Transizione elettrica vanificata dal riscaldamento del pianeta. Anzi no, contrordine: l’elettrico non soffre il caldo. O almeno, soffre le temperature calde meno di un altro fenomeno di origine antropica: il riscaldamento del piede dell’automobilista.
Con le temperature estive in continuo aumento, molti utenti si chiedono quanto il caldo e l’aria condizionata possano penalizzare l’autonomia delle auto elettriche. Tuttavia, secondo i dati di Geotab, azienda specializzata nelle soluzioni per la mobilità connessa, è in realtà la velocità di guida il vero nemico dell’efficienza. Più ancora delle alte temperature.
I risultati dello studio non si prestano a interpretazioni. Ecco le cifre chiave, più qualche consiglio.
Cresce la velocità, crolla l’autonomia
L’analisi si basa su oltre 3 milioni di viaggi anonimi registrati da veicoli elettrici leggeri – auto e veicoli commerciali – e mette a confronto l’impatto della temperatura esterna e della velocità sul consumo energetico.
Il primo caso è quello di un van elettrico con batteria da 65 kWh, che a 80 km/h, con temperatura esterna di 30°C e aria condizionata attiva, percorre in media 230 km. Ma basta aumentare la velocità per ridurre drasticamente l’autonomia:
80 km/h: 230 km
96 km/h: 195 km
113 km/h: 166 km
129 km/h: 142 km
Morale: un calo del -39% passando da 80 a 129 km/h.
Scenario simile per le berline elettriche, sebbene risultino leggermente più efficienti, in quanto più leggere e aerodinamiche:
80 km/h: 446 km
96 km/h: 404 km
113 km/h: 364 km
129 km/h: 322 km
Si perde perciò il -28% di autonomia, passando da 80 a129 km/h.
Spiegazione: la fisica non perdona
La resistenza aerodinamica cresce con il quadrato della velocità: raddoppiando la velocità, l’energia necessaria per superare l’aria aumenta di quattro volte. Un impatto decisamente più incisivo rispetto al consumo dell’aria condizionata, anche nelle giornate più torride.
“Molti temono l’effetto del climatizzatore, ma è il piede sull’acceleratore che incide davvero”, spiega Charlotte Argue, Senior Manager Sustainability di Geotab. “Ridurre la velocità anche solo di 16 o 24 km/h può aumentare l’autonomia del 20-30%, a seconda del veicolo”.
E il caldo? Influisce, ma…
Il caldo estivo ha comunque un impatto, ma si fa sentire di più nelle marce cittadine, quando la velocità è bassa e la resistenza dell’aria è trascurabile. In quei casi, il consumo del climatizzatore è più visibile. Ma con l’aumentare della velocità, l’effetto termico si riduce rispetto al costo energetico della velocità stessa.
Aumentare l’autonomia in estate: 5 consigli pratici
Geotab suggerisce alcune azioni semplici ed efficaci per viaggiare più a lungo, anche con il caldo:
Rallenta in autostrada: una riduzione da 113 a 96 km/h può aumentare l’autonomia del 10-20%, anche se un viaggio in autostrada a 96 km/h può diventare infinito.
Pre-raffredda l’auto quando è ancora collegata alla rete elettrica, evitando di usare la batteria.
Usa l’A/C in modo intelligente: attiva il ricircolo e sfrutta la ventilazione dei sedili, se presente.
Guida in modo fluido: evita accelerate e frenate brusche, sfrutta la frenata rigenerativa.
Parcheggia all’ombra per mantenere l’abitacolo fresco e ridurre lo sforzo del climatizzatore.
Bonus tip: evita la ricarica rapida sotto il sole cocente. In condizioni di caldo estremo, può stressare la batteria e accelerarne l’usura nel tempo.
In conclusione
Quando si parla di autonomia estiva dei veicoli elettrici, non è il caldo, è la velocità il fattore più critico. Per viaggiare più a lungo, basta spesso… raffreddare il piede.