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Tecnica

La guerra dei consumi


Avatar di Andrea  Rapelli , il 28/05/13

10 anni fa - I Costruttori gonfiano le percorrenze. E possono farlo, grazie al ciclo NEDC

Ecco i trucchi delle Case per aumentare le percorrenze. Il tutto è possibile anche grazie al ciclo di omologazione NEDC, ormai vecchio e obsoleto.

CONSUMI ALLE STELLE Una vera e propria guerra, quella ai consumi di carburante. Che le Case dicono di voler combattere soprattutto oggi, con la crisi che attanaglia la morsa sul nostro portafoglio. Tuttavia, sembra sempre che vinca lei, la pompa, di benzina o gasolio che sia: non ci vuole un collaudatore per notare che – tutti ormai l'abbiamo sperimentato sulla nostra pelle – i consumi reali sono lontani anni luce da quelli dichiarati dai Costruttori.

SANTA O.N.G. A sancirlo scientificamente è l'International Council on Clean Transportation, organizzazione non governativa e no-profit che si occupa proprio di come minimizzare l'inquinamento derivante da aerei, auto, navi e treni. Il loro rapporto parla infatti di consumi reali maggiori del 25% rispetto a quelli dichiarati. Per realizzarlo, l'ICCT si è servito della collaborazione di società di noleggio, Automobile Club tedesco e svizzero e di alcuni siti e giornali specializzati, come HonestJohn.co.uk e WhatCar?. Prendendo in esame qualcosa come i consumi di 500.000 veicoli, auto più auto meno.

CICLO NEDC Al centro della diatriba c'è lui, il New European Driving Cycle, il ciclo di omologazione dei consumi sfruttato da tutti i Costruttori del Vecchio Continente. Peccato che di new abbia ben poco, visto che si utilizza da oltre 30 anni (è nato nel 1980). La prova consiste in un tragitto predefinito non su asfalto, tra città, collina e autostrada, ma sul banco a rulli e con un computer a gestire cambio e acceleratore. Ecco spiegato il motivo per cui, su strada, nessun conducente può essere in grado di eguagliare la guida risparmiosa dei bit.

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ARIA E PESO CONTANO POCO C'è di più: nei 20 minuti totali di NEDC, l'auto esaminata procede al massimo fino a 120 km/h per pochi secondi. Questo significa che il coefficiente di penetrazione aerodinamica non conta molto nel risultato finale. Inoltre, il ciclo viene effettuato su un banco a rulli capace, frenando, di simulare l'inerzia della vettura. Se aggiungete che le accelerazioni sono sempre lievi e non si supera mai la velocità di 50 km/h nell'ambito urbano, avrete la misura di quanto possa contare la massa dell'auto. Poco o nulla, si capisce.

FURBETTI Tutto qui? Nossignore, perché entrano in gioco piccoli e grandi accorgimenti delle Case per limare più litri di carburante possibili: programmi “conservativi” della centralina di gestione motore, uso di lubrificanti speciali per azzerare gli attriti del propulsore, convergenza e pneumatici in grado di abbattere la rolling resistance (resistenza al rotolamento), fino alla disconnessione dell'alternatore. Cose di cui, sulle auto che guidiamo tutti i giorni, non v'è traccia. Dallo studio dell'ICCT emerge che i più furbi sono Audi, Bmw, Mercedes e Opel, con dati dichiarati inferiori del 25-30% rispetto al consumo vero. Decisamente più vicini alla vita reale (meno del 15% di discrepanza) invece i francesi di Citroen, Peugeot, Renault e i giapponesi di Toyota.

CHE FARE? Certi che molto difficilmente vedremo le Case restituirci i soldi spesi in più per la benzina come è recentemente successo negli Stati Uniti al gruppo Hyundai-Kia, si può solo sperare che il famigerato NEDC venga rinnovato profondamente. Magari con una prova su strada e un'omologazione esaustiva quanto limpida. Il sostituto c'è già e prende il nome di Worldwide Harmonized Light Vehicle Test Procedure. Approvato dal Parlamento Europeo, dovrebbe entrare in vigore entro il 2017 ma alcuni StatiGermania in primis – puntano a farlo slittare al 2020. Chissà come mai...


Pubblicato da Andrea Rapelli, 28/05/2013
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