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Le pagelle della quindicesima gara dell'anno: il Gran Premio d'Olanda. Lando Norris domina la scena rifilando più di venti secondi di distacco all'idolo del pubblico di casa, Max Verstappen, nonostante l'ennesima partenza deludente. Al terzo posto sorride Charles Leclerc, che dopo aver parlato della necessità di ''un miracolo'' per arrivare sul podio, riesce a tenersi dietro per circa 30 giri uno spento Oscar Piastri. Ecco le pagelle di MotorBox.
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LANDO NORRIS - VOTO 9.5 A causa dell'ennesima partenza flop, non è riuscito a mandare in archivio quella brutta statistica che lo vede sempre sorpassato al via ogni volta che si trova a scattare dalla pole position. Avvio a parte - probabilmente anche il sistema di stacco frizione della McLaren non lo aiuta - stavolta è stato perfetto in tutto: nel super giro da qualifica, nel gestire a inizio gara cuocendo Verstappen a fuoco lento, nello scegliere il momento giusto per rompere gli indugi, nel tenere un ritmo inarrivabile per tutti e infine anche nel conservare le gomme per centrare il giro più veloce sul finale (con pneumatici vecchi di 44 giri). Guidando così, le difficoltà in partenza non saranno più una preoccupazione.
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— Formula 1 (@F1) August 25, 2024
Norris applies even more pressure and Verstappen has to yield
Lando dives down the inside around Turn 1 and now leads!! #F1 #DutchGP pic.twitter.com/nontaRfqWv
MAX VERSTAPPEN - VOTO 9 È il solito leone. Che ci prova in qualifica con un giro straordinario e si ripete anche in gara con una partenza perfetta e con qualche minuto da leader davanti al suo pubblico in festa. La verità è però che con questa Red Bull incredibilmente rimbalzata indietro dopo più di due anni di dominio assoluto, è impossibile pensare di ottenere di più. Anzi, il vantaggio ridotto sulla Ferrari di Leclerc a fine gara è un brutto campanello d'allarme in vista del prosieguo del campionato. Fortuna che i 70 punti di vantaggio in classifica gli permettono di dormire tranquillo. Per ora...
CHARLES LECLERC - VOTO 9 Dopo le qualifiche aveva detto che per lottare per il podio gli sarebbe servito ''un miracolo''. E invece, in una gara lineare, senza Safety Car né incidenti o ritiri degli avversari, ha scoperto all'improvviso di essere al volante di una Ferrari sorprendentemente competitiva. Così il terzo posto è tutt'altro che frutto di un miracolo o del caso a cui forse si era appellato dopo la Q3, ma un risultato ottenuto con merito grazie a una partenza super, a un'ottima gestione delle gomme e a una strategia perfetta che gli ha permesso di superare in un solo colpo Russell e Piastri. Il tutto nel weekend che si preannunciava più difficile in assoluto per la rossa, adesso in attesa del corposo pacchetto di aggiornamenti che dovrebbe rilanciarla nella fase finale della stagione. Di sicuro un segnale incoraggiante verso Monza.
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Leclerc is doing a great job of holding Piastri at bay 💪
But there's a long way to go...#F1 #DutchGP pic.twitter.com/L6hr3lNPwl
OSCAR PIASTRI - VOTO 4.5 Si prende mezzo secondo in qualifica dal compagno di squadra, poi in gara parte male come il compagno di squadra. Al contrario del compagno di squadra, però, non riesce a rimontare e, anzi, resta imbottigliato prima dietro a Russell e poi dietro a Leclerc. Si accende solo per pochi giri dopo il pit-stop, quando ha la possibilità di spingere a pista libera. Il problema è che corre in F1 e non nei rally, che i sorpassi sono una parte determinante della categoria e che non può sperare di correre sempre ''in aria pulita''. Un quarto posto con una McLaren del genere, a quasi 30 secondi da Norris, non può che essere considerato come un risultato insoddisfacente.
CARLOS SAINZ - VOTO 8 Riscatta la delusione delle qualifiche, quando per colpe non sue - praticamente non ha mai girato sull'asciutto nelle prove libere - è eliminato in Q2, con la solita gara gagliarda. Rimonta dal decimo posto a suon di sorpassi, ma con la consueta attenzione nel gestire le gomme. E alla fine è il migliore del gruppo dei piloti esclusi in partenza dalla lotta per il podio: al netto del risultato non roboante, una delle gare più solide della sua stagione.
GEORGE RUSSELL - VOTO 6 In partenza brucia Piastri e si regala una prima parte di gara in cui può addirittura sognare il podio. Poi però i nodi vengono al pettine e, tra un ritmo non esaltante e una gestione gomme non ottimale, si ritrova quinto, staccato da Leclerc e Piastri. Paga ingiustamente la strategia incomprensibile del muretto, che lo ferma per un secondo pit-stop facendogli perdere altre due posizioni.
