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BMW 218d Gran Tourer xDrive Luxury: la prova su strada


Avatar di Emanuele Colombo, il 01/02/17

7 anni fa - BMW Serie 2 Gran Tourer: prova della monovolume diesel automatica

BMW Serie 2 Gran Tourer: prova della monovolume tedesca in versione diesel automatica

SORPRESA! “Devi ritirare una BMW Serie 2”, mi avevano detto in redazione, e pensando alla Coupé già pregustavo il momento in cui l'avrei portata in pista per provarla in sovrasterzo. E invece, una volta arrivato alla sede della casa tedesca a San Donato Milanese, quella che mi presentano è una BMW 218d Gran Tourer xDrive Luxury... una monovolume!

CAMBIO DI PROGRAMMA Si impone un cambio di programma e comincio a guardare la nuova arrivata con l'occhio del buon padre di famiglia. La Gran Tourer denota subito uno sfruttamento degli spazi ben studiato: ha 7 posti, con la terza fila a scomparsa, in 4,56 metri di lunghezza e i fianchi quasi verticali dell'auto regalano parecchi centimetri extra all'altezza delle spalle.

CHIAMALE, SE VUOI, PORTAPIZZE Il pavimento davanti alla terza fila di sedili, va detto, è alto e costringe a tenere le gambe un po' raccolte: no problem per i bambini, ma per gli adulti sarebbe una sistemazione di (s)fortuna. Moltissimi i vani portaoggetti: non enormi, ma sfruttabili. Persino davanti al bordo dei sedili della seconda fila ci sono tasche verticali strette e profonde. La perfida tentazione di infilarci le pizze da asporto è forte...

QUALCOSAÈCAMBIATO Metto in moto e faccio manovra per uscire dal parcheggio: basta questo per farmi sentire che lo sterzo è diverso da quello della BMW Serie 3 xDrive da cui sono sceso poco fa. La differenza è molto sottile, sia chiaro, ma in un confronto così ravvicinato mi restituisce chiara la percezione che, nonostante l'xDrive, la Serie 2 Gran Tourer nasce per privilegiare la trazione anteriore.

HA UNA GUIDA QUASI SPORTIVA Leggermente più pesante che sulle BMW nate per la trazione posteriore, il volante della Serie 2 ha una corona più sottile (che mi piace molto) e un marcato effetto autoraddrizzante. Il pedale del freno è piuttosto aggressivo nella prima parte della corsa, per diventare più modulabile quando si affonda il piede. L'assetto è sportivo: l'auto gira piatta e aggredisce le curve con una precisione insolita per una monovolume da famiglia. E il motore sorprende con riprese sempre incisive.

UNA VERA BMW In questo la BMW Serie 2 Gran Tourer tiene alto il blasone e dimostra che anche con una monovolume ci si può divertire parecchio. Il tutto senza farmi rimpiangere soluzioni più morbide sul pavé, visto che le sospensioni lavorano a dovere e la rumorosità in abitacolo è contenuta. Nota dolente i consumi, che si sono rivelati più elevati di quel che mi aspettavo.

LA PAROLA AL COMPUTER Il computer di bordo ha misurato una media di 9,6 l/100 km da San Donato Milanese al centro di Milano in modalità Eco Pro: una regolazione che, tra l'altro, limita fin troppo l'efficacia del climatizzatore, tanto che dopo circa mezz'ora al volante avevo freddo ai piedi. D'altra parte la Gran Tourer non è un'auto che si compra per risparmiare, visto che nell'allestimento provato costa 40.600 euro a cui vanno aggiunti i 2.200 euro del cambio automatico.

LA SCHEDA TECNICA

Motore: 1,6 litri L4 turbodiesel

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Potenza: 150 CV a 4.000 giri

Coppia: 330 Nm da 1.750 a 2.750 giri

Consumo dichiarato: 5,1 l/100 km

Cambio: automatico a 8 marce

Trazione: integrale xDrive

Velocità: 205 km/h; da 0 a 100 km/h in 9,3 secondi

Misure: 4,56 x 1,80 x 1,65 metri

Bagagliaio: da 560 a 1.820 litri

Peso: 1.665 kg


Pubblicato da Emanuele Colombo, 01/02/2017
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