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Michelin Power Cup: la gara


Avatar Redazionale , il 06/08/10

13 anni fa - Terza tappa a Franciacorta per la nostra operazione, questa volta per correre la Michelin Cup. È andata bene, ma non son state tutte rose e fiori.

Terza tappa a Franciacorta per la nostra operazione, questa volta per correre la Michelin Cup. È andata bene, ma non son state tutte rose e fiori.

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Altro trofeo,
altre gomme,
altri adesivi...
SEMBRA FACILE… Guardando le foto di questo servizio viene da pensare che in queste gare per noi ormai sia tutto facile: si arriva in pista, si lavora un po' sulla moto e si finisce sul podio… Per la verità le cose non stanno proprio così, spesso certi risultati arrivano dopo un week end molto difficile in cui sembra che niente voglia funzionare. Certo è che quando i risultati arrivano in questo modo sono ancora più belli…

INVECE NO… Nel mio girovagare per le piste italiane la trasferta di Franciacorta è stata, per ora, quella più difficile che mi sono trovato ad affrontare. Ripartire ogni volta da zero, trovare il feeling con gomme che si comportano in modo molto diverso tra loro non è uno scherzo, e oltretutto il toboga bresciano è, tra le piste scelte, quello sulla carta meno adatto a una moto come la BMW, velocissima e stabile ma che non annovera l'agilità tra le sue qualità. Citando un lettore, portare una S1000RR a Franciacorta è come mettere un cavallo di razza in un recinto per pony…

CALDO TORRIDO Aggiungiamoci pure temperature estreme (di aria e asfalto) ed ecco che abbiamo un bel quadretto di quello che può essere stato il nostro fine settimana. Franciacorta è un po' la mia pista di casa, qui lavoro con la Riding School e tengo corsi di guida, quindi ci giro spesso. Per questo tutti da me si aspettavano un risultato eclatante. Frasi tipo "qui devi vincere con 10 secondi di margine" si sono sprecate per tutto il week end. I ragazzi del Team VECM Racing (anche loro sotto la "tutela" tecnica di Max e con cui condivido il gazebo) si aspettano grandi cose dimenticando che la mia moto ha una preparazione così minima da poter essere considerata praticamente di serie. In realtà le cose non sono così semplici perché la differenza tra "girare" e correre è piuttosto elevata. Devo ammettere comunque che un po' di pressione la sento.


CON IL BIBENDUM Il Trofeo stavolta è la Michelin Power Cup che si corre con le Power One in mescola, prodotti molto particolari che per rendere al meglio richiedono assetti particolari e una grande conoscenza delle sospensioni su cui si sta lavorando. Ma sono tranquillo; io e Max (anzi più lui che io) riusciamo sempre a trovare il bandolo della matassa per cui non mi preoccupo troppo quando nelle prime prove i tempi che riesco ad ottenere non sono velocissimi. Profili particolarmente appuntiti le rendono probabilmente le gomme più rapide in assoluto a scendere in piega. Una rapidità che si paga però con una certa sensibilità del manubrio che si muove molto, al limite del nervosismo.

NON PER TUTTI Ci sono piloti a cui questa velocità piace molto, altri che faticano un po' ad adattarsi. Io sono sicuramente nel secondo gruppo: da quando corro ho sempre preferito avere una moto anche più "dura" da guidare ma con uno sterzo sempre ben piantato. Ci vado quindi per gradi. L'assetto di base con cui mi presento a Franciacorta è leggermente differente da quello utilizzato a Misano, nel frattempo ho provato anche la moto di Badovini (fresco campione mondiale Stock), e la cosa mi è stata molto utile.


LE DRITTE GIUSTE Il suo meccanico, Rossano Innocenti, mi ha dato un bel po' di dritte su come assettare la moto, anche se, ovviamente, la mia forcella è di serie e non una pressurizzata da 6.000 ?. Più che altro le dritte riguardano le altezze da utilizzare per avere una moto più veloce e reattiva, cosa che qui a Franciacorta è quantomai utile. Alziamo quindi ancor più l'anteriore (fino a filo fodero) e accorciamo la catena per stare all'interno di un range che va dai 595 mm ai 605 mm della lunghezza del forcellone (misurata da perno a perno). Questo per ottimizzare la trazione ed avere una moto comunque agile.

RIPARTO DA ZERO In effetti, sulle prime la BMW è talmente rapida che mi ci devo riabituare; un po' per l'assetto, un po' per le Michelin, la discesa in piega è iperveloce. In compenso, c'è un po' troppa sensibilità sulle buche: sembra che le sospensioni non copino, che lavorino solo le gomme e che ci sia ben poco grip. Del resto, con 61 gradi di asfalto non si possono pretendere miracoli, e le Michelin in mescola A e V sembrano particolarmente insofferenti al caldo. È come se avessi una moto diversa da quella che ho guidato fino ad oggi, per cui avrei bisogno di girare molto per capirla, ma ho prenotato solo due turni di libere. In più nel secondo turno, previsto per il pomeriggio, arriva un temporale che allaga la pista. Bingo! Per fortuna almeno il temporale abbassa un po' la temperatura.


PROVE CHE PASSIONE! Però, di contro, "lava" completamente la pista per cui al mattino del sabato, quando entriamo per il primo turno di qualifica, il grip non è proprio il massimo. Se entro forte come vorrei in curva la moto tende a sottosterzare e non riesco a tenere la linea, per cui mi forzo ad entrare più piano, ma quando riapro il gas è il posteriore a non volerne sapere di stare attaccato all'asfalto. Il led del DTC lampeggia come un forsennato, riportandola in linea, ma la moto si muove molto al posteriore. Inoltre, ho dei drammatici problemi di impennamento all'uscita delle curve lente, perdo molto tempo perché devo chiudere il gas o cambiare subito per non ribaltarmi. Non bastasse, i continui stop and go stressano molto i freni e la leva si allunga parecchio. Insomma ho i miei casini.

