Logo MotorBox
MotoGP:

Il Mugello curva per curva


Avatar Redazionale , il 30/05/08

15 anni fa - Tutte le curve della pista toscana

Con due vittorie e la testa del campionato Valentino Rossi si appresta a difendere con le unghie la sua leadership sulla pista più bella del mondo che lo ha visto sempre protagonista. Ecco alcuni suoi commenti sul tracciato toscano e un'analisi curva per curva resa possibile dalla telemetria. Entrambi ci fanno capire che gli umani e i piloti sono due entità diverse.

Il Mugello è un circuito magico, quella serie di curve e saliscendi mollemente adagiati sulle colline toscane trasmette ad ogni pilota, sia professionista del manubrio o semplice turnista, un fascino a cui è difficile resistere. Un circuito speciale, non solo per i piloti italiani ma anche per gli altri, che da sempre lo giudicano uno dei più belli da affrontare perché è difficile, tecnico, velocissimo. In questo toboga deve funzionare tutto bene. Serve tanto motore, in quanto c'è un lunghissimo rettilineo e ci sono parecchi tratti in salita. Serve una ciclistica perfettamente a punto, perché le curve sono di tutti i tipi: veloci, lente, in discesa, in contropendenza.

Il Mugello è un circuito speciale anche per noi, comuni mortali, non è così frequente poterci girare, la Ferrari occupa spesso la pista per i suoi test e le moto si infilano nei pochi "buchi" disponibili, con le giornate di prove libere che si riempiono immediatamente.

Chi ha avuto la fortuna di girarci, però, lo considera l'accademia della moto, dove al coraggio va abbinata tanta precisione. Imparare è molto difficile, ma intanto, grazie ai dati della telemetria gentilmente offerti da Brembo, possiamo vedere come, dove e quanto frenano le moto del MotoGP (o almeno quanto freneranno nel 2008 secondo le previsioni dei tecnici), e fare un impietoso confronto con un normale motociclista (per seguire meglio il percorso cliccate sull'immagine e tenetela aperta, e se volete fare un giro di pista virtuale guardate la gallery).

Anche Valentino ha voluto dirci la sua opinione e in questo ingrandimento potete vedere gli appunti scritti di suo pugno.




Il Mugello visto (e scritto) da Valentino Rossi




LA CARTA D'IDENTITA' DEL MUGELLO
Lunghezza: 5.245 m
Numero di giri: 23
Numero di frenate per giro: 6
Pole 2007: Casey Stoner  2'00" 359 (bagnato)
Tempo medio speso in frenate al giro: 20%.





1 - CURVA SAN DONATO


Ci si arriva dal rettilineo di partenza, il più lungo e veloce. In sesta piena, con il motore a pieni giri, le moto stradali arrivano a circa 260-270 km/h; le Moto GP ben oltre i 300... È una staccata importantissima, quella dove più spesso si vedono i sorpassi. Se non si conosce il circuito ci si arriva con il batticuore, soprattutto perché, appena prima della staccata, c'è un piccolo scollinamento che non ti fa vedere cosa c'è dietro.

Sulle prime la tendenza è quella di staccare sempre troppo presto e di arrivare quindi corti in curva. Poi, facendoci la mano, si riesce ad osare la staccata ben oltre il cartello dei 200 metri per scalare 4 marce e buttarsi in questa curva in salita.

Ma allora, perché le GP tengono il freno tirato per più di 300 metri? Non è che i piloti siano dei fifoni e frenino prima degli altri, è solo che la guida di una moto da corsa non è la stessa di una moto da strada. Con le MotoGP (ma con le moto da corsa in generale) non esiste la fase di "percorrenza" della curva, quella dove non si sta né frenando né accelerando.


L'esasperazione di freni e pneumatici ha portato ad una guida a spigolo. La frenata si prolunga fino alla corda poi si apre direttamente il gas, beati loro. In uscita della San Donato altra insidia: l'impostazione della Luco-Poggio Secco è alla cieca, il tratto rettilineo è cortissimo e si rischia sempre di arrivare lunghi. Occorre farci un po' la mano e non è un caso che con le moto stradali si frena sempre per impostare a sinistra. Come vedete, "loro", non frenano.

Velocità Iniziale 315  [Km/h]Velocità di Uscita 100 [Km/h]Spazio di Frenata  345  [m]Tempo di Frenata 6,6 [sec]Decelerazione massima 1,5 [g]Massima Forza alla Leva 5,0 [Kg]



2 - CURVA MATERASSI 


Sembra una banale esse, ma è la staccata più violenta del tracciato perché è breve e secca. Come vedete dalla tabella la forza sulla leva è, assieme a quella della Bucine, maggiore che in tutte le altre curve. In quattro secondi si perdono 100 km/h. Vale il discorso fatto prima, con una moto stradale si frena più o meno ai 100 metri mentre con una moto da gara si va ben oltre ma si frena più dentro la curva, fino al cambio di direzione.

