Logo MotorBox
news

Moto GP: Mugello


Avatar Redazionale , il 04/06/06

17 anni fa - Adrenalina pura tra le colline toscane

Un Gran Premio di pura adrenalina che ha gasato gli stessi piloti ancor prima del pubblico. Ormai ne siamo sicuri, l'aria del Mugello ha qualcosa di magico che spinge tutti a dare più del massimo.. Anche quest'anno uno spettacolo entusiasmante con gli italiani a farla quasi completamente da padrone.

TUTTO IN POCHE FRASI Quattro frasi raccolte a caldo, per capire che il GP d'Italia è stata una delle più belle gare di sempre.

Valentino Rossi (primo): "E' stata la vittoria più difficile di tutta la mia carriera".

Loris Capirossi (secondo): "Non ho mai vissuto una giornata come questa".

Nicky Hayden (terzo): "È' stata una bella battaglia, tutti i piloti sembravano fuori di testa".

Daniel Pedrosa (quarto): "Non vedo l'ora di tornare a casa per rivedere la gara in TV".

Sete Gibernau (quinto): "È stato un GP di pura adrenalina".


ADRENALINA PURA
Insomma, se non avete visto la corsa, procuratevi la registrazione e cominciate a godere, per un GP avvincente e incerto dall'inizio alla fine. Anche perché Loris Capirossi, quello che aveva il ritmo migliore, è partito malissimo ed è quindi stato costretto a una furiosa rimonta dall'ottava posizione, mentre Valentino Rossi, il pilota più forte, non aveva una moto altrettanto competitiva. Questi due elementi, combinati con la grinta di Gibernau, la tenacia di Hayden e la caparbietà di Melandri, finito largo al "Correntaio" a sei giri dalla fine, mentre era a un niente dai primi, hanno reso infuocati i 23 giri, davanti a 90.000 tifosi impazziti di gioia.

PERCHÉ ROSSI? Cerchiamo di capire perché Rossi ha vinto. Quando è iniziato l'ultimo giro, Valentino aveva un vantaggio di 0"002 (!) su Loris e di 0"335 su Nicky Hayden, che seppur vicinissimo non è sembrato mai in grado di battere i due rivali. In fondo alla prima staccata, quella della curva S.Donato, Capirossi è riuscito a portarsi al comando, anche andando un pochino lungo per una staccata oltre ogni limite umano. Nel T2, però, ovvero nel tratto di pista che va dall'uscita della variante Luco-Poggio Secco, fino all'uscita della Casanova-Savelli, Valentino era il più veloce, tanto da essere più rapido di Loris in quel pezzo di pista per 19 dei 23 giri della gara. Ed è proprio in questo punto che il fenomeno della Yamaha si è riportato al comando ed è anche riuscito ad allungare di qualche metro. A quel punto, al rivale della Ducati rimaneva il T4, il tratto dalle Biondetti fino al traguardo, dove Capirossi è stato più rapido di Rossi 17 volte su 23 e, soprattutto, dove avrebbe potuto sfruttare la superiore velocità della Desmosedici GP6 rispetto alla Yamaha M1.


SBANDATO PER UNA ARRABBIATA
Ma come ha confessato lui stesso, Loris ha preso una brutta sbandata all'Arrabbiata1 e questo gli ha impedito di arrivare nel tratto a lui più favorevole attaccato al rivale.

INIZIA LA RIMONTA? Così Rossi è tornato al successo, guidando come solo lui sa fare e riducendo il distacco in classifica generale da 43 a 34 punti. Sempre molti, soprattutto in un campionato così incerto ed equilibrato, ma con una Yamaha finalmente guidabile come piace a lui, Rossi può sicuramente recuperare lo svantaggio.

"Posso salire sul podio in tutte le undici gare rimanenti" ha detto Vale, a conferma di una competitività ritrovata. Ma l'equilibrio dei valori in campo è così grande, che sembra facile pronosticare una stagione ricca di continui colpi di scena.


SCHUMI CHE PIACERE!
L'ultima notazione per Michael Schumacher, giunto dalla Svizzera al Mugello in sella a una Harley Davidson. Il sette volte campione del mondo della F.1 ha prima assistito al warm up dal box della Ducati, poi si è fatto due giri come passeggero di Randy Mamola sulla Ducati biposto, quindi ha preso uno scooter per andare a bordo pista a vedere le gare di 125 e 250, infine ha seguito dal muretto quella della MotoGP. Come un vero appassionato, come uno di noi. Bravo Michael: non l'avevo mai conosciuto di persona e l'impressione è stata sicuramente più positiva dell'idea che mi ero fatto vedendo il tedesco in televisione.


TUTTA LA VERITÀ
Schumacher, indirettamente, ha anche ammesso che il tempo di 2'05" dichiarato (non da lui comunque...) a suo tempo quando aveva provato la Ducati Desmosedici GP6, non era affatto vero, confermando quindi i dubbi che Cordara per primo aveva esternato su questo stesso sito. "Ho girato molto più forte come passeggero di Mamola, di quando ho guidato io" ha detto il pilota della Ferrari appena sceso dal sellino posteriore, con il cronometro fermo a 2'10"...


Pubblicato da Giovanni Zamagni, 04/06/2006
Gallery
Vedi anche