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Mazda5 my 2008


Avatar Redazionale , il 23/01/08

16 anni fa - E' più ricca e più silenziosa

Anno nuovo, vita nuova: per il 2008, la monovolume giapponese si aggiusta il trucco e sfoggia dotazioni più ricche. Non mancano ritocchi all'assetto e una migliore insonorizzazione. Confermati invece il furbo abitacolo a sette posti e le porte scorrevoli, ora anche a comando elettrico.

SNOBBATA A Bologna, dove è stata presentata nello scorso dicembre, la Mazda5 2008 è stata francamente un po' snobbata. Sullo stand occhi e flash del pubblico erano soprattutto per l'ultima nata della Casa, la piccola 2. E così la monovolume giapponese (anzi, la MAV - Multi Activity Vehicle, come la chiamano i seguaci della setta Zoom-Zoom) è rimasta in disparte, nonostante fosse tecnicamente in passerella con l'etichetta "facelift". 

ATTENUANTI GENERICHE Definizioni a parte, però, un'attenuante ai visitatori va riconosciuta: la nuova collezione primavera-estate della 5 a prima vista cambia davvero pochino. Oddio, non che questa Mazda avesse bisogno di grandi interventi. La sua linea è moderna e filante, ancora fresca, ed è quindi normale che i designer abbiano lavorato in punta di matita, senza stravolgere le forme esterne. Gli interventi più importanti si concentrano sui fascioni paraurti, che hanno ora un aspetto più importante e grintoso. Cambiano anche i fari e le luci di coda, mentre la mascherina si socchiude ai lati, disegnando quasi un sorriso.

 

IN PUNTA DI DITA Gira e rigira, le principali novità sono celate alla vista e sono studiate soprattutto per migliorare la qualità della vita a bordo, grazie in particolare a una dotazione di serie più ricca e un più raffinato assortimento di accessori. Tra gli optional spicca ora unnavigatore satellitare integrato nella consolle con schermo touch screen da 7". Lo stesso schermo può mostrare anche quanto ripreso dall'eventuale telecamera posteriore di assistenza al parcheggio. Altro gadget tecnologico è il nuovo sistema vivavoce Bluetooth con comandi al volante.

 

SILENZIO, SI VIAGGIA Per la felicità dei melomani ci sono invece un caricatore da 6 CD in plancia e la presa Aux ai piedi del mobiletto centrale. Che si debba parlare al telefono, ascoltare musica o semplicemente viaggiare, fa comunque piacere che i tecnici Mazda abbiano lavorato di fino per abbattere la rumorosità in marcia. Il modello 2008 ha il tipico abitacolo a sette posti meglio insonorizzato dalle ruote, dai fruscii aerodinamici e dall'ambiente circostante; inoltre anche la meccanica ha un'aspirazione più discreta.

 

SLIDING DOORS Interessante è inoltre l'introduzione nella lista delle opzioni del comando elettrico per le due grandi porte laterali scorrevoli (da ben 700 mm) che sono il vero elemento distintivo della Mazda5 rispetto a tutta la concorrenza. L'apertura e la chiusura possono essere comandate dal pilota tramite un apposito pulsante sulla plancia, dai passeggeri agendo sulle maniglie oppure anche da lontano, tramite un tasto sulla chiave che fa da telecomando. L'apertura e la chiusura avvengono in meno di cinque secondi e la porta è dotata di un sensore di sicurezza che ne blocca il movimento appena nota la presenza di un ostacolo. A fare da comun denominatore all'intera gamma 2008 ci sono poi nuovi ammortizzatori, una diversa geometria della sospensione posteriore (con una convergenza leggermente maggiore) e un servofreno potenziato per rendere più immediata la risposta dei freni.

 

AGGIORNAMENTO Nella gamma dei motori spicca una novità, che in Italia sarà però poco apprezzata vista la predilezione dei clienti per i motori a gasolio. Si tratta di un'edizione rivista e corretta del due litri a benzina. Questo motore ha come fiori all'occhiello la farfalla ad azionamento elettrico e il sistema di fasatura delle valvole S-VT, sigla che sta per Sequential-ValveTiming. I vantaggi concreti sono una riduzione del 4% dei consumi e un andamento più favorevole della curva di coppia, che si traduce in una maggior prontezza a ogni affondo sul gas. Questo motore è offerto di serie con un cambio manuale a sei marce molto curato nella pulizia degli innesti ma, volendo, si può ordinare anche con un automatico a cinque rapporti.

 

DIAMO I NUMERI Per questo MZR 2.0, la scheda tecnica parla di 146 cv a 6.500 giri, 185 Nm a 4.000 con uno scatto da 0 a 100 in 10,2 secondi, una velocità massima di 194 km/h e una percorrenza media di 12,7 km/litro. A fargli da spalla c'è il confermato1.800 da 115 cv e 165 Nm, che beneficia giusto di una messa a punto leggermente diversa. Abbinato a un cambio a cinque marce, ha come prestazioni caratteristiche un crono di 11,3 secondi, una punta di 182 km/h e una media di 13,2 km/litro.

 

DOPPIA COPPIA Doppia scelta anche sul fronte diesel, dove ildue litri MZR-CD è declinato in due configurazioni, una con potenza "normale" e una con potenza "elevata", entrambe con filtro per il particolato e con cambio a sei marce. Nel primo caso si hanno a disposizione 110 cv e 310 Nm, che garantiscono un passaggio 0-100 in 13,2 secondi, una velocità potenziale di 177 km/h e 16,4 km/litro di media. Nel secondo caso salgono la potenza (143 cv), la coppia (360 Nm) e la velocità massima (196 km/h), i consumi restano uguali (16,4 km/litro) mentre il tempo nello spunto scende (11 secondi).

