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Prova su strada

Honda Clarity Fuel Cell: così si guida un'auto a idrogeno (VIDEO)


Avatar di Luca Cereda , il 26/10/17

6 anni fa - Abbiamo provato la l'elettrica a idrogeno di Honda a Bolzano

L'auto a idrogeno non si vende in Europa ma c'è. Le abbiamo provata a Bolzano, capitale italiana dell'idrogeno

COME SAREMO In un futuro sempre più elettrificato provano a farsi strada le auto a idrogeno. Le avete viste? Probabilmente no, a meno che non viviate a Bolzano e dintorni. Si trova lì, infatti, l'unico vero distributore di idrogeno in Italia, all'interno del Centro Idrogeno Alto Adige, per servire una flotta di automobili che partecipa a un progetto europeo finalizzato alla diffusione del trasporto pubblico e privato a idrogeno. Ed è lì che abbiamo provato la Honda Clarity Fuel Cell.

I COSTI Le auto a idrogeno non sono ancora in commercio, in Italia - a differenza del Giappone e anche degli USA, dove perlopiù si prendono in leasing a un canone, nel caso della Clarity, di 368 dollari al mese. Ipotizzando di poterla comprare, però, oggi come oggi la Clarity si pagherebbe cara: circa 65.000 euro. Per vari motivi, al momento la sua non è una tecnologia a buon mercato: costa (in energia) produrre idrogeno, costa stoccarlo ad alte pressioni, costa l'ingegnerizzazione dell'auto a idrogeno. Con l'aiuto di politiche favorevoli nei confronti delle rinnovabili, una rete di rifornimento più fitta e, di conseguenza, una produzione delle auto su più larga scala, un giorno gli scenari potrebbero migliorare. Per questo Honda ha riservato all'idrogeno un posto nei suoi piani futuri. Quelli che, entro il 2025, prevedono l'elettrificazione di due terzi delle Honda circolanti in Europa.

SOTTO IL COFANO In fondo di questo stiamo parlando: di auto elettriche. Che dallo scarico emettono acqua distillata e che producono corrente a bordo, grazie alla cosiddetta pila a combustibile (fuel cell). L' Honda Clarity monta la fuel cell sopra al motore elettrico, insieme all'unità di controllo della potenza. Il pacchetto completo è custodito sotto il cofano per salvaguardare lo spazio interno, da vera berlina a cinque posti. I tecnici Honda hanno lavorato con profitto per minimizzare gli ingombri del sistema propulsivo, rendendo la Clarity di seconda generazione più sfruttabile dai passeggeri oltre che più efficiente e performante.

AUTONOMIA Il gas è stivato, a una pressione di 700 bar, in due bombole differenti: una più grande, alloggiata sotto al bagagliaio (ridotto a 335 litri, una capacità ormai da compattina) e una più piccola, montata sotto il divanetto posteriore. Due bombole in fibra di carbonio, che insieme riescono a stoccare cinque chili di idrogeno gassoso compresso a 700 bar; abbastanza per percorrere – a detta della Casa - 650 chilometri. Ad oggi, un chilo di idrogeno costerebbe circa 13,8 euro, e alla Clarity basterebbe per fare poco più o poco meno di 100 km, a seconda del contesto di guida. Tuttavia, in Honda stimano di poter abbassare, un giorno, il costo fino a circa 5 euro al chilo. Il che renderebbe l'idrogeno conveniente rispetto a gasolio e benzina: ora non lo è.

QUESTIONE DI CHIMICA Come funziona. L'idrogeno arriva da dietro, tramite tubi sottili, alle celle combustibili, dove scorre anche idrogeno. La reazione chimica interna tra ossigeno e idrogeno genera corrente per il motore elettrico, a cui è affidata la trazione con i suoi 177 cavalli di potenza e 300 Nm di coppia. Le celle combustibili della Clarity producono corrente fino a 103 kW: quando ne serve di più, interviene una batteria agli ioni di litio che accumula energia in frenata e in rilascio.

PRECAUZIONI Tutto questo potrebbe sembrare un'inutile complicazione, per chi cerca un'auto a emissioni zero. Considerando anche che le celle necessitano di una barra di fissaggio perché, in caso di urto, non corrano il rischio di generare un corto circuito sfregandosi o comprimendosi. Quanto alla bombola, invece, in caso di rottura o di danneggiamento delle valvole c'è un sistema che favorisce la dispersione dell'idrogeno nell'atmosfera, rendendolo innocuo.

