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Prova su strada

Honda CB650R 2019: le nostre opinioni dopo la prova


Avatar di Danilo Chissalé , il 24/01/19

5 anni fa - La CB650R chiude il cerchio della famiglia Neo Sport Café

La Honda CB650R completa la famiglia Neo Sports Café. Pregi e difetti, foto, info e prezzo della naked della Casa dell'Ala Dorata

QUADRATURA DEL CERCHIO La gamma delle Neo Sports Cafè di Honda si completa con l’ultimo tassello, la naked di media cilindrata CB650R. Prende il posto della desueta CB650F introducendo linee da modern classic e tante migliorie tecniche per poter battagliare ad armi pari in un segmento competitivo e affollato.

STILE DI FAMIGLIA A primo impatto si notano subito le linee sportive ma eleganti tipiche della famiglia Neo Sports Café: misure ultracompatte, linee muscolose, serbatoio allungato dalla silhouette sinuosa e dal faro anteriore circolare full LED. Sembra proprio di avere a che fare con la capostipite del movimento, la CB1000R. Le finiture, come spesso accade sulle Honda, sono di ottimo livello e anche gli assemblaggi non lasciano nulla al caso. A catturare l’attenzione ci pensa il design dei collettori che abbracciano il quattro cilindri in linea, anch’esso ben rifinito con dettagli in color bronzo.

MIGLIORE IN TUTTO Honda rimane fedele al suo quattro cilindri da 649 cc, modificandone però i sistemi di aspirazione e scarico per offrire ai suoi clienti un propulsore più ricco ai medi regimi e potenziato del 5% agli alti, con la possibilità di allungare fino a 12.000 giri/min., regime al quale viene sprigionata la potenza massima di 95 cv, mentre la coppia massima di 64 Nm e si raggiunge a 8.500 giri/min.

RIDER FRIENDLY Oltre alle modifiche che esaltano il carattere grintoso, sulla CB650R sono stati introdotti dei piccoli aiuti per favorire anche i motociclisti inesperti, essendo disponibile anche in versione 35kW. La frizione assistita permette una riduzione di sforzo del 12% rispetto al modello precedente ed è dotata di sistema anti-saltellamento, mentre a tenere sotto controllo le perdite di aderenza ci pensa il controllo di trazione HSTC (Honda Selectable Torque Control).

NUOVE GEOMETRIE Rispetto alla CB650F la nuova CB650R promette di essere ancora più divertente da guidare grazie alle modifiche al telaio e nel reparto ciclistico. La posizione di guida è ora più sportiva grazie allo spostamento del manubrio (13 mm più avanti, 8 mm più in basso) e alle pedane arretrate e rialzate. Invariata l’altezza della sella posta a 810 mm dal suolo. Il telaio in acciaio con struttura a diamante è stato alleggerito e modificato per accoppiarsi al meglio con la nuova forcella a steli rovesciati.

MESSA A DIETA L’alleggerimento è stato uno degli obiettivi principali degli ingegneri giapponesi e ha coinvolto, oltre al telaio (modificate le piastre di fissaggio del perno del forcellone, ora stampate), anche il serbatoio – in grado di contenere 15,4 litri di verde – e i cerchi, ora a 5 razze sdoppiate. Il tutto si traduce con un risparmio sulla bilancia di 6 kg rispetto al modello precedente, la CB650R ferma infatti l’ago della bilancia a 202 kg in ordine di marcia.

DINAMISMO Ad esaltare il lavoro di alleggerimento in ottica piacere di guida in Honda hanno optato per della componentistica di alto livello per sospensioni e freni. La forcella Showa SFF (Separate Fork Function) a steli rovesciati da 41 mm ha il compito di assorbire le asperità insieme al monoammortizzatore posteriore - regolabile nel precarico molla su 7 posizioni e fissato direttamente al forcellone – mentre a rallentare la moto ci pensa l’impianto frenante Nissin con doppia pinza radiale a 4 pistoncini a mordere dischi flottati da 310 mm all’anteriore, pinza a pistoncino singolo e 240 mm per il disco posteriore, il tutto rigorosamente tenuto a bada dall’ormai immancabile ABS a due canali.