In questo caso conviene sacrificare la prima delle due curve per uscire sparati dalla seconda, per questo la frenata è così brusca. Se volete provare il brivido del cordolo non preoccupatevi, qui per fare il tempo ci si deve passare sopra per forza, i cordoli del Mugello sono però molto belli, passarci sopra, dopo le "strizze" iniziali, è quasi un piacere.

Velocità Iniziale 230 [Km/h]Velocità di Uscita  130 [Km/h]Spazio di Frenata 182 [m]Tempo di Frenata  4,1 [sec]Decelerazione massima  1,4 [g]Massima Forza alla Leva  5,5 [Kg]



3 - CURVA CASANOVA-SAVELLI


E' senz'altro la curva più da "pelo" che ci sia in questo circuito. Anzi, probabilmente è la più difficile di tutte, un rapidissimo cambio di direzione in discesa che ti fa letteralmente mancare il fiato e dove devi guidare come un chirurgo, perché un minimo errore di valutazione ti porta ad essere drammaticamente largo, e perché la seconda delle due è anche in contropendenza.

Fa paura davvero questa curva, e causa non poche scariche d'adrenalina. In questo punto la differenza tra un umano e un pilota (e anche tra i loro mezzi) si fa insormontabile: troppo lente nei cambi di direzione le moto stradali per potersi permettere paragoni con le MotoGP, se poi vedete come la affrontano le 125 ci restate proprio male.

La frenata non è così importante, è una staccata "morbida" come si può vedere dai metri percorsi a leva tirata e dallo sforzo relativamente modesto sulla leva stessa. Qui la moto va lasciata correre, evitando di scomporre la ciclistica già stressata dalla particolare conformazione della curva.

Velocità Iniziale 220 [Km/h]Velocità di Uscita 150 [Km/h]Spazio di Frenata  177 [m]Tempo di Frenata  3,7 [sec]Decelerazione massima  1,2 [g]Massima Forza alla Leva  4,8 [Kg]



4 - CURVA SCARPERIA


Come vedete, quelli bravi non toccano più i freni dalla Casanova Savelli a qui. Questo significa che le due arrabbiate (tra la curva Casanova e la Scarperia) vanno fatte "gas in mano" (chi ci riesce), cosa difficilissima per chi non conosce bene la pista, soprattutto per la seconda delle due arrabbiate che s'imposta alla cieca senza vedere il cordolo di uscita. E qui la pista sembra sempre troppo stretta, perché entrare sbarazzini e trovarsi fuori è un attimo. Quando ho corso con le Boxer cup tutto questo tratto si faceva a gas totalmente aperto, ma che mal di stomaco!


Poi si arriva alla Scarperia, l'ennesima esse di questo circuito. Anche in questo caso è una staccata corta e secca, con in più una sconnessione proprio in impostazione di traiettoria che può essere traditrice (infatti io una volta sono stato tradito...). Si frena forte per chiudere quanto più possibile la prima curva e uscire forte dalla seconda.


Velocità Iniziale 215 [Km/h]Velocità di Uscita 110 [Km/h]Spazio di Frenata 174 [m]Tempo di Frenata 4,1 [sec]Decelerazione massima 1,3 [g]Massima Forza alla Leva 5,1 [Kg]



5 - CURVA CORRENTAIO 


Ci si arriva molto forte e per di più la staccata è in leggera discesa, pertanto molto impegnativa. Un tornantone destrorso che mi è sempre piaciuto moltissimo anche perché si fanno delle pieghe veramente paurose. Anche al Correntaio si frena un po' "lungo", e si lascia correre la moto in ingresso. Non troppo in uscita però, perché questa curva va chiusa molto per impostare al meglio le Biondetti, una esse veloce in cui la moto sembra pesare 300 kg in più.

Velocità Iniziale 230 [Km/h]Velocità di Uscita 115 [Km/h]Spazio di Frenata  191 [m]Tempo di Frenata 4,4 [sec]Decelerazione massima 1,2 [g]Massima Forza alla Leva  4,7 [Kg]



6 - CURVA BUCINE


L'ultima curva prima del rettilineo, ancora in discesa, con la moto stradale si frena circa ai 100 metri poi si lascia correre. Come vedete, con le MotoGP la frenata si prolunga tantissimo ed è comunque una frenata molto violenta proprio perché la moto in discesa tende ad andare per la tangente. Offre più soluzioni di traiettoria, ma guai a sbagliarla all'ultimo giro, soprattutto se si è in bagarre. Ci si troverebbe inevitabilmente risucchiati in rettilineo perdendo la posizione.

Velocità Iniziale 255 [Km/h]Velocità di Uscita 120 [Km/h]Spazio di Frenata 288 [m]Tempo di Frenata 6,4 [sec]Decelerazione massima 1,4 [g]Massima Forza alla Leva 5,8 [Kg]



Pubblicato da Stefano Cordara, 30/05/2008
Gallery
Vedi anche