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Volkswagen Concept A


Avatar Redazionale , il 17/02/06

18 anni fa - Un po' Suv e un po' coupé.

Un po' di pazienza: l'attesa crossover su base Golf non è ancora pronta. Alla Volkswagen non lasciano però il pubblico a bocca asciutta e come antipasto propongono una concept un po' Suv e un po' coupé. Roba che non andrebbe presa molto sul serio, se non assomigliasse un po' alla Opel Antara

BOTTA E RISPOSTA E poi dicono che siamo noi italiani i maestri del catenaccio! A ben vedere, in materia di marcatura a uomo le Case tedesche hanno ben poco da imparare. Dopo la presentazione dell'Antara da parte della Opel, ecco la Volkswagen seguirla come un'ombra e svelare a sua volta una sorta d'incrocio tra una coupé a una Suv. L'unico dubbio resta ora se la marcatura continuerà fino alle concessionarie: l'Antara ci arriverà di sicuro, mentre a Wolfsburg stanno ancora abbottonati circa il futuro della Concept A.

ARIA DI NOVITA' Pensando al presente, questo prototipo esce un po' dai tradizionali canoni stilistici Volkswagen. I tratti familiari si limitano alla calandra a V, qui in alluminio spazzolato, e nell'alternanza di forme tonde e trapezoidali a livello dei fari. Per il resto spira aria di novità. Nel frontale colpiscono soprattutto le prese d'aria bislunghe che si sviluppano sotto i fanali e che, almeno nelle intenzioni dei designer, dovrebbero regalare alla Concept A sembianze da giaguaro.

MRS MUSCOLO Anche se la somiglianza non è così evidente, il risultato è comunque originale, così come personale è pure il gioco di superfici concave e convesse che caratterizza tutta la carrozzeria. Molte nervature solcano infatti la Concept A, nel cofano, nella zona sottoporta, nella parte alta delle fiancate come pure alla base del lunotto. Alla fine l'aspetto risulta molto atletico, complici i cerchi da 20" che fanno capolino sotto parafanghi spallatissimi.

COCKTAIL Nella Concept A, che è lunga 435 cm, larga185 e alta 155, non mancano neppure citazioni dall'universo delle roadster e dei pick-up. Delle prime la Volkswagen ripropone la capote in tela, che orna un padiglione filante come pochi; ai secondi è invece ispirato il pratico portellone sdoppiato. La parte superiore si solleva normalmente mentre quella inferiore si abbassa a mo' di ribaltina, una soluzione che facilita non poco le operazioni di carico e scarico. Anche nella realizzazione dell'abitacolo i progettisti hanno badato molto alla praticità, disegnando porte che si aprono ad armadio e prive del montante centrale.

CONFESSIONALE All'interno trovano posto quattro sedili, il cui stile sportivo è sulla stessa lunghezza d'onda del volante e della plancia. La strumentazione è ospitata in un pannello traforato, un po' in stile confessionale (no, non quello del Grande Fratello), come se nel vano motore ci fosse il prevosto pronto ad ascoltare le malefatte del pilota e a dare poi l'assoluzione. Sotto il cofano per ora (e per fortuna...) c'è invece il Twincharger TSI 1.4 in versione da 150 cv, pronto però all'occorrenza a lasciare spazio al suo fratello maggiore TFSI 2.0 da 200 cv o al TDI 2.0 da 140 cv, tutti accomunati da un cambio a sei marce e dalla trazione integrale 4motion.


Pubblicato da Paolo Sardi, 17/02/2006
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