 

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SEMPRE RICCA Il listino Mazda5 è semplificato rispetto al passato e si apre con la 1.8 Extra, venduta a 21.200 euro. Con questo allestimento sono standard, tra le altre cose, i controlli elettronici della stabilità (DSC) e della trazione (TCS), il clima automatico, i sensori pioggia e crepuscolare, le barre al tetto, i vetri posteriori scuri, i cerchi in lega da 16" e la radio CD MP3. L'equipaggiamento Extra è disponibile anche - con l'aggiunta del cruise control - anche con i due turbodiesel da 110 cv, a 24.000 euro, e da 143 cv, a 25.000 euro.

 

UN SOLO NEO Per la 1.8 e per la 2.0 CD da 110 cv è predisposto un Extra Pack con porte scorrevoli elettriche, kit Bluetooth e caricatore da 6 CD a 1.200 euro. Per la stessa cifra, la 2.0 CD 143 cv si può dotare invece del Dynamic Pack, con i tre medesimi accessori e in più anche la chiave elettronica, cerchi da 17" e rivestimenti diversi. L'allestimento Dynamic è invece l'unico ordinabile con il due litri a benzina, a 24.100 euro. In moneta sonante, il vantaggio per cliente è importante. Il riposizionamento deciso dalla Casa porta ad allestimenti più ricchi a fronte di prezzi più bassi. A guastare un po' il quadro c'è giusto la scelta della Mazda di ridurre il periodo di garanzia da cinque a tre anni, giustificata dal fatto che una copertura più ampia non è ritenuta così importante per il cliente. Sarà anche così, e sarà pure vero che gl'indici di affidabilità Mazda sono di norma buoni, ma in epoca in cui tutti si muovono in direzione opposta, un taglio di due anni suona male.

 

SETTEBELLO Il facelift della Mazda5 lascia sostanzialmente immutato l'abitacolo, con il suo originale schema a sette posti nominali, anche se la definizione più corretta sarebbe di "sei più uno". Due persone in prima classe davanti, due in business al centro, due in economica in terza fila e una settima eventuale piazzata al centro dell'abitacolo su uno strapuntino multifunzione che non comunque particolarmente scomodo. I centimetri abbondano per tutti e chi siede alla guida non fatica a ricreare la posizione di guida preferita. La nuova organizzazione della plancia lascia i comandi più a portata di mano e anche le informazioni degli strumenti sono meglio leggibili. Le finiture sono quelle di sempre, non sfarzose ma solide.

 

PASSI AVANTI Una volta in movimento, ci vuole poco ad accorgersi dei buoni progressi fatti sul fronte della silenziosità. La Mazda5 non ha mai brillato da questo punto di vista ma ora la situazione è diversa. Alle velocità codice nulla turba la quiete dei passeggeri e in ogni caso, al salire dell'andatura, i rimbrotti degli agenti della Stradale arrivano prima delle lamentele dei timpani.

 

LA PROVA DEL NOVE Anche il nuovo assetto non delude dal punto di vista del comfort, filtrando abbastanza bene buche e avvallamenti. Con le modifiche introdotte, gl'ingegneri giapponesi hanno voluto però migliorare soprattutto la guidabilità e la loro missione si può dire compiuta. La monovolume è uscita a testa alta anche dalla strada della Cronoscalata Monte Erice, tradizionale prova del CEM, del CIVM e del TIVM, nell'ordine Campionato Europeo della Montagna, Campionato Italiano Velocità Montagna e Trofeo Italiano Velocità Montagna. La Mazda5 entra in curva e percorre le traiettorie con precisione, pronta agli ordini di uno sterzoche offre un buon feeling. La coda segue diligente la linea tracciata dalle ruote anteriori e quando anche si verifica un imprevisto, il controllo elettronico della stabilità interviene in modo efficace.

 

CHI SI ACCONTENTA GODE Quanto ai motori, c'è poco da stupirsi che il ruolo di best-seller tocchi al turbodiesel da 110 cv. Certo, sulla carta il divario prestazionale con il gemello da 143 cv è importante; tuttavia, una volta incanalati nel traffico, dei 33 cavalli di differenza non si sente la mancanza. Le doti di spunto sono buone e l'elasticità è tale da rendere spesso inutile un frequente ricorso al cambio. In ogni caso le marce sono ben spaziate e permettono di filare via spediti in scioltezza, inserendo un rapporto dopo l'altro.

 

TUTTO SUBITO Insistere con l'acceleratore e portare la lancetta del contagiri a ridosso della zona rossa non ha invece alcun senso. Man mano che ci si avvicina a quota 4.000, la spinta in avanti si fa meno robusta, invogliando a passare alla marcia successiva. Il discorsovale anche per la versione più potente del due litri turbodiesel. In questo caso il motore è più fluido e guadagna giri più velocemente ma arrivato a un certo punto tira a sua volta i remi in barca. Meglio così: con auto di questo tipo è meglio avere sani cavalli da tiro piuttosto che nervosi purosangue da corsa.

 

LA TERZA VIA Per chi di gasolio proprio non vuol sentir parlare, il nuovo due litri a benzina rappresenta un'alternativa valida. La cura ricostituente fatta alla curva di erogazione dà i suoi frutti. Le riprese sono piuttosto vivaci, anche quando le marce inserite sono lunghe e il regime di partenza è basso. In alto, invece, c'è birra a sufficienza per assecondare anche qualche prurito sportivo. Chi non avesse velleità in tal senso valuti serenamente l'ipotesi cambio automatico, dolce nei passaggi di marcia e sufficientemente rapido in modalità sequenziale.


Pubblicato da Paolo Sardi, 23/01/2008
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