Guidi una macchina vivace e colorata, tipo quelle degli spot tv, dei modelli di lancio o anche delle nostre prove su strada? Appartieni a un’esigua nicchia di temerari, vanne fiero.
Nella maggior parte dei mercati europei, Italia inclusa (eh, lo sappiamo), le nuove auto si tuffano nel trio trito e ritrito “grigio, bianco o nero”, quasi a voler scomparire nel traffico quotidiano (incluso il traffico... mentale).
L'auto è un prodotto in rapida evoluzione, che negli anni venti del terzo millennio, sotto vari aspetti, ha messo il turbo. Aspetti come carrozzerie esterne (SUV & crossover di ogni forma e di ogni taglia), tecnologie interne, sistemi di propulsione.
Ma la vernice esterna, quella no, non cambia mai. Come se fosse intrappolata nella quarta dimensione. O come se scegliere un'auto di colore giallo mettesse più paura che scegliere un'auto elettrica. O a guida autonoma.
Quello dei colori auto, in fondo, è un tema che è sulla bocca di tutti (pardon, sotto gli occhi di tutti) e sul quale, periodicamente, si torna a discutere non solo al bar o negl autosaloni, ma anche sui giornali, esaminandone il profilo collettivo e sociologico (finanche, sociopatico).
Oggi lo spunto arriva da Jato Dynamics, società di analisi e consulenza automotive, autrice di uno studio che stuzzica un pelo di curiosità.
L'auto e la rivoluzione scolorita
Riassumendo al massimo lo studio (del quale vi agevoliamo il link alla fonte diretta): Jato avrebbe concluso che le tre tonalità più sobrie rappresentano, ancora nel 2025, quasi il 70% delle vendite: il grigio è leader con il 27,3%, seguito da bianco (22%) e nero (18%). Vedi il grafico ''a torta'' sotto.
Unica eccezione, le citycar “emotive”: solo il 2% di Fiat 500 viene scelto di colore grigio (colore che Fiat ha messo al bando), percentuale simile per nuova Renault 5 E-Tech, rivela Jato.
Ma non appena la destinazione d'uso della nuova auto inizia a farsi più utilitaristica e meno ''scherzosa'', la pellicola a colori lascia il posto a un vecchio film in bianco e nero. Prendi Renault Clio: quasi metà degli esemplari venduti in Europa (44%) escono di concessionarie vestiti di grigio, nero o bianco (zzzzz).
Interni: questione di ''pelle''
E per gli interni? Dipende dalla latitudine: più guardi a Nord, più a prevalere sono i materiali premium.
Per esempio: il 57% dei tedeschi e il 53% dei britannici spendono tra 500 euro e 1.000 euro per interni in pelle, al contrario in Spagna l’85% opta per rivestimento in tessuto, preferenza manifestata anche da tre quarti degli italiani e dei francesi.
Come se il ''calore'' umano che nella cultura popolare si associa ad un popolo fosse proporzionale alla ricercatezza del proprio ambiente di guida, ma in misura esattamente inversa (qualche sociologo che ci spieghi il fenomeno in modo scientifico?).
L'automobile attraversa una rivoluzione, sì, ma scolorita. In attesa della neutralità tecnologica, oggi vige una noiosissima neutralità cromatica.