VANTAGGI Rispetto a un' auto elettrica a batteria ricaricabile, l'auto a idrogeno però ha anche dei vantaggi. Maggiore autonomia, anzitutto, e tempi di rifornimento più brevi: basta un pit-stop di tre o quattro minuti in un distributore a 700 bar di stoccaggio come quello di Bolzano. Un caso, ahi noi, più unico che raro, ma che entro il 2020 potrebbe replicarsi a Modena, Affi, Verona e sul tratto Milano-Bergamo.

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ACCAREZZA L'ARIA L'Honda Clarity racchiude la tecnologia dell'idrogeno in una sedan di 4,91 metri per 1,87 dal design avveniristico. E anche un po' nerd, se vogliamo, ma non fine a se stesso. Sul paraurti e sulle fiancate spuntano condotti, prese d'aria e coperture per indirizzare il flusso dell'aria nel modo più efficiente. L'andamento del cofano e del padiglione (basso) è studiato apposta per limare il cx e pure le gomme, un quartetto di Bridgestone Ecopia EP160, contribuiscono alla causa ecologista. La fanaleria esprime invece il family feeling con la Civic.

ACCOGLIENTE Dentro, a eccezione della strumentazione completamente digitale e per la consolle centrale di stampo Enterprise, la Clarity è un'auto più normale. Verrebbe quasi da dire lussuosa, per alcuni inserti della plancia e per alcune finiture, alternati – in porzione minore – a plastiche più economiche. E' comunque un'auto ben rifinita e equipaggiata con un infotainment da 8 pollici compatibile compatibile con Apple CarPlay e Android Auto. Lo spazio non manca, soprattutto nella zona del divanetto: grazie al passo generoso (oltre i 2 metri e 70) e all'intelligente distribuzione delle del sistema a idrogeno. Ora, però, bando alle ciance e vediamo come la Clarity se la cava su strada.

COME VA Mentirei se dicessi che le sensazioni sono diverse rispetto a un'auto elettrica tradizionale. Okay, con quest'ultima avrei potuto leggere un libro mentre facevo rifornimento, con la Clarity, invece, me la sono sbrigata in quattro e quattr'otto. Ma una volta impugnato il volante, stessa musica, anzi, stesso silenzio. Rotto soltanto dal sibilo dell'aria che viene pompata nella fuel cell e dai fruscii che, per quanto ovattata da vetri acustici e pannelli fonoassorbenti, la Honda a idrogeno non riesce azzerare.

SMOOTH E poi combacia tutto il resto: la coppia di un duemila turbodiesel subito lì, a sostenere la spinta e un'accelerazione pronta, fluida e lineare. Il risultato è una guida rilassante, perfettamente assecondata dalle sospensioni (McPherson all'anteriore e multilink al posteriore) che rendono la Clarity morbida in appoggio e capace di piallare qualsiasi asperità del terreno. Nonostante la vocazione al confort e un peso non proprio da ballerina, è un'auto piuttosto stabile tra le curve, grazie anche all'aiuto del passo generoso.

SI GUIDA IN SOUPLESSE Il meglio lo dà in città e nel combinato, a dispetto delle dimensioni importanti. Questione di tecnologia: ad esempio la telecamera che si attiva ogni volta che mettiamo la freccia, per mostrarci eventuali ostacoli al nostro fianco o il sopraggiungere di qualche auto o moto. Questione di tecnologia anche perché, a conti fatti, la Honda Clarity risulta più efficiente alle basse velocità. Registra percorrenze superiori ai 100/110 km al chilo, a differenza degli 80/85 che spuntano sul computer di bordo quando viaggio su strade a scorrimento veloce.

MI PIACE Tirando le somme, guidare un'auto a idrogeno è certamente un'esperienza piacevole, oltre che ecologista. Va dato atto a Honda di aver reso la Clarity un'auto alternativa ma sfruttabile tutti i giorni, confortevole e spaziosa. Capace di affrontare anche un lungo viaggio, se siete bravi a fare stare tutto il necessario in un bagagliaio grande come quello di una Polo. Fossero questi i problemi delle auto a idrogeno, saremmo già molto avanti.  


Pubblicato da Luca Cereda, 26/10/2017
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