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Honda CR-Z


Avatar Redazionale , il 11/10/07

16 anni fa - Torna la CR-X, ma con spirito ecologico

Torna la CR-X Anni 80 con una formula sempre svelta, coinvolgente e senza fronzoli, ma con il V-tec che si accompagna alla tecnologia ibrida. Il debutto al Salone di Tokyo, poi si vedrà.

MANCAVA Alla Honda mancava tanto un'auto come questa. E anche agli automobilisti. Chi è stato ragazzo o adulto negli edonistici Anni 80 la ricorda la CR-X come l'unica vera alternativa d'autore ad una Golf GTI che iniziava ad imborghesirsi. Chi era bambino ne rimaneva affascinato per le linee esotiche e i discorsi dei grandi. E oggi vorrebbe tanto poterne guidare una rivisitazione. Per avere quel leggendario V-tec da far frullare alto e un volantino piccolo per guidarla come un kart. Torna la CR-X. Forse. Anche se per ora si chiama CR-Z.

REMIX Non siamo ancora all'ufficialità. Ma con la Remix si era intuito che Honda ci stava pensando. Tra pochi giorni al Salone di Tokyo arriva il concept CR-Z e se le reazioni del pubblico saranno positive... si può iniziare a sperare. Non mancano i motivi di interesse, oltre ai tradizionali ingredienti di ogni remake, ovvero il Dna della formula di successo, Honda prova a spingere in avanti il gioco.

DOWNSIZING Downsizing e tecnologia ibrida accompagnano il V-tec. Rispetto dell'ambiente e divertimento. Raffinatezza motoristica e tecnologica. Divertirsi senza dimenticarsi che viviamo nello stesso pianeta, coerentemente con lo spirito del marchio. Un tema non solo progettuale ma anche di comunicazione che le Case più attente trasformeranno in motivo commerciale. Honda sta puntando forte sul tema: basti pensare alla Small Hybrid Sport Concept. Ma la CR-Z potrebbe essere pronta domani.

TOYCAR Le emozioni non mancano fin dal primo sguardo. Tutto rimanda alla progenitrice, ma non si tratta di una replica. L'aria che si respira profuma di futuro prossimo. Parte tutto dal naso, tutte le linee e gli occhi ai lati come una mosca affiancano l'apertura anteriore a sigaro. Etutte le linee e le proporzioni si risolvono in immagini da Toy Car. Un'auto che sembra pensata e disegnata per divertire e piacere.

RICORDI Pulita e senza fronzoli, con un tono hi-tech da non sottovalutare. Soprattutto nella pulizia dei dettagli. Non manca niente, i led che sottolineano alcuni contorni delle superfici, il cofano allungato che sposta all'indietro, il bozzolo abitativo pensato come fosse la cabina di un aereo. E poi la coda corta e tronca che segnala differenza tra le compatte rese cattive con gli spoiler e quelle che invece nascono tali. Non c'é niente della vecchia CR-X ma la ricorda in maniera irresistibile.

TRASPARENZE L'occhio buttato a volo d'uccello rimane colpito dai giochi di cristallo, dal parabrezza fino al paraurti, che segnano una differenza psicologica con le sportive che rintanano il pilota nella lamiera. La CR-Z sembra accessibile a tutti e senza nulla da nascondere.Gli stessi specchietti sono una dichiarazione d'intenti: affilati come una lama ma lucenti come una soluzione illuminotecnica di raffinato design.

RICERCATA L'abitacolo gioca sul minimalismo dei particolari unito all'assoluta avanguardia delle soluzioni tecnologiche. Al primo sguardo il cupolino in vetro dedicato la strumentazione sembra preso pari pari dalle astronavi dei manga giapponesi. E fa sembrare quello della Civic attuale roba da modernariato. Pure i sedili riescono a sembrare contenitivi ma leggeri, costruiti attorno ad un guscio e appena ricoperti dal tessuto fine.

FASATURA IBRIDA Spinta in avanti che si conferma anche alla voce meccanica, oramai sempre più legata all'elettronica, a maggior ragione qui, dove oltre alla leggendaria fasatura variabile V-tec si aggiunge la tecnologia ibrida già sviluppata e collaudata con la Ima. Rimaniamo in attesa dei dettagli. Soluzioni futuribili e tecnologiche si incontreranno in una ricetta godereccia e realista. Per un futuro della mobilità che parli di tecnologie ibride, passo corto, sbalzi ridotti, ma anche bei cerchi da 19" e doppio scarico centrale posteriore. Essere leggeri, educati e divertenti si può. Si deve.


Pubblicato da Luca Pezzoni, 11/10/2007
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