniali”, lasciando intendere che vorrebbe non solo importarle, ma persino produrle sul suolo americano.
Un’idea che stona con la tradizione automobilistica degli USA, ma che risponde a due obiettivi immediati: ridurre i costi per chi guida e mostrare che gli Stati Uniti possono competere anche nel segmento più europeo che ci sia: quello delle auto ultra-compatte da città.

Washington, in sostanza, potrebbe decidere di sorpassare “a destra” Bruxelles, adottando per prima in Occidente una categoria sin qui appannaggio della tradizione asiatica.
E quella che sembrava una semplice curiosità presidenziale rischia di diventare una nuova strategia industriale: portare sulle strade di New York e Los Angeles auto piccole, economiche e urban-friendly, per favorire gli automobilisti locali, ma anche mettendo pressione all’Europa sul suo terreno più familiare.
Povera Europa: formula una (buona) idea e c'è subito chi gliela scippa...




