È bastato un paper su Nature con un titolo invitante, per far gridare al miracolo automobilistico.
“Dynamic cycling enhances battery lifetime”. Traduzione: ''Guida vigorosamente e allungherai la vita della batteria''.
E invece no, i tecnici intervengono a gamba tesa: avete letto male.
Cosa dice lo studio di Nature
Pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica britannica, lo studio mette a confronto due stili di scarica della batteria di un'auto elettrica:
- quello costante, da laboratorio;
- quello “reale”, frutto di guida quotidiana con accelerazioni, frenate e variazioni continue.
Paradossalmente, le batterie sottoposte a un ciclo costante si sono dimostrate più fragili di quelle esposte a uno stile più “dinamico”.
Il risultato è che in molti ne hanno dedotto che spingere sull’acceleratore faccia godere la batteria.
Sino a quando quei ''guastafeste'' degli ingegneri di Aviloo, società leader nella diagnostica batterie, non decidono di entrare nel dibattito.
Errata corrige: la revisione degli esperti
Riporta Auto Motor und Sport come Aviloo abbia successivamente esaminato 402 veicoli EV praticamente identici tra loro. E lo scenario si fa assai meno poetico.
Chi ha un piede pesante consuma energia in modo meno efficiente: 100.000 km percorsi con stile parsimonioso equivalgono a circa 110.000 km se ci si diverte troppo con il gas.
Verdetto: guida sportiva fa aumentare i cicli di ricarica, i consumi, in definitiva lo stress della batteria, anche del 10% in più.
Misunderstanding
Questo non significa che lo studio originale fosse sbagliato: il problema è stata l’interpretazione.
I ricercatori di Nature, semplicemente, hanno dimostrato che i test “reali” possono essere più indicativi, rispetto ai noiosi cicli costanti in provetta.
Se tuttavia il tuo obiettivo è accompagnare la tua batteria a una vecchiaia serena, il consiglio degli esperti resta lo stesso di prima:
- evita le ricariche lampo;
- arresta la ricarica all’80% (quando possibile);
- non lasciare la batteria carica parcheggiata a lungo;
- guida con criterio.
Eh già: anche se monotono, alle volte è la lentezza, l'elisir di lunga vita.