PREZZO E ACCESSORI La CB650R è già disponibile nei concessionari nelle quattro colorazioni: nero, silver, blue denim e rosso. Il prezzo di listino di 7.990 euro è davvero interessante in rapporto alla qualità percepita e alla dotazione tecnica. Non manca la possibilità di accessoriare la CB con una presa a 12 V, le manopole riscaldabili e il quickshifter.

IN SELLA Nonostante le modifiche per rendere la CB650R più divertente da guidare la posizione in sella è comunque comoda. Il manubrio largo permette una leva favorevole nei cambi di direzione e offre una buona sensazione di controllo nelle manovre a bassa velocità come lo slalom nel traffico cittadino. Comoda la sella, seppur sottile l'imbottitura garantisce il giusto comfort anche sulle lunghe percorrenze, discorso differente per il passeggero, ospitato in una porzione di sella striminzita in favore del design. Promossa a pieni voti l'ergonomia delle leve: regolabile su 6 posizioni quella del freno, leggerissima e prevedibile allo stacco quella della frizione. Tutto perfetto? Non proprio, la strumentazione LCD è poco visibile in pieno sole e i tasti per scorrere nei menù sono scomodi da azionare, specialmente con i guanti.

SOLITA STORIA Sarà anche banale, ma quando si sale in sella a una Honda sembra di possederla da sempre, la nuova CB650R non fà eccezione, il merito va dato al motore lineare nell'erogazione e mai intimidatorio e alle dimensioni particolarmente contenute.

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CORPOSO IL GIUSTO La luce dei riflettori era sicuramente puntata sull'erogazione del motore, può ancora un quattro cilindri in linea essere un motore valido nel quotidiano? Come si comporta rispetto ai bicilindrici che vanno per la maggiore? Procediamo con ordine. Le sapienti modifiche apportate dagli ingegneri in quel di Tokyo funzionano, la CB650R non sarà un mostro di coppia e non avrà la prontezza ai bassi regimi tipici dei bicilindrici, ma offfre una discreta spinta già da 3.000 giri/min, spinta che si protrae fino ai 7.000, qui il motore si prende una pausa per poi ricordarsi di essere un quattro in linea e cominciare a salire di giri fino ai 12.000 del limitatore, il tutto accopagnato da un sound che è in via di estinzione... come le tigri del Bengala.

QUASI SUPERFLUO Poi si innesta il rapporto superiore, operazione fulminea grazie alla frizione leggerissima alla leva e sapientemente aggiornata. Il cambio, come da tradizione Honda, è preciso come un bisturi, talmente preciso da rendere quasi ridondante il cambio quickshifter disponibile come optional. Il discorso è valdo anche in scalata, dove si possono buttare giù le marce senza patemi d'animo grazie alla frizione antisaltellamento.

GIOCOSA L'altro punto focale è il piacere di guida. Le modifiche introdotte per esaltare il divertimento tra le curve sono decisamente efficaci. La vecchia CB650F, sia chiaro, non era una pessima moto, ma la nuova CB650R è su un altro livello. La riduzione di peso si sente, così come la nuova ciclistica. Si guida quasi in maniera telepatica, basta puntare lo sguardo al punto di corda e lei ci va, rendendo il misto stretto piacevole come la sigaretta dopo il caffé. Nota di merito per gli pneumatici Metzeler Roadtec Z01 che forniscono il giusto mix tra tenuta e agilità.

