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Nuova Audi Q5, sulle strade dell'Alta Badia con Care's


Avatar di Luca Cereda, il 24/01/17

8 anni fa - Ecco come le le auto possono partecipare a un futuro più sostenibile

Alla seconda edizione di Care's si discute di sostenibilità. Qual è il futuro dell'auto?

TASTESTORMING Che cosa ci fanno cuochi, produttori di automobili e architetti seduti allo stesso tavolo in Alta Badia? Oltre a mangiare un gran bene, discutono su come favorire un futuro più sostenibile nell'ambito della seconda edizione di Care's (23-25 gennaio), progetto ideato e promosso dallo chef stellato Norbert Niederkofler e che vede Audi partner per il secondo anno di fila.

OSPITE D'ONORE Sulle strade dell'Alta Badia – dove Audi ha installato una mini-rete di colonnine di ricarica elettrica - è arrivata quest'anno la nuova Audi Q5. La seconda generazione del suv medio di Audi mette sul piatto della della sostenibilità una sensibile riduzione del peso (-90 chili), frutto prevalentemente di una dieta a base di alluminio, e la trazione integrale quattro ultra, che senza perdere la tradizionale efficacia della trazione integrale made in Ingolstadt consente una riduzione dei consumi (-0,3 l/100 km). Questo grazie a un funzionamento on demand che fa viaggiare la Q5 a trazione anteriore quando la dinamica non richiede le quattro ruote motrici.

ELETTRICO E SHARING Ma un futuro più sostenibile può includere l'auto? Su questo e altri temi è intervenuto a Care's Fabrizio Longo, direttore di Audi Italia. “Si è passati dal vedere l'auto come un mezzo di evasione al vederla quasi come qualcosa di tossico. Da questo equivoco se ne esce con la multidisciplinarità”. Per Longo il futuro delle smart city è legato a un approccio simile a quello di Care's, in cui professionalità con formazioni differenti si incontrano per ripensare la mobilità. Che però non può prescindere da uno sforzo delle istituzioni, ad esempio per favorire la diffusione dell'auto elettrica: “Cominciamo a mettere le colonnine” ha detto il numero uno di Audi Italia, aggiungendo poi che “Ci deve essere un piano industriale per le colonnine che non riguarda solo il mondo dell'auto. Ora vedo le istituzioni più sensibili al tema”. Audi pare invece più scettica su un futuro fatto di auto condivise: “E' qualcosa con cui dobbiamo convivere – ha proseguito Longo – ma non esiste il bianco e il nero. Chi compra un'Audi non la vuole condividere”.

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Pubblicato da Luca Cereda, 24/01/2017
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