LEWIS HAMILTON - VOTO 7 Il distacco di meno di cinque secondi dal compagno di squadra Russell, la dice lunga sulla qualità della sua gara: partito 14°, ha dovuto rimontare dal fondo, rischiare ruotate a centro gruppo, scegliere una strategia a due soste che almeno nel suo caso si è rivelata corretta. Peccato si sia inguaiato da solo mancando l'accesso in Q3 e prendendosi la penalità di tre posizioni per aver ostacolato Perez in qualifica.
PIERRE GASLY - VOTO 8.5 Certo il suo nono posto non potrà essere paragonato al clamoroso podio ottenuto a Zandvoort la scorsa stagione, ma il buon feeling del pilota francese con la pista situata nei pressi di Amsterdam si conferma stellare. Lotta come un leone, a tratti riesce persino a resistere, nonostante la deludente Alpine, agli attacchi della Ferrari di Sainz e della Mercedes di Hamilton. Impossibile chiedergli di più: con una macchina così e senza ritiri dei piloti dei quattro top team, il nono posto vale una vittoria.
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Sainz is enjoying himself out there!
He's now past Gasly 👏#F1 #DutchGP pic.twitter.com/zUwjmkImIg
I voti degli altri
SERGIO PEREZ - VOTO 6 Confermato a sorpresa dopo la gara di Spa, riparte dopo l'estate con un weekend non troppo distante dalle aspettative di una Red Bull che non è più la monoposto dominante vista fino a qualche mese fa.
FERNANDO ALONSO - VOTO 6.5 Continua ad aspettare uno scatto in avanti della sua Aston Martin, ma intanto raccoglie solo un punto, battuto anche dall'Alpine di Gasly.
NICO HULKENBERG - VOTO 7 Il suo weekend sembrava stregato dopo gli incidenti in FP2 e FP3, ma anche stavolta si conferma una garanzia quando c'è da battagliare per la zona punti. Peccato che la strategia con una sosta anticipata (che lo ha costretto a percorrere 57 giri sulle Hard) lo abbia estromesso dalla lotta.
DANIEL RICCIARDO - VOTO 5.5 Perde il confronto con il compagno di squadra in qualifica, ma riesce a rifarsi in gara, anche grazie a una strategia più centrata. Non è comunque mai davvero in lizza per la top-10: dovrà cambiare passo per meritarsi un posto in F1 perché il passato e la simpatia potrebbero non bastare più.
LANCE STROLL - VOTO 4 Parte ottavo, chiude 13° e lontano dalla zona punti. Paga anche l'ingenuità dei cinque secondi di sanzione per eccesso di velocità in pit-lane. Netto passo indietro dopo delle ultime prove incoraggianti.
ALEXANDER ALBON - VOTO 6 Tenta la carta delle due soste per recuperare dopo la squalifica che lo ha costretto a partire dal fondo. Non è colpa sua se gli ingegneri hanno sbagliato le misurazioni del nuovo fondo, ma in gara non riesce mai a fare la differenza rispetto ai piloti di fondo gruppo.
ESTEBAN OCON - VOTO 5 Non tocca palla nel confronto con l'odiato compagno di squadra Gasly. Alla fine chiude 15° a un giro dal leader.
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Verstappen opens up a gap to Norris and Russell is up to third ahead of Piastri 👀#F1 #DutchGP pic.twitter.com/1kVFVj1U6a
LOGAN SARGEANT - VOTO 5 Gara neppure troppo negativa per il pilota americano, che riesce a mettersi davanti a Tsunoda, a Magnussen e alle due Sauber. Pesa però come un macigno l'ennesimo incidente con cui ha distrutto la macchina nelle FP3 e che lo ha costretto a saltare le qualifiche. La sua esperienza in F1 sembra ormai al capolinea.
YUKI TSUNODA - VOTO 5 Parte 13° con gomme Soft, finisce 16° dopo aver allungato forse eccessivamente il primo stint sulle mescole più morbide. Comunque non una prestazione che lo aiuta a candidarsi in modo convincente per il secondo sedile Red Bull in ottica 2025...
KEVIN MAGNUSSEN - VOTO 6 Scattato dalla pit-lane, risale fino alla zona punti ritardando il primo pit-stop. È protagonista involontario di uno degli episodi più spettacolari della gara quando, a gomme ormai finite, viene superato da quattro rivali nell'arco di un rettilineo. Peccato non sia riuscito a recuperare sul finale con le Medium.
VALTTERI BOTTAS - VOTO 5 Mai inquadrato, se non durante qualche doppiaggio, paga il pessimo momento di forma di una Sauber che ha sbagliato completamente il progetto e anche gli sviluppi, ritrovandosi per distacco fanalino di coda del gruppo. Per intenderci, lui e Zhou sono gli unici ad aver perso due giri dal leader...
ZHOU GUANYU - VOTO 4.5 Vale lo stesso discorso fatto per Bottas, con l'aggravante che lui arriva al traguardo con oltre 30 secondi di gap dal compagno.