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MotoGP d'Australia: il ritorno di Marco


Avatar Redazionale , il 18/09/06

17 anni fa - Il mondiale ritrova Melandri

La pioggia condiziona la gara australiana e sconvolge la classifica del Mondiale, rilanciando un redivivo Melandri tra i candidati al titolo finale. Male Capirossi che ormai deve dire addio al titolo.

MACHO IS BACK La ruota posteriore di traverso con la gomma che fuma, manubrio in controsterzo perfettamente controllato con la mano destra, la sinistra al cielo in segno di vittoria: ben tornato Marco Melandri! Sembrava intristito, rabbuiato, incapace di scacciare i fantasmi della paura del complotto, della poca attenzione nei suoi riguardi da parte della Honda e della Michelin; insomma, Marco era in grande difficoltà e anche sabato sera, dopo le prove, il podio sembrava un'utopia. Invece è arrivata la pioggia a stravolgere gli equilibri e giro dopo giro, derapata dopo derapata, sorpasso dopo sorpasso, Melandri si è ritrovato in testa alla gara, per un successo inaspettato, ma meritato. In questa stagione solo Valentino Rossi ha vinto più GP, 5 contro 3: un dato che la dice lunga sulle qualità del pilota della Honda.

CAMBIO MOTO Per la prima volta dal 2005, ovvero da quando esiste la regola, a Phillip Island si è assistito al cambio moto, in un pit stop stile F.1. Dall'anno scorso si è deciso che la gara della MotoGP non sarebbe più stata interrotta in caso di pioggia, con i piloti che possono tornare ai box e ripartire con la seconda moto con gomme da bagnato in caso di necessità. Partito con qualche goccia di pioggia qua e là, il GP d'Australia ha cambiato faccia al settimo giro, quando è iniziato a piovere forte; il primo a rientrare è stato Ellison e poi, nel passaggio successivo, sono tornati tutti al box per il cambio moto, con il solo Nakano, in testa alla corsa, che ha ritardato il pit-stop fino al nono giro. Sono stati momenti cruciali, con tanta confusione e ci sono voluti almeno due passaggi per capire esattamente cosa stava succedendo in pista.

PERPLESSITA' I piloti si sono detti più o meno favorevoli alla nuova formula, ma da fuori non è stata così convincente. Intanto, il pilota che è in testa, in questo caso Shinya Nakano, viene notevolmente penalizzato, soprattutto se ha un buon vantaggio. Alla fine del settimo giro, il bravo pilota della Kawasaki aveva 4"8 di margine su Sete Gibernau e quando è iniziato a piovere più forte, ma solo in alcuni tratti della pista, Nakano non se l'è sentita di rientrare, ritardando il cambio moto di un passaggio, pagando cara questa scelta. Altra perplessità: c'è una fase nella quale i piloti rischiano moltissimo, perché girano sulla pista bagnata con le gomme slick, ma naturalmente non possono rallentare troppo. Per questo Colin Edwards è scivolato indietro nel corso del settimo giro mentre era sesto. Inoltre, come detto, per almeno un paio di giri, il pubblico non capisce chi c'è in testa alla corsa, esattamente come avviene in F.1 dopo i cambi-gomma.

ROSSI, CHE FENOMENO
Se Melandri è stato il dominatore sul bagnato, Rossi è stato ancora una volta il protagonista della gara. Nella prima parte, con l'asfalto asciutto, tra il quinto e il sesto giro Valentino è passato dalla sesta alla seconda posizione, mangiandosi gli avversari come fossero biscotti. E' stato certamente il fenomeno della Yamaha (oltre a Nakano) il più penalizzato dalla pioggia, e quando è rientrato in pista con le gomme da bagnato era settimo staccato di sei secondi da Gibernau, diventati quasi undici al dodicesimo giro. Rossi ci ha messo un po' a prendere le misure alla Yamaha, ma poi ha cominciato a girare a un ritmo indiavolato, come quello di Melandri, e questo gli ha permesso di iniziare la rimonta, conclusasi all'ultima curva con un sorpasso ai danni di Gibernau che gli ha permesso di conquistare il terzo posto, alle spalle di un bravissimo Chris Vermeulen.

NEL MONDIALE Così, adesso Rossi è secondo in classifica a -21 punti da Nicky Hayden, quinto e ancora una volta fuori dal podio. Sull'acqua è sprofondato Daniel Pedrosa, quindicesimo, e le condizioni asciutto-bagnato hanno purtroppo condizionato pesantemente la gara di Loris Capirossi, che con il settimo posto può dire addio alle residue speranze di conquistare il titolo.

CAMPIONE DEL MONDO Il GP d'Australia ha celebrato il primo campione del mondo del 2006: vincendo la gara, Alvaro Bautista ha conquistato il titolo della 125 con tre gare di anticipo. Alvaro è simpatico, timido, non se la tira, sempre sorridente e va fortissimo: bravo, bravo, bravo!


Pubblicato da Giovanni Zamagni, 18/09/2006
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