Ha il muso arrabbiato di una sport-utility che vuole mangiarsi gli ostacoli. E gli scarponi adatti per la montagna. Eppure è lunga come una piccola da città: una Citroën C3 con la faccia da mutante, insomma.
Si attacca alla spina come un condizionatore domestico. È elettrica, e talmente piccola che quattro adulti non ci entrano. Ma il musetto è molto più aggressivo di quello di una Smart.
Chissà se qualche costruttore seguirà questa strada Tra una Smart da due posti e due metri e mezzo e una Panda da quattro passeggeri e tre metri e mezzo, ci doveva essere per forza qualcuno che si immaginasse una terza via.
Un'auto molto "beach", molto "fun", molto "trend", e anche, perché no, molto "frog", non solo per il colore, ma anche per il nome, lo stesso di un'auto da spiaggia Renault di una quindicina di anni fa.
Sarà la nuova Ibiza? Chissà. Di sicuro le future Seat saranno così: con una linea da fare girare la testa. E fra i cromosomi c'è anche la A di Audi.
Buon sangue non mente: Nissan è da qualche anno nell'orbita Renault, e i risultati si fanno vedere. In alcuni casi, con evidenza eccessiva: la C-Note non nasconde la sua parentela con quella berlina media a due volumi rispondente al nome di Mégane.
La Panda, passaparola. Quella nuova, anzi nuovissima. Potrebbe essere così l'auto del futuro. Flessibile, sicura quanto basta, parca nei consumi. E da oggi anche ecologica, a emissioni nocive uguali a zero. C'è solo un difetto. E' l'unico esemplare e non è in vendita.
Toglietevi quel sorrisino dalla faccia, per favore. Siamo seri. Nonostante il nome con assonanze imbarazzanti, la Fuga è un auto, è bella e fa mostra di sé al salone di Tokio. E non ci stupiremmo se fosse l'anticipazione di qualche modello di futura produzione.
Il nome sembra dire tutto: Nissan è in cerca di tranquillità. E se per quanto riguarda il conto economico sembra averla trovata, grazie all'aiuto di mamma Renault e all'impegno dell'amministratore delegato Carlos Ghosn, dal punto di vista del design c'è ancora un po' di confusione e di tensione nell'aria.
S-Ride, guida da S. Una S che secondo i progettisti riprende quella delle moto - Suzuki naturalmente. Almeno nelle intenzioni: due posti uno dietro l'altro, cupolino aerodinamico e styling da mordere le curve. Senza piegare però.
Il nome forse farà arrabbiare qualcuno dalle parti di Longbridge. Ma iniziali a parte questa piccola Suzuki non ha niente in comune con le blasonatissime fuoristrada Rover. A partire dalla lunghezza, che eguaglia una city-car coreana.
Il più interessante e credibile dei tre prototipi presentati da Toyota. Una berlina-monovolume dalle linee tese e sportive che, grazie all'alimentazione ad Idrogeno-fuel cell, riesce ad offrire soluzioni di design e abitabilità non in contrasto l'uno con l'altra (qualcuno ha detto Avantime?).
Sembra il pullmino di Barbie: forme tondeggianti, aspetto plasticoso e colori fluo presi in prestito da un mobile Kartell. Ma le frivolezze da salone nascondono una tecnologia ben più sostanziosa.
Non fatevi ingannare dai paroloni: la RX Concept con Hybrid Synergy Drive prova a camuffare la tecnologia ibrida in una linea da SUV ormai conosciuta e apprezzata in tutto il mondo. Quella della RX300.
E così anche Lexus prepara il suo "vetturone". Si prende una station wagon, la si rende un po' più alta, con le ruote un po' più grandi, le si dona una bella linea filante e trendy, oltre che una serie di accorgimenti che facciano tanto praticità e viaggio comodo, e ...
La sigla spiega tutto: è la futura berlina del marchio Toyota dedicato alle auto di lusso. Lexus Future Sedan, appunto.
Una cabina-uovo, con due occhi per fari che ricordano qualche insetto di un film d'animazione, le ruote anteriori senza mozzo, prese a prestito da un prototipo di Sbarro degli anni ottanta, e quelle dietro, luminose, rubate alla moto di Tron.
L'auto per i Beach Boys del 2004. Oppure per tutti i giovani metropolitani che vogliono un mezzo molto active ma sono stanchi di lottare all'ultimo metro per il parcheggio. Più corta di una Seicento, più pulita di una Vespa, molto più maschile di una Smart. È la citycar di domani, ...
Potrebbe sembrare l'ennesimo esercizio di stile in vista del salone di Tokio, oppure un'evoluzione della ormai definitiva Mercedes GST, della quale abbiamo parlato recentemente. In realtà è forse un po' entrambe le cose, ma non esattamente
Pare proprio che le Case automobilistiche di mezzo mondo vogliano per forza farci digerire la monovolume-sportiva-elegante: se questa deve essere la strada del futuro, faremmo certo meglio ad abituarci in fretta.
E' l'ennesima proposta giapponese di veicolo ibrido. Combina cioè la versatilità del motore a scoppio con la compatibilità ecologica di uno elettrico.
Una concept o la nuova NSX? La seconda ci convince di più, anche se in Honda non si sbilanciano. Se ne parlerà dopo il Salone di Tokyo dove la HSC si candida per il titolo di reginetta.
Una ritoccatina al trucco, giusto in tempo per presentarsi rimbelloccita sulla prossima passerella giapponese, e tante novità proprio là, dove non batte mai il sole. Cambia il gioiellino Honda, e molto, ma più nell'anima che nel corpo. Sarà più dolce e servizievole, senza però rinunciare a nessuna delle prerogative che ...
Tac. Restyling: al massimo delle possibilità. Per ribadire il concetto, che a certi livelli non ci sono solo i nomi stranoti. In mezzo ai tedeschi sgomita gente d'oriente, con idee molto chiare e qualità da provare per credere.