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MotoGP Catalunya / Il GP della paura


Avatar Redazionale , il 18/06/06

17 anni fa - Un GP che per miracolo non si è trasformato in tragedia.

Una strepitosa vittoria di Valentino Rossi, tornato a dominare alla sua maniera, non fa dimenticare la paura per un GP che solo per miracolo non si è trasformato in tragedia.

Un terribile incidente poche centinaia di metri dopo il via, innescato prima da un contatto tra le Ducati di Loris Capirossi e Sete Gibernau e che poi ha coinvolto Marco Melandri, Daniel Pedrosa, John Hopkins e Randy De Puniet si è concluso con "solo" la lussazione alla spalla sinistra per Melandri e la rottura della clavicola sinistra di Gibernau, ma Marco, Sete e Loris hanno rischiato veramente la vita.

Per tutti e tre, l'impatto con il terreno è stato durissimo a poco meno di 200 km/h, in un momento della corsa in cui tutto il nastro di asfalto era occupato da diciannove moto lanciate a cannone verso la prima curva. Per almeno un paio di minuti, Capirossi e Melandri, trascinato per parecchi metri con il braccio sinistro incastrato tra il forcellone e lo scarico della Honda di Pedrosa, sono rimasti esamini nella sabbia ed è purtroppo tornata in mente l'immagine di Daijiro Kato, quando nel 2003 morì a Suzuka dopo aver sbattuto violentemente contro un muro di protezione. Poi, fortunatamente, Marco ha mosso un braccio e Loris è sceso con le sue gambe dall'ambulanza, facendo tirare a tutti un sospiro di sollievo.

Le immagini della caduta sono a dir poco agghiaccianti e devono far meditare i piloti sull'eccessiva aggressività nella concitate fasi del via. Come sottolinea Randy Mamola, ex pilota e oggi commentatore televisivo: "Bisognerebbe far vedere la foto dell'incidente a tutti i piloti prima del GP d'Olanda, perché meditassero su quello che avviene in partenza. Quest'anno, in sette gare, è sempre successo qualcosa alla prima curva, con qualcuno troppo irruente nelle fasi iniziali della corsa. Bisogna avere più rispetto uno dell'altro. E la direzione corsa dovrebbe intervenire".

Randy ha ragione. La tanto criticata F.1 ha comunque regole precise e su qualsiasi episodio, contatto, sorpasso discutibile, viene esaminato dalla direzione corsa, che poi emette un verdetto. Nel motomondiale non accade nulla di tutto ciò e anche se quanto è avvenuto al via del GP della Catalunya fa parte in un certo senso della casualità, è altrettanto vero che i piloti devono darsi una calmata.

"Lavoriamo molto per la sicurezza" è l'analisi di Valentino Rossi, "i circuiti sono molto migliorati e gli spazi di fuga aumentati, ma la partenza rimane il momento più pericoloso di una gara. Quest'anno, il campionato è molto equilibrato ed è molto importante guadagnare posizioni alla prima curva e per questo siamo tutti molto aggressivi".

Il terribile incidente è stato causato da un contatto tra Gibernau e Capirossi, con la moto di quest'ultimo, o lo stesso Loris, che ha urtato involontariamente il freno anteriore della Ducati di Sete, con la moto che inevitabilmente si è impuntata e capottata in avanti, roteando in area prima di precipitare pericolosamente a terra. Non è la prima volta che accade qualcosa di simile: era successo qualche anno fa in 125 dopo un contatto tra Poggiali e De Angelis o in 250 tra Rolfo e McWilliams.

E' quindi ormai fondamentale pensare a un sistema che impedisca che il freno anteriore venga azionato accidentalmente: nel motocross o nell'enduro ci sono delle protezioni in plastica, che però possono risultare pericolose nel caso si incastrasse dentro una mano. Un'altra soluzione sarebbe quella di prevedere che la carenatura, o comunque un pezzo rigido della moto, fosse più sporgente della leva del freno.

Dal punto di vista sportivo, il GP di Catalunya è stato un vero e proprio trionfo per Rossi, che in un solo GP ha recuperato 25 punti su Capirossi, Melandri, Pedrosa (caduto all'undicesimo giro mentre era quinto in rimonta) e Stoner, scivolato al nono giro, mentre era terzo dopo essere stato al comando per otto passaggi. Solo Hayden, sempre in testa al mondiale, ha limitato i danni, cogliendo un secondo posto veramente insperato alla vigilia. Ma dopo Rossi, l'eroe del GP della Catalunya è senz'altro Kenyy Roberts, che in sella a una moto artigianale, seppure spinta dal motore Honda, si è tolto la soddisfazione di salire sull'ultimo gradino del podio.


Pubblicato da Giovanni Zamagni, 18/06/2006
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