IL GIUSTO COMPROMESSO Trovare un assetto decente a Franciacorta non è facile, serve una moto che si sieda poco nei curvoni in accelerazione, dove serve anche trazione, ma serve anche stabilità in frenata perché qui si stacca forte (e ci sono molte buche in staccata, per questo decido di disattivare ancora una volta l'ABS), ma usare molto precarico significa non copiare le buche. Insomma, trovare il compromesso migliore è piuttosto complicato.


SESTO… La sesta posizione in griglia è la peggior qualifica di quest'anno. Non è male (anche perché la pole è a solo 5 decimi) ma a non soddisfarmi per niente è il tempo di 1:16:0 anche perché so che qui posso fare meglio. Con un paio di interventi al setting della forcella (che teniamo più morbida) e al mono (anche lui ammorbidito) entro per il secondo turno.

MIGLIOR FEELING MA.. Mi sento meglio la moto, che copia meglio le asperità aiutando le gomme, peccato che nel frattempo l'asfalto sia tornato ad essere torrido (circa 58°) e ci sia ben poco grip. Non migliora nessuno, anzi peggiorano tutti. Io praticamente confermo il tempo del mattino 1:16:1 e sono secondo, ma nella classifica combinata resto sesto. Ancora non sono soddisfatto e con Max cerchiamo di trovare una soluzione, anche se sembra che le regolazioni che facciamo siano sempre e comunque poco efficaci. L'asfalto di Franciacorta con il caldo perde molto grip e qui sembra esserci poco da fare. Non sono contento e nemmeno troppo fiducioso per la gara anche se so che quando si spegnerà il semaforo cercherò di andare all'attacco.


LA GARA Certo che partire anche bene sarebbe opportuno eh? Al via faccio letteralmente schifo, tengo la frizione puntata per troppo tempo e quando si spegne il semaforo lei, ormai surriscaldata, strappa. La moto si impenna e al primo giro sono decimo, ma come per magia sento che la moto funziona, fa quello che dico io. Non è magia, semplicemente l'asfalto più freddo (circa 40°) e finalmente gommato compie il miracolo di ridarmi tutto il feeling che sembravo aver perso. Adesso riesco a guidare e inizio una rimonta inesorabile.

COL FRESCO CAMBIA TUTTO È come se stessi guidando in un mondo parallelo dove mi riescono tutte quelle cose che fino a ieri non riuscivo a fare. La BMW sembra aver trovato quella sintonia con Franciacorta che fino a ora non aveva mai avuto, e basta il breve rettilineo del traguardo perché il mio GPS rilevi 242 km/h prima della staccata. Impressionante. Le Michelin adesso "attaccano" bene, guido come mi piace, entro veloce perché l'anteriore "sta lì", e questo riduce drasticamente anche la tendenza all'impennata (anche se sul rettilineo d'arrivo la moto si alza anche nel quarta-quinta..). Il posteriore si muove ancora, ma è un moversi che non dà fastidio e arriva anche perché il ritmo è ben più alto e sto dando un gas esagerato. Infilo una serie di giri veloci uno dietro l'altro e inizio a rimontare.


RIMONTA INESORABILE A 5 giri dalla fine sono quinto, a 4 giri prendo il gruppetto dei primi quattro, sorpasso il terzo (scusa Fabio…). Sono sul podio, potrebbe già bastare, ma ho il passo per recuperare ancora, sorpasso anche Castellarin (secondo in quel momento) e al dodicesimo giro stacco il giro più veloce in assoluto della gara 1:14:2, ovvero ben due secondi più veloce che in prova. Non sono il solo, a fine gara saremo in tre a scendere sotto la barriera dell'1:15 segno che con queste condizioni le Michelin "lavorano" e sono anche veloci. Alex Pasqualato è il leader della corsa e a 2 giri dalla fine ho preso anche lui. Sto lì, lo studio, non voglio azzardare sorpassi avventati, perché poi lascerei spazio per un eventuale contrattacco.

MALEDETTA SECONDA! Ma alla staccata del "cavatappi" (la curva prima del traguardo) arriva l'imprevisto. TRRR, TRRRR, TRRR la seconda non mi entra e vado dritto puntando la ghiaia. Ma porc.. non ho mai sbagliato una cambiata con questa moto e proprio adesso mi doveva succedere? Riesco ad evitare la ghiaia ma vado lunghissimo lasciando spazio anche a Castellarin che seguiva da vicino. Di nuovo terzo e manca solo un giro, che faccio in apnea per riagganciarmi al duo di testa. Quando arriviamo ancora in tre alla staccata del cavatappi questa volta è Castellarin ad andare lungo, mi infilo ma vedo che mi chiude, se insisto il contatto sarà inevitabile e lui è in lizza per il Campionato.


UN ALTRO PODIO Non mi va di danneggiare nessuno quindi non forzo l'ingresso e taglio il traguardo in terza posizione. Contento? Si per come si era messo il fine settimana, no perché alla fine avevo già fatto la bocca a un'altra vittoria. Ma le gare sono così, a volte basta poco per fare il salto di qualità, a volte basta pochissimo per perdere. Questa volta è stata una marcia balenga. Intanto, quasi insperatamente, sono di nuovo sul podio e questa rimonta se la ricorderanno tutti…

I tempi
Prove ufficiali 1° turno 1.16.0
Prove ufficiali 2° Turno 1.16.1
Giro veloce gara 1.14.227
Ideal Time gara, 1.14.1
Velocità massima 242 km/h


Pubblicato da , 06/08/2010
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