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Milano Design Week 2017

Audi City Lab: coi Quattro Anelli per parlare di futuro


Avatar di Lorenzo Centenari, il 07/04/17

7 anni fa - Intelligenza artificiale, robotica, realtà aumentata. Al Seminario Arcivescovile il laboratorio Audi che guarda al futuro

Intelligenza artificiale, robotica, realtà aumentata. Al Seminario Arcivescovile di Milano, il laboratorio Audi che guarda al futuro

TIME IS NOW Quale futuro ci attende? Già sappiamo che prima o poi abbandoneremo il volante una volta per tutte, che l'auto avanzerà da sola, che il suo cervello dialogherà a getto continuo con l'ambiente circostante. Il futuro della mobilità, ma non soltanto. Attenta come non mai agli sviluppi della tecnologia, Audi prende spunto dalla milanese Design Week per condividere coi partner la propria vision. Automazione e intelligenza artificiale i topic sviscerati in questi giorni ad Audi City Lab, il laboratorio di idee dei Quattro Anelli giunto ormai alla sua quinta edizione.

TECNOLOGIA E TEOLOGIA Come location, stavolta il brand ha individuato il Seminario Arcivescovile di Corso Venezia, capolavoro architettonico risalente al 1565 e voluto da San Carlo Borromeo, storico foro di dibattiti culturali e teologici, a memoria d'uomo mai aperto al pubblico. Inaugurato martedì 4 aprile, Audi City Lab (che si avvale della collaborazione del magazine Interni, con l'incubatore H-Farm in veste di partner scientifico) resterà aperto fino a domenica 11. Al centro del chiostro a pianta quadra, oltre all'intera gamma Audi A5, a fare bella mostra di sé in anteprima nazionale è la nuova RS5 Coupé, Gran turismo ad alte prestazioni  e a forte carica sensuale che ben simboleggia il grado di ricerca e sviluppo al quale di anno in anno si spingono i maghi di Ingolstadt.  

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IL FUTURO DEGLI ANELLI Cos'è dunque l'avanguardia secondo Audi? Dai workshop svoltisi nei locali del Seminario, incontri ai quali hanno offerto il proprio contributo esperti di ogni disciplina tecnica e umanistica (dallo storico dell'arte Philippe Daverio allo sceneggiatore Umberto Contarello, dall'architetto Italo Rota all'esperto di informatica Eran Shlomo), emerge dunque come la frontiera sia l'interazione naturale tra uomo e macchina. Non quindi una società interamente governata dalle macchine: l'essere umano resta al centro, ma si avvale di una lunga serie di sistemi di assistenza che lo agevolano non solo in automobile, bensì in qualunque aspetto della vita quotidiana. In un'espressione, il futuro è fatto di intelligent assistance.

CONTO ALLA ROVESCIA Chi dice 10 anni, chi pronostica una distanza inferiore. Sta di fatto che la guida autonoma è ormai dietro l'angolo, e che probabilmente non sarà neppure necessario attendere il traguardo del livello 5 della scala Sae (automobili senza nemmeno più il volante) per apprezzarne gli effetti sulla mobilità urbana ed extraurbana. Sarà sufficiente la diffusione di massa di modelli di livello 3, quello che corrisponde a un sistema di autonomous driving sotto la supervisione del conducente. La rivoluzione interessa sia la guida in sè, sia la forma di comunicazione uomo-macchina: niente più impulsi manuali, niente comandi gestuali. Basterà rivolgersi al computer di bordo come lo faremmo con un amico, col linguaggio di tutti i giorni. L'auto ci capirà al volo. Un brivido vi percorre la schiena? Tutto normale.


Pubblicato da Lorenzo Centenari, 07/04/2017
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