NON REGOLABILI MA... I più esigenti, fanatici delle sospensioni pluri regolabili, non saranno d'accordo, ma se una sospensione è ben tarata non necessita di regolazioni (l'arte delle sospensioni è complessa tanto quanto un esame di analisi 3), ed è proprio il caso della Showa SFF montate sulla CB650R. Nonostante l'andatura sportiveggiante non ha mai mostrato il fianco sia che si trattasse d'inserimenti in curva con i freni "in mano", sia nell'affrontare ostacoli tipici cittadini come buche e dossi. Discorso perfettamente sovrapponibile per il mono-ammortizzatore che non pompa quando si prende il gas in mano e evita scossoni all'osso sacro in caso di dossi rampa di lancio. Esame superato anche per il reparto freni: la pompa freno sarà la stessa da 20 anni ma funziona egregiamente in accoppiata alle nuove pinze radiali Nissin, mai in difficoltà nemmeno qunado l'andatura si fa più che turistica.

I SUOI DIFETTI Sembrerebbe tutto perfetto giusto? Non proprio, la CB, come tutte le altre moto ha anche dei difetti. La protezione dall'aria è pressoché inesistente, si può porre rimedio mettendo mano al catalogo accessori (e al portafogli) acquistando il parabrezza opzionale, non si può invece porre rimedio alle fastidiose vibrazioni che provengono da sella e pedane attorno ai 7.000 giri, regime a cui si viaggia andando a velocità codice, o poco superiore, in sesta... Buona autostrada.

IN QUESTO SERVIZIO:

CASCO SCORPION EXO-1400 CARBON Casco integrale realizzato in leggerissima fibra di carbonio, lo Scorpion EXO-1400 Carbon sorprende per leggerezza e comfort. I guanciali sono regolabili tramite dei cuscinetti d’aria per trovare la calzata ideale. Buona la ventilazione, grazie anche alle prese d’aria integrate nella calotta che permettono di gestire i flussi d’aria in maniera modulare. All'interno è presente uno spoiler che riduce l’appannamento, oltre alla rinomata visiera interna Pinlock. Molto pratico il visierino parasole a scomparsa azionabile tramite una leva sul lato sinistro della calotta. Non mancano gli interni sfoderabili e lavabili e la chiusura a doppio anello.

GIACCA IXON FIGHTER Pelle pieno fiore spessa e robusta per questa giacca dal taglio sportivo. Comoda la vestibilità, regolabile tramite i registri in velcro posti ai lati. La parte lombare è di forma allungata ed imbottita. Per la stagione più fredda è prevista un’imbottitura interna amovibile. Le protezioni sono previste su spalle e avambracci e sono certificate CE.

GUANTI IXON RS CIRCUIT HP Guanti dal taglio racing realizzati in pelle di capretto traforata. Gli inserti in pelle elastica su pollice, indice e medio migliorano la vestibilità, mentre alla sicurezza contribuiscono le protezioni certificate su nocche e palmo. Pratica la doppia chiusura sul polso.

JEANS HEVIK STONE Gli Hevik Stone si indossano come un pantalone da passeggio, vestono “morbidi” (e non granché aderenti) ma hanno una scorza più dura. Dentro, una fodera in fibra di rinforzo, imbottiture estraibili sui fianchi e protezioni alle ginocchia (estraibili) giocano in difesa nella malaugurata ipotesi di un incontro ravvicinato con l’asfalto.

SCARPE TCX X-CUBE EVO WP CUBE EVO Non bisogna farsi ingannare dallo stile sportivo e alla moda delle X-Cube Evo Waterproof. Le scarpe proposte da Tcx, infatti, sono calzature tecniche, con tanto di certificazione CE, ottenuta grazie al rinforzo aggiunto all’altezza malleolo, agli inserti su punta e tallone e al sottopiede che assicura la resistenza trasversale in caso di impatto. Alla pelle scamosciata della tomaia è stata aggiunta una fodera impermeabile che rende le X-Cube Evo adatte in ogni condizione climatica


Pubblicato da Danilo Chissalè, 24/01/2019
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